«L’avvocatura – ha dichiarato Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense è presidio di democrazia solidale nonostante la crisi economica, offre un enorme servizio al paese contribuendo alla organizzazione e alla amministrazione della giustizia.
Dal XXXI Congresso forense di Bari chiederemo l’approvazione della riforma forense, che restituisce dignità alla professione forense in linea con la sua funzione costituzionale e garantisce ai cittadini una difesa qualificata e trasparente, e al parlamento e governo sostegno per svolgere a pieno, in autonomia e indipendenza, il nostro servizio a favore dei cittadini».
Il presidente Alpa ha inoltre riferito che il presidente Schifani ha confermato l’intenzione del Senato di approvare la riforma forense così com’è.
“La riforma forense corrisponde al duplice obiettivo di ammodernare la professione e qualificarla a maggior tutela dei cittadini; conferma il sistema ordinistico, l’unico che consente agli avvocati di operare in libertà e autonomia”
«Sulle riforme in materia di giustizia – ha continuato Alpa – occorre invertire la rotta, perché nell’ultimo anno il legislatore si è mosso animato solo dal miraggio del risparmio e indifferente alla qualità del lavoro e alla effettiva tutela dei diritti dei cittadini. Le vicende della mediazione obbligatoria, della geografia giudiziaria, lo hanno dimostrato purtroppo. Il Cnf ha prontamente segnalato alle istituzioni competenti i gravi limiti delle soluzioni individuate, ha avviato impugnazioni presso la magistratura, sollevando anche eccezioni di costituzionalità, ma sempre avanzando responsabilmente proposte alternative, come quella delle Camere arbitrali presso gli Ordini forensi».
«Il Congresso si apre con una buona notizia – ha commentato Alberto Bagnoli, presidente della Cassa forense – il Ministro si complimenta con noi per il percorso di riforma intrapreso e riconosce che a guidarlo è un principio di solidarietà che è sempre stato il cardine del nostro sistema pensionistico».
«Ma la soddisfazione non può far dimenticare il delicato momento che vive l’Avvocatura – ha proseguito il Presidente dell’Ente pensionistico degli avvocati – i redditi dei professionisti hanno subito una flessione del 7% negli ultimi tre anni. Nonostante questo, il numero di avvocati iscritti agli Albi continua a crescere, così come il numero dei professionisti iscritti alla Cassa forense, aumentati nell’ultimo anno di 8 mila unità. Questo si traduce in circa 1 miliardo e 300 milioni di euro di contributi versati, segno che gli avvocati hanno a cuore il loro futuro».
«Adesso l’obiettivo da raggiungere è l’approvazione della riforma professionale – conclude Bagnoli – un obiettivo imprescindibile che richiede un’Avvocatura unita nel portare avanti quelle istanze che devono caratterizzare una professione di rango costituzionale, insostituibile nella difesa dei diritti dei cittadini».