“Il turismo enogastronomico rappresenta oltre il 40% del turismo italiano. La scoperta dei sapori è anche scoperta dei saperi e della storia di un territorio, è un modo per conoscere i produttori, le eccellenze e le tradizioni”. Ne è convinto Carlo Zucchetti, enogastronomo viterbese – per la precisione, di Montefiascone – tra i fondatori dell’associazione Arcigola e di Slow Food e nostro accompagnatore in questa seconda tappa della rubrica Easy Walking nella Tuscia, a Caprarola.
La filosofia che Zucchetti porta avanti da anni, per un lungo periodo anche come proprietario di un ristorante nel centro storico di Viterbo, è quella di fondere l’amore verso il territorio dove vive con il piacere di “mangiare bene e bere superbamente”, come si legge sul suo Blog (che sta, appunto, per Bere Leggere Oziare Gustare). carlo zucchetti
E il territorio che intende valorizzare e far conoscere è proprio il viterbese, un territorio ricco di storia con delle tradizioni enogastronomiche ben radicate.
“Aldilà di eventi non propriamente conoscitivi, ma più che altro folkloristici, come spesso sono le sagre, bisogna puntare ad eventi di qualità che valorizzino ciò che c’è di buono in un territorio e creino una sinergia tra i visitatori, gli addetti ai lavori e i produttori. Da qui – dice Zucchetti – sono passati tutti attraverso la via Francigena e la Romea – e ognuno ha lasciato qualcosa, un piatto, che poi è stato tramandato nel corso dei secoli”. Per promuovere questo territorio, sono tante le iniziative che Zucchetti organizza, in collaborazione con le pro loco e con altri appassionati come lui dei prodotti locali e della tradizione. Conclusi qualche weekend fa gli eventi Devoto Etrusco a Bolsena dedicato all’olio extravergine d’oliva delle dodici storiche città etrusche e il DiVINO Etrusco, una manifestazione che quest’anno si è tenuta a Volterra e che unisce enogastronomia e cultura. Un’occasione in più per vivere pienamente il territorio, attraverso percorsi storico-culturali, assaporando piatti e profumi locali e dell’ottimo vino. Perché, come ci ha insegnato Zucchetti, “le caratteristiche di un posto le conosci a partire dal gusto del vino che produce. Il territorio della Tuscia è vulcanico e quindi nel buon vino locale si deve sentire quel gusto particolare, la sua mineralità”.
trattoria CiminoCon lui percorriamo il corso principale di Caprarola che gli abitanti chiamano “lo diritto”, cioè la strada dritta, che sale su fino a Palazzo Farnese. E prima di visitare la splendida dimora dei Farnese, principale attrazione del paese, su suggerimento del nostro enogastronomo, cediamo alla tentazione di fermarci alla Trattoria del Cimino, che si trova in un palazzo del 1300 da ben quattro generazioni.
Il sapore dei piatti è quello della cucina tradizionale – la mamma del proprietario prepara tutti i giorni la pasta a mano – e anche il locale conserva un’atmosfera familiare, genuina e d’altri tempi, con foto in bianco e nero e un frigorifero degli anni ’70! Meritano la sosta i bucatini fatti a mano all’amatriciana, i carciofi fritti e il vino della cantine Trappolini del viterbese.
Un pranzo con Carlo Zucchetti dura più del dovuto perché, oltre a soddisfare il palato, si scoprono curiosità sui piatti e i vini che si stanno gustando, come per quanto riguarda l’Aleatico Passito zero 8 di cui scopriamo che i grappoli, anziché farli appassire una volta raccolti, si lasciano appesi. Massima libertà, poi, con un buongustaio come lui, nel mangiare con le mani i formaggi per apprezzarne ancora di più il sapore!sala mappamondo

Ritemprati, salutiamo l’enogastronomo e procediamo con il nostro giro. A soli 200 metri dalla Trattoria, si trova Palazzo Farnese, intatto nel suo splendore. E’ una delle tante dimore signorili costruite dalla famiglia Farnese nei propri domini, eppure possiede quel qualcosa in più che lo rende uno dei più preziosi gioielli dell’architettura rinascimentale italiana.
Fu costruito dal Vignola, su commissione del Cardinale Alessandro Farnese nel 1530 e ultimato del 1575 su una vecchia fortezza medievale con pianta pentagonale e trasformato in un imponente palazzo che divenne poi la residenza estiva del cardinale e della sua corte.
E’ bellissima la struttura della dimora e colpiscono le sale “a tema” che con gli affreschi dei migliori pittori dell’epoca – Taddeo e Federico Zuccari, Annibal Caro, Onofrio Panvinio, Fulvio Orsini – raccontano di fatti mitologici, la “Sala delle Fatiche di Ercole”, di astronomia e geografia delle terre conosciute, la “Sala del Mappamondo”, e di sogni con soggetti tratti dalle sacre scritture nelle decorazioni in quella che era la camera da letto del Cardinale Alessandro Farnese.
Continuando la visita all’esterno, ci si ritrova in un’atmosfera altrettanto onirica: il giardino, con le sue fontane e giochi d’acqua, non a caso è stato scelto, nel 1999, come set dell’adattamento cinematografico di Sogno di una Notte di Mezz’Estate di Shakespeare.
palazzo farnese
Dalla magica atmosfera di Palazzo Farnese, passiamo a un’altra chicca di Caprarola, la Chiesa di S. Teresa, seguendo sempre le tracce della famiglia Farnese.
E’ stato infatti il cardinale Odoardo Farnese a volere la chiesa realizzata, su disegno del Vignola, dall’architetto Girolamo Rainaldi tra il 1621 e il 1625. La facciata presenta i caratteri del primo barocco. E’ costruita in peperino, pietra locale, su due piani sovrapposti ed è ornata dai gigli farnesiani. L’interno è a navata unica con due altari laterali.
La vera meraviglia della chiesa sono le tele di Guido Reni, sull’altare maggiore, “Madonna con Bambino tra i Santi Giuseppe e Teresa”, e di Giovanni Lanfranco, sull’altare della cappella di sinistra, “S. Silvestro e il Drago”.
Ogni tappa nella Tuscia è una scoperta di capolavori artistici, di sapori e tradizioni e di incontri interessanti.

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