MILANO. Con opere provenienti dal Museo di Stato di San Pietroburgo, Maxim Kantor, pittore, incisore e scrittore russo, viene presentato dal 26 ottobre al 16 dicembre presso la Fondazione Stelline di Milano. Sono esposti 16 dipinti e la serie di incisioni Vulcanus. Nato a Mosca nel 1957, Maxim Kantor è figlio del filosofo Karl Kantor morto nel 2008. Il suo lavoro si divide in diversi periodi. Il primo è quello degli ultimi anni dell’Unione Sovietica, di cui ne denunciava l’oppressione con quadri raffiguranti lager e prigioni. Altri dipinti erano dedicati a momenti di vita cittadina, ritratti del padre e scene di famiglia. In questa mostra spiccano La mia famiglia (1983) e Stato (1991). Kantor ha dedicato a quello che ha chiamato Nuovo Impero il successivo periodo, dalla fine dell’Unione Sovietica al 2008, quando ha compiuto diversi viaggi a Londra, Berlino Parigi. Di questi anni sono presentati La Torre di Babele e Requiem per un terrorista. Negli ultimi anni Kantor ha voluto denunciare che alla crisi del comunismo è seguita anche quella del capitalismo. L’artista lo ha riassunto nelle recenti incisioni di Vulcanus, in cui compaiono personaggi storici come Lenin, Stalin, Trotskij, Churchill, Roosvelt, Putin, intellettuali come Cecov, Majakovskij ed anche suo padre. Tra i dipinti recenti sono poi esposti Ritratto di Marx, Sala d’aspetto e folla solitaria.