“Ogni giorno vale la pena di essere vissuto, perché non finirò mai di meravigliarmi davanti alla bellezza di questa vita. Una vita che spesso mi fa soffrire, ma poi mi ricompensa di tanti sacrifici e riesce a tirarmi fuori le gioie più nascoste, apprezzando ogni piccola conquista”. Scrive così Paola Giambellini, nel suo libro “Volevo correre e sognare” una donna, che combatte da oltre trent’anni con una malattia rara, la “Fibrosi Desmoide Aggressiva”.
A causa di questo male ha subito cinquantotto interventi e ultimamente le hanno amputato anche una gamba. Ma non ha perso il suo sorriso e la voglia di vivere, ogni giorno riesce a portare avanti i suoi obbiettivi, infatti è madre di una magnifica figlia Giulia, ha scritto due libri e ha fondato un’associazione (insieme con una sua amica Giorgia) “ Desmon” che ha lo scopo di studiare la malattia di cui soffre. Paola è una bella donna, ha quarantotto anni e ha anche un sogno, quello di potere trovare l’amore della sua vita.
“Guardo chi corre e penso: Che fortuna! Anche a me piacerebbe, eppure mi rendo conto che chi lo potrebbe fare non lo farà mai. Poi mi dico – scrive Paola – Non è solo con le gambe che si può correre, io lo faccio con la fantasia”. L’autrice di questo libro, trascorre lunghi mesi in vari ospedali e il suo pensiero va per ringraziare i tanti medici, infermieri, fisioterapisti, tecnici, che hanno sempre avuto un gesto carino per lei. L’autrice, nel suo libro, ha dedicato anche una pagina ai suoi primati, sono record che nessuno invidia, sono numerati e catalogati tutti i suoi interventi, a partire dal 1980 fino al 2012 con l’intervento al moncone. L’autrice anche in questa pagina da sfoggio a tutta la sua ironia, alla fine dell’enumerazione dei suoi interventi, conclude scrivendo: “Altro record…possiamo farcela!”. Questo volume è dedicato alla figlia Giulia, alla sua mamma Giuliana, al papà Nelly, ai suoi fratelli Roberta e Alessandro e a tutte le persone che le sono state accanto.
Il libro di Paola è impreziosito da foto composte di più immagini e da parole toccanti. Come l’immagine di una tigre che cammina dentro delle rotaie del treno e sotto la foto, la frase: “Il coraggio di proseguire, intrappolata tra due binari, incalzata inesorabilmente da un treno di nome Desmon”. Il finale del volume raccoglie dei pensieri di Paola che raccontano i dodici mesi dell’anno. Ogni mese è corredato da una sua foto (molte sono immagini sorridenti) e come sfondo ci sono dei quadri astratti dai colori intensi. “E mi addormento come in un letargo, dicembre, alle tue porte, lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte, tristi semi di morte…Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre, ma nei suoi giorni dai profeti nasce Cristo la tigre, nasce Cristo la tigre…”. La foto che accompagna questo pensiero dell’autrice ritrae una Paola sorridente, che abbraccia un pupazzo raffigurante una scimmia. In quest’ultima immagine, sembra quasi che Paola, abbracciando la scimmietta, stia abbracciando la sua croce, la malattia, ma il sorriso evidenzia la sua vittoria piena, Paola ha capito i valori veri della vita.
Paola Giambellini, Volevo Correre e Sognare, autoprodotto, Costo: offerta libera