Ore 8.00 Definito dai giornalisti “Il più intelligente dei critici d’arte”, dagli psichiatri “il nostro caso più impegnativo” e dai produttori del Prozac “quello che permetterà ai nostri eredi dei prossimi 2mila anni di vivere senza lavorare”, Vittorio si sveglia: litiga con le lenzuola, insulta una formica, querela la luce del sole e picchia tre acari.
Ore 9.30 Assume la consueta dose di cento grammi di caffeina come calmante.
Ore 10.00 E’ così contento che esce di casa senza nemmeno prendere la pistola.
Ore 10.24 In bagno davanti allo specchio si manda affan**lo ripetutamente. Per tenersi in allenamento.
Ore 10.55 Si iscrive al Partito dei Preservativi Gratis, l’unico che gli mancava dopo aver militato nel Partito Socialista Italiano, nel Partito Comunista Italiano, nel DC–MSI, nel Partito Liberale Italiano, nel Partito Federalista, nella Lista Marco Pannella, in Forza Italia, ne I Liberal Sgarbi-I libertari, nel Partito Repubblicano Italiano, nella Lista Consumatori, nell’UDC–DC, nel Movimento per le Autonomie, nella Rete Liberal-Sgarbi e nell’Unione Monarchica Italiana.
Ore 11.02 Fonda il movimento Culturale per l’AZzeramento delle Zozzerie Orribili e per l’Unione delle Realtà Liberali Italiane. Il movimento C.Az.Z.O.U.R.L.I., che accoglie le più importanti realtà moderate del nostro Paese (tra cui un serial killer di Messina, un detenuto che sta scontando nove ergastoli, due rottweiler e Mario Adinolfi – oh Adinolfi, non si sa come, riesce a infilarsi dappertutto), si propone di agevolare la fruizione delle opere d’arte italiane da parte dei turisti: è inconcepibile che per incidere “Luca <3 Anna” sul David di Michelangelo una persona debba farsi due ore di coda all’entrata. Spiega Sgarbi: “La cultura non ha orari: non è un Paese civile quello in cui si deve sperare per forza che i muri delle domus di Pompei crollino prima delle sette di sera. E se un muro vuole frantumarsi a mezzanotte?”. Tra gli altri punti del programma del movimento: la restaurazione del Cenacolo di Leonardo con Instagram (filtro Nashville), il raddrizzamento della Torre di Pisa (in realtà verranno inclinati tutti gli altri edifici della città, è parsa la soluzione più comoda) e l’uccisione di tutti i piccioni che deturpano piazza Duomo a Milano (e già che ci siamo, anche di tutti gli adolescenti con i pantaloni a vita bassa che fanno vedere le mutande).
Ore 11.32 Va a fare la spesa: manda affan**lo il tizio del banco del pesce che gli ricorda un po’ troppo Roberto D’Agostino, dà della p***ana alla fruttivendola perché assomiglia a Marina Ripa di Meana e fa cadere a terra con una testata il salumiere, colpevole di avergli dato un etto e mezzo di mortadella invece che un etto (in questo caso, quindi, ha fatto bene).
Ore 12.43 Tornato a casa, spazza per terra, anche perché non c’è cosa più divina che scopare la cucina.
Ore 12.58 Arriva il suo insegnante di bon ton, Mike Tyson. Il tema della lezione di oggi è “Come staccare un pezzo di orecchio di una persona che non sopporti: quali posate usare, come sedersi, dove sputare il lobo, come pulire il sangue”. Vittorio, però, ha delle difficoltà di apprendimento: tende sempre a raccogliere i grumi di sangue con il cucchiaino per i dolci invece che con il cucchiaio per le minestre.
Ore 13.10 Vittorio è in crisi di astinenza: non insulta nessuno da quasi tre quarti d’ora. Però, siccome non è scemo, davanti a Tyson sta zitto.
Ore 13.29 Finalmente Tyson se ne va: Vittorio chiama una decina di numeri a caso della sua rubrica sparando insulti, ingiurie e offese una dopo l’altra. Purtroppo per lui, uno dei numeri che ha chiamato è quello di Tyson.
Ore 13.43 Apre le lettere degli ammiratori, come sempre tantissime. Solo nell’ultima settimana saranno arrivate 10mila zeta.
Ore 14.29 Dopo essere stato nominato assessore alla Rivoluzione di Baldissero d’Alba, ottiene anche le cariche di Assessore al Filo Interdentale a Canegrate, Assessore alla Melanina a Campora San Giovanni e Assessore alle Piste da Sci a Ginosa Marina.
Ore 16.00 Si reca all’università per la sua lezione di Teoria e tecnica dell’insulto. Oggi spiega il capitolo 4 della sua dispensa “Da Giulio Cesare e Bruto a Aida Yespica e Antonella Elia, evoluzione della lite nel panorama culturale italiano”. Nel frattempo, i suoi assistenti Garrison e Alessandra Celentano si picchiano in un angolo.
Ore 18.48 Si accorge di essere pettinato come Ben di Genitori in blue jeans.
Ore 23.31 Prima di andare a dormire, è tempo dei suoi esercizi quotidiani. Finalmente, dopo ventisette anni di studio e circa cinque milioni di tentativi, riesce a pronunciare la parola “Scusa”.