Anche quest’anno è arrivato il Natale e a molte porte troveremo appeso un rametto di vischio in segno di buon augurio. A Saint Denis, in Val d’Aosta, l’8 dicembre di ogni anno viene celebrata la festa del vischio con tanto di premiazione della pianta più bella e degustazioni di infusi e decotti.
Considerato simbolo del Natale, il vischio deve la tradizione di scambiarsi un bacio sotto le sue fronde a una leggenda celtica. La dea Freya, protettrice degli innamorati, aveva due figli, Balder e Loki, il primo buono e dolce, il secondo cattivo e invidioso del fratello tanto da volerlo uccidere. Venuta a conoscenza di ciò, la dea chiese a Acqua, Terra, Aria, Fuoco e a tutti gli animali e le piante di proteggere Balder. L’astuto Loki scoprì, però, che non l’aveva chiesto ad una pianta che non viveva né sopra né sotto terra, il vischio. Intrecciò, quindi, con i suoi rami, un dardo appuntito, lo consegnò al dio cieco dell’inverno che, con questa freccia, colpì e uccise Balder. Freya, disperata, pianse tutte le sue lacrime sul corpo del figlio ma queste, a contatto col vischio si trasformarono nelle bacche rosse della pianta e il figlio riprese vita. La madre, felicissima, ringraziò con un bacio chiunque passasse sotto l’albero su cui cresceva la pianta che aveva salvato Balder. Da qui la tradizione di scambiarsi un bacio sotto il vischio in segno di pace e prosperità.
Secondo la leggenda cristiana, invece, un vecchio mercante si era ritirato a vivere da solo tra i monti. Il vecchio per tutta la vita aveva lucrato sulle merci vendute e ora si ritrovava, anziano, da solo e senza amici, dato che non si era neanche mai voluto sposare. Una notte, in preda all’insonnia che ormai lo accompagnava da molto tempo, l’uomo uscì di casa e lì venne attratto da voci che gli dicevano: “Fratello, non vieni con noi, fratello?
Pur chiedendosi perché qualcuno dovesse chiamarlo “fratello” nonostante la sua condotta, il mercante seguì le persone che si dirigevano a Betlemme. Davanti alla culla di Gesù tutti porgevano doni tranne lui che, pur tanto ricco, non aveva nulla da regalare. Giunto il suo turno, pianse sinceramente e chiese perdono per il suo comportamento, tanto che la mattina seguente le
gocce di pianto erano ancora lì, ma in mezzo a queste lacrime spuntavano due foglioline. Era nato il vischio.
Il vischio, oltre ad affascinare con le sue tradizioni tutto il mondo, possiede anche delle qualità fitoterapiche importanti. Infatti è utile in caso di ipertensione e per regolarizzare le aritmie cardiache. I flavonoidi in esso contenuti fluidificano il sangue migliorando la circolazione sanguigna e, grazie alla sua azione diuretica e antinfiammatoria, si è dimostrato risolutivo in caso di artrite, sciatica e sciatalgia.