Siamo sempre stati un popolo più avvezzo al bianco o al nero, senza mezze misure. E anche in campo vinicolo abbiamo a lungo lasciato la tradizione dei vini rosati ad altri paesi, come la Francia o la Spagna.
Negli ultimi anni però i vini rosé hanno conquistato anche il nostro mercato e da nicchia quasi inesistente stanno trainando i consumi con percentuali di vendita a doppio zero e grafici che si impennano nei mesi più caldi.
Giustamente, perché proprio l’estate è il momento migliore per apprezzare questi vini, giovani e freschi, che hanno, rispetto ai bianchi, un maggiore corpo e quindi molta più versatilità negli abbinamenti a tavola. Non ultimo, un prezzo più che favorevole rispetto alla loro qualità.
Molti pensano, guardandoli con sospetto, che i vini rosati siano prodotti mischiando vino bianco a vino rosso. Chiaramente non è così, anche perché questa pratica è vietata ovunque tranne che in Champagne (dove viene utilizzata per produrre i metodo classico rosé); i vini rosati si producono fondamentalmente in due modi e sempre partendo da uve a bacca rossa: il modo più diffuso è quello di lasciare il mosto a contatto con le bucce degli acini, responsabili della colorazione del vino, per qualche ora o al massimo per un giorno. Un altro metodo, molto utilizzato in Francia, è quello del saignée, o per dirlo meno poeticamente all’italiana, del salasso.
In parole povere, il vino rosé ottenuto così sarebbe in realtà uno scarto di chi vorrebbe produrre un vino rosso più e concentrato e quindi elimina lo strato del vino con meno colore e tannini.
In Italia i vini rosati si sono sempre prodotti soltanto in alcune regioni, tra le quali la Puglia è leader, potendo vantare il primo rosato d’Italia –il Five Roses di Leone de Castris– imbottigliato nel 1943 e una solida storia che è sempre stata avulsa dalle mode.
Oggi però più o meno tutte le regioni italiane non rinunciano ad avere cantine che sfoggiano vini rosati nella loro produzione, zone dedite alle bollicine Metodo Classico comprese. Noi ci siamo divertiti a selezionare il meglio o le produzioni più curiose, partendo dal Nord Italia per arrivare al Sud, senza tralasciare le isole e cercando soprattutto vini di cantine in cui potreste imbattervi durante le vacanze estive.
Ecco quello che vi proponiamo.
Alto Adige:
Vigneti delle Dolomiti Pinot Nero Rosato Summer – Klosterhof
Caldaro (BZ), www.weingut-klosterhof.it.
Uve: pinot nero – venduto in enoteca a circa 11 euro.
Piemonte:
Coste della Sesia Rosa 2011 – Nervi
Gattinara (VC), www.nervicantine.it.
Uve: nebbiolo – venduto in enoteca a circa 9 euro.
Lombardia:
Riviera del Garda Bresciano Rosa dei Frati 2012 – Ca’ dei Frati
Sirmione (BS), www.cadeifrati.it.
Uve: groppello, marzemino, sangiovese, barbera – venduto in enoteca a circa 9 euro.
Veneto:
Bardolino Chiaretto 2012 – Giovanna Tantini
Castelnuovo del Garda (VR), www.giovannatantini.it.
Uve: corvina, rondinella e molinara – venduto in enoteca a circa 7 euro
Toscana:
Elba Rosato 2012 – Sapereta
Porto Azzurro (LI), www.sapereta.it.
Uve: sangiovese, aleatico – venduto in enoteca a circa 8 euro.
Lazio:
Os Rosae 2012 – Marco Carpineti
Cori (LT), www.marcocarpineti.com.
Uve: nero buono di Cori – venduto in enoteca a circa 8 euro
Abruzzo:
Cerasuolo d’Abruzzo 2011 – Valentini, Loreto Aprutino (PE)
Uve: montepulciano – venduto in enoteca a circa 35 euro.
Puglia:
Salice Salentino Five Roses Anniversario 2011 – Leone de Castris
Salice Salentino (LE), www.leonedecastris.com.
Uve: negroamaro, malvasia nera – venduto in enoteca a circa 10 euro.
Sicilia:
Eloro Eos 2011 – Curto
Ispica (RG), www.curto.it.
Uve: nero d’Avola – venduto in enoteca a circa 6 euro.
Sardegna:
Granito Rosa 2012 – Cantina del Mandrolisai
Sorgono (NU), wwwmandrolisai.com.
Uve: muristellu, cannonau, monica – venduto in enoteca a circa 5 euro.