La competitività della professione si gioca su due elementi: la competenza tecnica, solida e aggiornata, e la dimensione europea. “Così il nuovo avvocato potrà rafforzare la difesa dei diritti dei cittadini e la sua vocazione alla consulenza preventiva”. Tira la somme di tre giorni di inteso lavoro per l’aggiornamento della professione, il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa, che ha chiuso oggi l’VIII Congresso giuridico-forense per l’aggiornamento professionale.

“Ai giovani avvocati dico di continuare ad avere fede nel diritto e di vivere la professione con il cuore. E con la passione per l’aggiornamento ”.
Le due relazioni magistrali conclusive sono state affidate a Natalino Irti e Antonio Tizzano.
Irti ha sollecitato i presenti ad ampliare le proprie competenze, ricercare una grande tecnicalità, anche al servizio della sfera pubblica.
Tizzano, giudice presso la Corte di Giustizia della Comunità europea, ha sottolineato come la dimensione europea, il diritto comunitario sono stati gli ambiti che più hanno contribuito alle innovazioni nella legislazione dei paesi membri. “Nel dialogo oggi proficuo tra tante Corte e tante Carte dei diritti, occorre districarsi affinché la difesa dei diritti dei cittadini si giochi bene in tutti gli ambiti”.
Non è un caso che in questi tre giorni di lavoro, il tema della importanza della formazione e della specializzazione degli avvocati siano stato più  volti evocati. La qualificazione è lo strumento di garanzia della indipendenza e dell’autonomia della professione al servizio del diritto di difesa. Qualità tutt’altro che acquisite una volta per tutte.
Quanto esse siano indispensabili per un sistema realmente democratico è stato testimoniato dalle parole del presidente della Corte Costituzionale moldava, Alexandru Tanese, e dal presidente dell’Unione degli avvocati moldavi, Gheorge Amihalachioaie, intervenuti nella sessione dedicata al Diritto di difesa e ruolo dell’avvocato.
Il CNF e l’Avvocatura moldava hanno stipulato un protocollo d’intesa per la collaborazione e il supporto alla costruzione di un sistema giuridico e giudiziario democratico in Moldavia.
Repubblica parlamentare, solo nel 2009 ha avuto la svolta verso un regime pienamente democratico e l’Avvocatura locale ha avuto un ruolo strategico. “L’avvocatura non è solo una professione liberale ma è una istituzione indispensabile per lo Stato di diritto, non concepibile”, ha riferito Tanese. “Durante il regime comunista l’avvocatura ha cercato di affermare i valori dello stato di diritto, facendo valere i diritti fondamentali davanti alla Corte di Strasburgo e ottenendo giuste condanne contro il Governo. Dal 2009 le petizione alla Corte europea dei diritti dell’uomo sono diminuite del 30% “.

Giuliano Amato, Stefano Rodotà, Guido Calabresi, Giuseppe Tesauro, Angelo Falzea (al quale il presidente Alpa ha consegnato il premio per meriti insigni nella professione forense), Alexandru Tanese, Giovanni Canzio, Pietro Rescigno il presidente della Cassa Bagnoli, i presidenti delle Associazioni forensi, tutti i consiglieri del Consiglio nazionale forense,  si sono alternati nelle oltre 51 sessioni tematiche dedicate alle riforma, alla professioni, alle prospettive del  Paese. Ed oltre a loro, i titolari delle cattedre più prestigiose hanno analizzato tutte le riforme dell’ultimo anno, da quella del lavoro, a quella anticorruzione.

Nei giorni scorsi si è parlato anche di riforma forense. giovedì 14 marzo, aprendo i lavori, il presidente Alpa ha parlato di impegno e professionalità per raggiungere il rilievo costituzionale della professione.

 

“La nuova legge professionale ha riconosciuto il rilievo costituzionale della professione forense, i valori di autonomia e di indipendenza, di sostegno dei diritti e degli interessi dei singoli consociati, dei gruppi, delle comunità, in uno Stato di diritto che riconosce all’avvocato un ruolo essenziale: quello di garante delle libertà, della certezza dei rapporti giuridici, della competenza nella realizzazione delle operazioni economiche”.
Durante le giornata di giovedì è stata inoltre inaugurata la mostra dedicata a Piero Calamandrei.

Della difficile sopravvivenza del diritto e delle garanzie in tempi di crisi ha parlato Guido Calabresi, già preside della Yale Law school e giudice presso la Corte distrettuale di New York “I tempi di crisi producono strappi anche gravi negli ordinamenti e la storia lo ha sempre dimostrato. La crisi eclissa ciò che è giusto e coinvolge anche il diritto nella misura in cui, finita l’emergenza, il diritto non riesca ad aggiornarsi ristabilendo il rispetto dei valori fondamentali della collettività”.
Per Calabresi, questa operazione è possibile se la magistratura è consapevole, l’accademia attenta, ma soprattutto se l’avvocatura, andando fino in fondo alle questioni, porta al giudice l’essenza del diritto giusto”
“A fronte di una legislazione spesso confusa e parziale”, è intervenuto Giuliano Amato, “ il compito dei protagonisti del diritto consiste da una lato, nel domandare maggiore chiarezza nella produzione legislativa e, dall’altro, interagire e integrare in un vero dialogo le diverse competenze. Il compito degli avvocati è tirar fuori il meglio di una legge, argomentarla e ricondurla alla corretta applicazione nel caso concreto”.
Nel corso della mattinata le relazione tematiche in campo del diritto civile, penale, amministrativo, lavoro hanno evidenziato il vizio del legislatore italiano di intervenire, di regola, con norme tampone, con una successione ravvicinata di norme spesso in contrasto tra di loro.

Nel corso dell’inaugurazione il presidente Alpa ha conferito ad Angelo Falzea il premio per meriti insigni nella professione forense e nella scienza giuridica.

 Durante i lavori con un confronto con tutte le Associazioni specialistiche maggiormente rappresentative, si è parlato anche di specializzazioni. 

Sul tema delle specializzazioni professionali forensi il cantiere è già aperto: il Consiglio nazionale forense sta lavorando al regolamento sull’elenco delle Associazioni specialistiche maggiormente rappresentative, che dovranno svolgere un ruolo imprescindibile nell’organizzazione dei corsi di specializzazioni previsti dal nuovo ordinamento professionale.

Il CNF, infatti, considera fondamentale il ruolo delle Associazioni specialistiche nella formazione in genere e nel percorso specialistico in particolare.
e ritiene essenziale il loro pieno coinvolgimento nella definizione dei percorsi formativi, per rendere efficace ed effettiva questa importante novità.

Tutti d’accordo nel ritenere che se la specializzazione è una necessità, la formazione “generalista” dovrà essere altrettanto solida.
Il titolo di “specialista”, che potrà essere speso come comunicazione informativa, però potrà contribuire a fare chiarezza “sul mercato” sulle competenze specifiche ai quali il cittadino potrà fare riferimento nella scelta del proprio legale.

“Nel campo penale, la specializzazione dovrà essere funzionale alla tutela del giusto processo e in definitiva alla tutela del diritto”, ha detto Vinicio Nardo, dell’Unione delle Camere penali. “Un avvocato preparato rafforza il ruolo della difesa nel processo.
Per Renzo Menoni, presidente dell’Unione delle Camere civili ha indicato nel processo il tratto unificante delle macro-aree di specializzazione, anche se sul tema il dibattito è aperto. “In ogni caso la trasversalità è un valore”.
Luisella Fanni (Aiaf-Avvocati di famiglia) centra l’obiettivo: “l’Avvocatura deve fornire un servizio competente e lavoreremo celermente perché il regolamento sia approntato il prima possibile. Verificheremo con attenzione come garantire il contributo fondamentale dell’Avvocatura nei corsi localizzati nelle Università”.
Preoccupato per il ruolo delle Università Patrizio Tumietto, presidente dell’Uncat (avvocati tributaristi). “Il diritto tributario è cerniera tra le competenze dell’avvocato sul versante procedimentale giurisdizionale e quelle del commercialista, prettamente di merito. Le facoltà di Giurisprudenza non sono
attrezzate per questo”.
Gianfranco Dosi (Ondf-Osservatorio diritto di famiglia), nel merito della definizione delle aree di specializzazione, indica la necessità di perseguimento di una terza via tra le macro e le micro aree.
Il presidente degli avvocati giuslavoristi (Agi), Fabio Rusconi è convinto che la “specializzazione sia una sfida della professione, un nuovo modo di porsi nella società e un elemento di nitidezza sul mercato. Occorre però non valorizzare troppo il ruolo delle Università”.
Per l’Unione delle Camere minorili, rappresentata dal presidente Luca Muglia, nel settore della famiglia il ruolo sociale dell’avvocatura si esprime a pieno ma richiede una trasversalità di competenze di cui tenere conto nella definizione delle aree.
Enrico Lubrano (Siaa-Avvocati amministrativisti) ha insistito sul rilievo da dare alle Associazioni nei percorsi di selezione nell’acquisizione del titolo, soprattutto verificando con attenzione le specifiche competenze dei legali.

 

Di Golem

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