PADOVA. Ha preso il via il via 30 luglio con la visita alla grande mostra Venetkens Viaggio nella terra dei Veneti antichi, allestita a Palazzo della Ragione, la XXVII edizione dei Notturni d’Arte, dedicata alla riscoperta di Padova antica e articolata in 25 serate, dal 30 luglio all’1 settembre.
La mostra, aperta al pubblico fino al 17 novembre 2013, sarà la tappa fissa del martedì: a cadenza settimanale sarà infatti possibile visitarla con delle guide: Il martedì, sarà anche possibile scendere nei sotterranei di Palazzo della Ragione, riaperti dall’Amministrazione comunale nel 2010 dopo lavori di riqualificazione, dove è possibile apprezzare resti medievali e romani e, più in generale, la crescita stratigrafica della città. Per far comprendere il concetto di stratigrafia domani sarà inoltre proposta un’esperienza di scavo archeologico. La mostra allestita a Palazzo della Ragione, promossa dall’Assessorato alla Cultura e dalla Soprintendenza archeologica per il Veneto e organizzata da gruppo Icat, offre una visione completa ed esaustiva sulla civiltà che fiorì durante il I millennio a.C. nella vasta area corrispondente all’attuale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino attraverso quasi duemila reperti: un’occasione per vedere riuniti in un percorso concepito come un viaggio nel tempo e nello spazio materiali solitamente dislocati in luoghi diversi e non visibili al pubblico, alcuni dei quali mai esposti prima. E il bilancio è molto positivo, se si pensa che la mostra, arrivata al giro di boa, ha registrato 35mila visitatori. Il gradimento del pubblico si spiega, oltre che con lo straordinario valore scientifico del progetto espositivo anche con l’utilizzo di tecnologie in grado di coinvolgere i visitatori, soprattutto i più giovani, come postazioni multimediali, cui si aggiungono ricostruzioni a grandezza naturale: è possibile vedere l’interno di un’abitazione, entrare in un santuario e percepirne l’atmosfera sacrale, osservare un imponente tumulo funerario. L’esposizione mette in luce aspetti di grande rilevanza culturale, come la pratica della scrittura e il suo legame con la realtà del sacro, ma anche la padronanza nella lavorazione del bronzo e la sua traduzione, sul piano dell’espressione artistica, nei repertori decorativi dell’arte delle situle, dove animali fantastici si intrecciano a scene di vita quotidiana, a momenti rituali, a processioni e a teorie di guerrieri. E, ancora, nel percorso espositivo grande attenzione è dedicata al cavallo, vero e proprio animale totemico della protostoria europea e di quella veneta in particolare.