Sisma Sciama nello Scisma e trema il Vaticano che a RomaMagna mentre crolla l’Emilia Romagna. Agatha Cristhie, magari per cognome, di Cristo parente o solo conoscente, di certe cose s’intende. E ha sempre saputo che è Stato il Vaticano MaggiorDomo che mai Domo ma neanche Maggiore nutre livore per il suo superiore e lo tradisce senza pudore né sudore per le suore, che invece assistono chi muore e soffre apostrofando l’Esse, il MaggiorDomo invece si vende al miglior offerente senza Esse.

MagnaRoma ma il Magnanimo Romano Osservatore la parata Romana boicotta twittando per destinar quei soldi alla Romagna. Ma RomaMagna di parte Vaticana non scuce nemmeno 30 denari avari, magari da quell’8 per mille di chi possiede tante ville e nemmeno da quell’ICI che mai Veni Vidi o Vici. L’ama (con apostrofo e senza) il Dalai invece la Romagna, che a Roma non magna ma insegna e 50 mila euro all’Emilia consegna. Berlusconi, però, consultando l’agendina, non ha trovato Emilia all’Olgettina e quindi non la paga pure questa che a RomaMagna… e mica è la Carfagna o quella che si veste da Obama per la sua brama anche se non l’ama. E vuole diventare Presidente, il Silvio decadente, per incontrar davvero il vero Presidente degli IUESSEI e giocarci a “dove sei?” come con la Polanco cui piaceva star di fianco e con cui non era mai stanco.

Obama nel lettone da gran “negrone”, al posto di quel Putin che a Mosca cieca non gioca più, almeno dalla cintola in giù, per colpa dei moscoviti fin troppo inviperiti, valgono la Presidenza e la Residenza al Quirinale, che dopo la fase orale dei moniti Napolitani ma non napoletani, passerà alla fase anale con tutte le maiale disposte al doppio turno alla francese. E Parigi val bene una messa cantata e suonata a Sant’Apollinare dalla famosa Band della Magliana, che ci ha sepolto il Boss ma non il Bossi, che MagnaRoma e pure la Padania, dove c’è la Grana, ormai però non più padana ma romana, vista la distruzione delle forme e delle norme causata non dal sisma ma dall’altro scisma, quello della maggioranza degli elettori che non più Lega o PDL frega, anche se Alfano nega ‘sta sega, che l’alleanza ha rescisso per colpa di un Grillo col chiodo fisso, che per questo è stato crocefisso dai partiti mai partiti né pentiti ma alquanto risentiti anche se non più sentiti.

Intanto la CostaMagna da RomaMagna va in CostaCrociere all’isola di Robinson dove incontra il Venerdi prima la Carfagna e poi la Mussolini, che al Duce non conduce con il suo ghigno truce ma solo a una comare che taglia e cuce. Invece la Carfagna è sempre più pregna del suo duce che all’ultimo ventennio riconduce, quando si diceva che era luce e invece era solo buio pesto anche la mattina presto. Ma del resto se la Carfagna Costa e Magna e la Costa Crociere Magna e Costa, non resta che andar sui Monti con lo Schettino, che se la barca affonda la trova un’assicurazione che lo rifonda. Intanto da San Pietro al Colle, passando per Corcolle, Roma magna e chissenefrega dell’Emilia Romagna dove le fabbriche non crollano in borsa ma in testa, per la gioia della Fornero, regina dei fornetti, niente più operai Cassaintegrati… solo Cassainterrati!

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