Ore 9.30 In casa si respira un clima piuttosto conflittuale: al posto della tuta, lei indossa la tuta mimetica.“Amore, mi dai i soldi per la spesa?”.
“Ma veramente…”.
“Dammi i soldi o sparo. Devo comprare i detersivi nuovi”.
“Ma cara…”.
“Zitto, ho già preso la tua maglia di Balotelli in ostaggio”.
“No, la maglia di Balotelli no, eccoti cinquanta euro, compra tutti i detersivi che vuoi”.
Ore 9.32 “Senti, capisco che faresti di tutto pur di non perdere la maglia del tuo calciatore preferito autografata, ma che gusto ci trovi ad avere la maglia di Balotelli con una X sopra?”.
Ore 12.04 Si rivolge al marito.
“Senti, hai intenzione di stare in casa tutto il giorno? Non puoi trovarti un’amante come tutti? Non puoi andare a letto con la segretaria?”.
“Ma se faccio il fruttivendolo!”.
“Beh, trovati comunque qualcosa da fare, non puoi stare dodici ore seduto sul divano”.
“No, ma infatti verso le tre avevo intenzione di sdraiarmi”.
Ore 13.13 Mentre è in bagno, pensa che le mestruazioni sono come i mariti: lasciano in giro le mutande sporche; la prima volta che ti ci imbatti, ti senti una vera donna; quando non ci sono più, inizia una nuova vita.
Ore 15.00 Al telefono con un’amica: “Da dieci anni mio marito è tenuto in vita con le macchine. Dorme tutta la settimana e la domenica si sveglia per il Gran Premio”.
Ore 15.10 Al telefono con un’altra amica. “Per favore, per il mio compleanno non regalarmi libri del genere «Come fare impazzire tuo marito». Lo so già come fare impazzire mio marito: gli ho chiesto duemila euro al mese di alimenti. No, no, non siamo divorziati: ma lo tengo allenato per quando accadrà”.
Ore 15.20 Al telefono con un’altra amica: “Lo sai che sono superstiziosa e che ho le prove che faccio bene a esserlo. Un giorno ho fatto cadere uno specchio passando sotto una scala mentre un gatto nero mi attraversava la strada: poche ore dopo mi sono sposata”.
Ore 15.30 Al telefono con un’altra amica. “Il sesso con lui? Non è più come una volta: adesso si ferma e riparte, si ferma e riparte, si ferma e riparte. Lo fa continuamente. Sembra uno di quei semafori in cui il verde dura dieci secondi. E in più una volta mi sono pure trovata un lavavetri ai piedi del letto”.
Ore 15.40 Al telefono con un’altra amica: “La realtà è che per noi donne il marito è come un regalo per un bambino: te lo danno i parenti, non vedi l’ora di scoprirlo ma poi pensi che avresti potuto averne uno migliore. Insomma, di solito il pacco grosso è una delusione”.
Ore 16.15 Mentre è in bagno, pensa che le mestruazioni sono come le interrogazioni a scuola: ti fanno venire mal di pancia, ti colgono impreparata, e quando tocca a te preferisci stare a casa per non fare brutte figure coi compagni.
Ore 18.18 Vede il marito con in mano un ferro da stiro e pensa: “Un uomo con un ferro da stiro in mano sembra una scimmia alle prese con un iPod: lo guarda stranito, gli gira intorno, non sa cosa farsene. «Ah ma è fatto così? Wow! E dove sono le istruzioni? Quanti giga ha?». Perché adesso l’uomo misura tutto in giga. Una volta si vantava per la quantità di figa, adesso per la quantità di giga. «Il mio iPod ha quattro giga, può contenere duemila canzoni. Ho dentro tutti gli album di Mietta». Cioè, tu puoi mettere duemila canzoni e metti le canzoni di Mietta? Allora è meglio se l’iPod lo dò alla scimmia”.
Ore 20.00 Piange per la commozione per un’ora e mezza: suo marito ha appena sparecchiato la tavola. “Una crede sempre che la vita non possa più riservarle belle sorprese, e invece ecco che accade l’inaspettato, l’imponderabile, l’imprevedibile”, pensa. “Certo, si può ancora migliorare, perché quell’imbecille ha sparecchiato quando ancora dovevo servire il secondo, però un passo alla volta, sbagliando si impara, non voglio fargliela pesare. E chissà che magari, continuando così, fra qualche decina di anni non decida di lavare anche i piatti una volta”.
Ore 22.40 Accoglie il marito di ritorno dal calcetto.
“Non mi reggo in piedi”.
“Pensa che io non ti reggo nemmeno da seduta”.