“La Sicilia rischia di diventare bersaglio di ritorsioni in uno scontro che va ben oltre i confini nazionali.”
Questo scriveva Pio La Torre, che lottò contro l’installazione militare di Comiso, dal 1981, sotto il governo Spadolini, fino al giorno della sua morte, il 30 aprile del 1982.
È una lezione che a distanza di trent’anni Antonio Mazzeo non ha dimenticato, quando ha pubblicato: Un Eco-Muostro a Niscemi. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo.
Mazzeo è un peace-researcher : impegnato nei temi della pace, della militarizzazione, dell’ambiente, dei diritti umani, della lotta alle criminalità mafiose. Ha pubblicato alcuni saggi sui conflitti nell’area mediterranea, sulla violazione dei diritti umani e più recentemente un volume sugli interessi criminali per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina (I Padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina, Edizioni Alegre, Roma). Ha ricevuto il “Premio G. Bassani – Italia Nostra 2010” per il giornalismo.
La “Sughereta”è la riserva naturale in contrada Ulmo, a due chilometri da Niscemi, dove sono in corso i devastanti lavori di realizzazione di uno dei quattro terminali terrestri del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate americane: Mobile User Objective System, un sistema di comunicazioni satellitari (Satcom) ad altissima frequenza (Uhf) e a banda stretta, composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra. Si prevede la messa in orbita dei quattro satelliti tra il 2010 ed il 2013, e integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo, con l’obiettivo di rimpiazzare l’attuale sistema satellitare Ufo: convertirà i segnali di un semplice telefonino commerciale in modo da consentire di raggiungere unità mobili (aerei, veicoli di terra e soldati) anche in zone scarsamente accessibili a segnali radio. Dal 2009 l’amministrazione comunale e la popolazione di Niscemi esprimono preoccupazione e decisa opposizione alla sua realizzazione appellandosi al piano regionale di tutela che vieta espressamente la costruzione di “infrastrutture e reti, tralicci, antenne per telecomunicazioni, impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili; nuove costruzioni e l’apertura di strade e piste”. La Costituzione, inoltre, recita che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. L’“Analisi dei rischi” di Massimo Zucchetti, professore ordinario di impianti nucleari, cattedra di Protezione dalle Radiazioni, ricercatore affiliate al Mit e di Massimo Coraddu, Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino, consegnata nelle mani del Sindaco di Niscemi, Giovanni Martino, mettono in guardia sugli “effetti acuti, legati a esposizioni brevi, a campi di elevata intensità e di effetti dovuti a esposizioni prolungate a campi di intensità inferiore”.
Sensibile alle problematiche sollevate da Zucchetti e Coraddu, il ministero dell’Ambiente ha chiesto all’Arpa di avviare i rilevamenti delle 41 antenne attualmente installate nella base Usa in contrada Ulmo, all’interno della riserva della Sughereta perché nuoce alla salute dei siciliani, interferisce con le strumentazioni tecnologiche dell’aeroporto di Comiso e con quelle dell’aeroporto Fontanarossa di Catania, ostacolo per il rilancio delle economie territoriali. Il sistema di antenne che sta per essere installato a Niscemi ha funzione bellica: attraverso le sue enormi parabole, sarà controllato il flusso delle operazioni militari americane nell’ampio bacino mediterraneo, nel continente africano, nell’incandescente regione medio-orientale.
Ma non basta. Le basi in cemento armato su cui stanno per essere montate le maxiantenne del Muos, portano la firma della Calcestruzzi Piazza Srl, un’azienda locale che a fine 2011 è stata esclusa dall’albo dei fornitori di fiducia dell’amministrazione provinciale di Caltanissetta e del Comune di Niscemi. Dalle verifiche disposte dalle normative in materia di certificazione antimafia, erano “emersi elementi tali da non potere escludere la sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della società”. Conseguente, questo stesso anno, la chiusura dell’azienda e il licenziamento degli otto dipendenti con contratto a tempo indeterminato.
“Il 4 giugno, così come è stato lo scorso 4 aprile a Comiso e il 19 maggio a Vittoria, è stato ricordato il sacrificio di Pio la Torre e Rosario Di Salvo, vittime del connubio mafia-militarizzazione”, spiega Irene C. del Movimento No MUOS di Niscemi. “Dalla realizzazione della base nucleare di Comiso all’espansione dello scalo di Sigonella, l’infiltrazione nei lavori delle grandi organizzazioni criminali è stata una costante. Nella più totale impunità ciò si sta verificando pure per i lavori di realizzazione del sistema satellitare di Niscemi”. Ed è per questo che la cittadina siciliana ha ospitato la tappa chiave dell’evento internazionale promosso da Arci, Libera e Avviso Pubblico con la collaborazione di Cgil, Cisl, Uil, Banca Etica, Ligue de L’Enseignement e Ucca. Richiamati, dopo trent’anni, proprio “Quando la lezione della Storia sembra essere finita in un cassetto per non doverla più ricordare”.
Un Eco-Muostro a Niscemi. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo
di Antonio Mazzeo, Edizioni Sicilia Punto L, collana Storia/Interventi n. 24, euro 4,00