Armata solo dei ferri del mestiere, la Brisly tenta di riportare un po’ di felicità nei campi profughi siriani. Il progetto, nato ad Arsal in Libano, ha ispirato gli ospiti più piccoli, spingendoli ad esprimere loro stessi attraverso l’arte. L’artista ha spiegato ad HuffPost Arabia che “i bimbi hanno accolto il progetto a braccia aperte perché riesce a restituire loro un po’ della vita che si sono lasciati alle spalle, a ricordare dei parchi in cui giocavano prima di tutto questo”. La Brisly, un’artista siriana, è una volontaria e non cerca alcuna ricompensa per la sua arte. Ha lanciato il progetto attraverso il suo profilo Facebook, dove condivideva le sue opere. Crede fortemente che: “il disegno e l’arte possano avere un impatto potenzialmente enorme. Il problema è che nella nostra cultura l’arte è considerata un lusso, quando invece potrebbe giocare un ruolo fondamentale e sostenere le cause più urgenti”.
Fonte: L’HUFFINGTON POST