ORVIETO. Umbria Jazz Winter raggiunge la 20/a edizione e dal 28 dicembre al primo gennaio ospita a Orvieto un cartellone con grandi della voce come Kurt Elling, Gregory Porter, Dee Alexander e Gino Paoli, la musica brasiliana di Paula e Jacques Morelenbaum, Pedrito Martinez, nuova star delle percussioni scoperto nell’ultima edizione estiva di Umbria Jazz, il supergruppo di Giovanni Tommaso con Pietro Tonolo, Flavio Boltro, Danilo Rea e Roberto Gatto, presente nella prima edizione del 1993, il giovane fenomeno Jonathan Baptiste, la musica gospel con il Nashville Gospel Superchoir di Bobby Jones.
Serata conclusiva in collaborazione con Musica Jazz e il ‘Top Jazz 2012′, i migliori musicisti vincitori del referendum indetto annualmente dalla piu’ prestigiosa rivista jazz italiana. Presentata oggi a Roma dal presidente della fondazione Umbria Jazz Renzo Arbore, dal direttore artistico Carlo Pagnotta, dal sindaco di Orvieto Toni Concina e da Fabrizio Bracco, assessore alla Cultura della Regione Umbria, il festival mantiene intatta la sua formula a base di jazz d’alto livello, bellezze artistiche (quest’anno ci sarà la Messa della Pace nel Duomo arricchita dalla musica gospel) e gastronomia. Kurt Elling, uno dei protagonisti assoluti della vocalità jazz, presenterà un concerto dedicato al repertorio del Brill Building, il palazzo di New York che ospitava gli uffici dei più importanti autori ed editori della musica americana. Gregory Porter, presente per tutta la manifestazione, è stato definito dalla critica americana il più sensazionale cantante emerso negli ultimi anni. Water, il suo album d’esordio, è stato un clamoroso successo di critica e pubblico. Gino Paoli si esibirà, la notte di Capodanno, insieme a Danilo Rea, una partnership ormai collaudata. Jonathan Baptiste è un pianista di New Orleans (ma suona anche il sax e il basso) che ha 26 anni, ma a 18 anni ha suonato alla Carnegie Hall e ha già collaborato con gente come Wynton Marsalis e Donald Harrison. Se Jacques e Paula Morelembaum propongono una versione cameristica della grande tradizione brasiliana, Pedrito Martinez è un originale erede della tradizione afro cubana. Il quintetto di Giovanni Tommaso con Tonolo, Boltro, Rea e Gatto ha scritto pagine importanti del jazz italiano e non solo e la sua reunion è un evento. Da segnalare la presenza del trio di Giovanni Guidi, con Thomas Morgan e Joao Lobo, Gegè Telesforo, il Mauro Ottolini Sousaphonix Bix Factor e I Quintorigo che insieme a Eric Mingus, figlio del leggendario Charles Mingus, rileggono Hendrix, i Funk Off, che tengono viva la tradizione della marching band e la premiazione della trentesima edizione del ‘Top Jazz’, l’annuale referendum indetto dal mensile specializzato Musica Jazz.

Di Golem

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