Tutti in Passerella: questo è lo slogan della sfilata di moda cui hanno partecipato bambini anche con handicap. Trentaquattro bimbi tra i sette e quattordici anni anche in sedia a rotelle hanno presentato abiti a un folto pubblico che affollava il cortile di Palazzo Minoriti, a Catania, lo scorso 14 luglio. Un’iniziativa è stata organizzata, per sensibilizzare sui temi della disabilità, dal “Comitato regionale Sicilia del coordinamento famiglie disabili gravi”.
Un evento che è stato molto importante per i bimbi partecipanti, senza barriere e preconcetti. Tutto si è svolto in allegria e nella più completa normalità. Nei bambini svantaggiati è cresciuta l’autostima, l’attenzione era tutta per loro: mass media, istituzioni, sponsor. Nei ragazzini normodotati invece è nata una nuova percezione e si sono prodigati nell’aiutare i loro coetanei disabili. Numerosissimi anche i genitori, non solo di ragazzi disabili, che hanno preso parte all’iniziativa. Alcuni, come Maria Simona Bellini, presidente nazionale del coordinamento famiglie di disabili gravi e gravissimi, sono venuti da città lontane (nello specifico da Roma, con un camper).
Una manifestazione per seminare una nuova cultura, attenta alle diversità, pronta all’aiuto, senza barriere architettoniche, ma soprattutto senza barriere mentali, quelle più difficili da abbattere. Secondo Angela Rendo, responsabile del Coordinamento famiglie disabili siciliane, “Eventi come questo possono rappresentare una svolta culturale che sensibilizza sulle disabilità. La percezione di un mondo che sembra di sola sofferenza è errata. Certo, ci sono tante difficoltà, ma quotidianamente vi sono tante gioie e spesso siamo noi adulti a imparare i fondamenti della vita vera da un figlio disabile”.
Il mondo della disabilità è molto vario, con aspetti totalmente diversi anche nella stessa identica malattia, quindi con capacità intellettive, comportamentali che cambiano da caso a caso. Vi sono bimbi che hanno difficoltà nel parlare correttamente ma che hanno grandi talenti per l’arte o per tecnologie avanzate. Occorre puntare molto sulla ricerca per capire come combattere queste malattie (o le anomalie genetiche), e non lasciare sole le famiglie nell’affrontare le difficoltà.
L’auspicio è che giornate come queste gettino i semi per un’attenzione diversa da parte delle istituzioni. La prima voce di bilancio che viene subito tagliata dai fondi pubblici, sia da coalizioni di centro sinistra sia di centro destra, sono gli aiuti alle persone svantaggiate. E’ sbagliato: una società che lascia indietro i più deboli, gli emarginati, è una società ingiusta.
In questo caso, per la serata all’insegna del divertimento organizzata da Angela Rendo, ha raccolto tantissime adesioni: la Provincia Regionale di Catania che ha concesso il cortile di palazzo Minoriti; la scrittrice Carmen Privitera che ha presentato la serata; Ragazzini Generali che ha messo a disposizione i capi di abbigliamento; Mondo Ginnico Catania ha animato la serata con varie performance di ballo; le musiche selezionate sono state curate da Dj Dany Monaco; alle foto ci ha pensato Cristian Cardullo. Tante le associazioni che hanno collaborato: Sicilia Emergenza; Akkuaria un ponte sulla Cultura; AICS Associazione Italiana Cultura e Sport; Artist & Creatives; Logos; Città Invisibile; Centro Antiviolenza Galatea; Autismo Oltre; Una luce per l’autismo. La manifestazione si è svolta nell’ambito delle celebrazioni per il quinto anno di vita del “Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi”.
“Non siamo un mondo a parte, ma una parte del mondo” è la frase scandita a gran voce dai genitori.