Berlusconi in corsa elettorale, meteoriti in picchiata, Carmen Russo che partorisce e il devoto divertimento di SanRemo e San Valentino. Questa settimana è stata la gioia di Giacobbo e degli apocalittici iettatori televisivi, voyeur delle disgrazie.
Ma in mezzo a tutto questo sfacelo c’è un sol uomo che si erge a tutore del rispetto e della giustizia, costui è Giancarlo Gentilini, vicesindaco di Treviso e tesserato Lega Nord. La sua personale lista nera è dedicata alle grandi piaghe dell’umanità, dalle quali il cittadino indifeso deve essere tutelato. Per ciascun inconveniente ecco rapida la soluzione: extracomunitari? “Bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile”. Campi nomadi? “Io ne ho distrutti due a Treviso. E adesso non ce n’è più neanche uno, voglio eliminare i bambini che vanno a rubare agli anziani”. Immigrazione clandestina? “Bisogna sparare sui gommoni”. Omosessualità? “Qui a Treviso non c’è nessuna possibilità per culattoni o simili”. Musulmani? “Che vadano a pisciare nelle loro moschee”.
Un uomo colto, risoluto, che sa parlare alla gente e arrivare al cuore delle famiglie, ecco chi è lo “sceriffo” del Veneto. Non ha paura di risolvere anche i problemi ambientali, scagliandosi contro i cani non di razza padana: “dobbiamo dire no, invece, a quei cani stranieri che non sono rispettosi dell’ecoflora nostrana e del nostro ambiente”. Ha inoltre proposto lo sterminio dei cigni del fiume Sile, causa “natura non autoctona della specie”. Insieme ai suoi degni pards Borghezio e Calderoli, Gentilini mantiene l’ordine nella contea facendo quello che gli riesce meglio: spararle grosse.