Così come non ha mai avuto luogo la trattativa Stato – Mafia negli anni tra il 1992-93, sabato scorso non è avvenuta alcuna trattativa Stadio – Mafia. Almeno questo è quanto ha riferito alle Camere il Ministro degli Interni, Angelino Alfano.
Ma un fatto smentisce categoricamente la sua versione. E non si tratta certo della diretta TV. Cosa volete che contino le immagini del Presidente del Consiglio Renzi, del Presidente del Senato Grasso, della Presidente della Commissione Antimafia Rosi Bindi e di oltre 50mila spettatori che assistevano allibiti al colloquio tra il pluritatuato Gennaro De Tommaso, detto “Jenny ‘a carogna”, e i responsabili delle forze dell’ordine. E’ un po’ come lo sbarco sulla Luna. Una nota montatura televisiva americana.
La prova che la trattativa c’è stata, però, è l’incontro, avvenuto al Nazareno tra il pregiudicato e Renzi. Ricevuto con tutti gli onori, il delinquente ha parlato con il Presidente del Consiglio, della riforma elettorale, di quella del Senato e, soprattutto, di quella della Giustizia e delle carceri, dando il via ad una serie di proposte/promesse, da realizzarsi in base ad un preciso calendario. Proprio ieri poi, il pregiudicato, ha garantito i propri voti sul Decreto Lavoro, consentendo al Governo di ottenere la fiducia sul provvedimento. E questo dimostrando la grande magnanimità, di certi esponenti della malavita. Infatti, proprio nello stesso giorno, la senatrice PD, Finocchiaro, aveva testimoniato contro di lui, nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita dei voti.
A questo punto è chiaro che stiamo parlando di Silvio Berlusconi, autocandidatosi a padre della Patria e recentemente più volte ricevuto al Quirinale dal Presidente Napolitano. In un Paese, dove a un condannato in via definitiva è consentito tutto questo, in un Paese che ha visto sedere in Parlamento il latitante dell’Utri, il detenuto Cosentino detto “Nick ‘o mericano” e che continua a passare il vitalizio di 6mila euro al mese al galeotto per mafia Totò Cuffaro, perché ci si meraviglia se un quasi incensurato come Jenny ‘a carogna” decide se far giocare o meno una partita di calcio? E perché Renzi non dovrebbe incontrarlo davvero, magari per discutere con lui dei provvedimenti sulla sicurezza negli stadi? In fondo, dopo, basterà dire che ce lo ha chiesto l’Europa…