Si erge con la sua immensa mole sulla piana di Avezzano, cade ripido e brullo su Massa d’Albe, affiancato dalla cima gemella del Cafornia e dal più basso Sevice: il Velino è una montagna dalle mille facce, paradiso per l’escursionista e l’alpinista alla ricerca di un dialogo profondo e diretto con la natura.

Montagna cruda al centro e solitaria, dagli sconfinati spazi deserti e selvaggi, e allo stesso tempo culla degli impianti sciistici di Ovindoli e Campo Felice.

I verdi Monti della Duchessa e il vero e proprio gruppo del Velino ad ovest, con le sue terre rocciose e silenziose, solcate ripidi valloni, dominati da larghi altipiani. Ad est, separato dall’Altopiano delle Rocche, si apre invece il Sirente, con i suoi immensi prati e boschi verdi, la lussureggiante vegetazione delle Gole di Celano e le pareti verticali della lunga cresta nord.

Panoramica del Monte VelinoUn’area di elevato interesse naturalistico, protetta tramite il Parco Regionale del Sirente-Velino dal 1989, dietro spinta delle associazioni ambientaliste locali e della Comunità Montana Sirentiana. I 50000ha del Parco ospitano infatti il 46% delle specie di mammiferi della fauna italiana, fra le quali l’orso marsicano, il lupo appenninico, il capriolo, il camoscio e il cervo.

Le rupi calcaree si rivelano inoltre habitat particolarmente adatto alle numerose specie avicole; grazie ai tre recenti progetti LIFE sono stati reintrodotti infatti il grifone e l’aquila reale, che vanno ad aggiungersi ai già presenti gufo reale, al falco pellegrino e al lanario.

 

A tutto ciò si sommano le numerose interessanti testimonianze storiche e archeologiche su tutto il territorio del parco: i resti della colonia romana di Alba Fucens a Massa d’Albe e le aree archeologiche di Castelvecchio Subequo e di Acciano sono solo alcuni dei resti del della lunga storia della zona, e i numerosi borghi medievali, affiancati da strutture imponenti come il Castello di Celano e la Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta, si prestano a visite piacevoli nei centri pulsanti di queste terre.

Monte VelinoAutunno e primavera sono probabilmente le stagioni migliori per approcciare queste montagne, dal punto di vista escursionistico; particolare attenzione va prestata alle condizioni meteorologiche e nivologiche, ma i climi più freddi rendono sicuramente più godibili la maggior parte degli itinerari, altrimenti aridi.

Vista la quota elevata (spesso sopra i 2000 metri) e la scarsità d’acqua in alcune zone, è bene sempre partire ben equipaggiati, sia dal punto di vista dell’abbigliamento che delle vivande, controllando preventivamente i bollettini meteorologici e informandosi sulle condizioni degli itinerari (Gruppo Escursionisti Velino: 380 5431004).

Nei mesi invernali può essere inoltre necessario l’uso di attrezzatura alpinistica (ramponi e piccozza) per la progressione, in caso di presenza di ghiaccio o neve compatta sul percorso, oppure di ciaspole per l’avanzamento su neve fresca e farinosa.

In caso di scarsa esperienza la scelta migliore può essere affidarsi a un professionista qualificato del settore, Guida Alpina o Accompagnatore di Media Montagna.

Riugio Sevice e Vetta del Velino da Rosciolo

  • Difficoltà Media (EE)

  • Dislivello Netto 1500m

  • Tempo Richiesto 7h

La via normale del Velino, dalle pendenze modeste e totalmente escursionistica. Si parte dal Parcheggio di Santa Maria in Valle Porclaneta, a Rosciolo e si imbocca subito il ben segnalato sentiero 3, risalendo il Vallone di Sevice fino a un fontanile e poi fino al Rifugio Sevice (2219m), splendida struttura ad accesso autogestito (è possibile chiedere le chiavi al GEV, 380 5431004). Si prosegue costeggiando il Monte Sevice e si rasenta l’orlo di un costone roccioso. Il panorama si apre sui numerosi e grandiosi circhi glaciali del versante nord del gruppo e sulle valli sottostanti. In breve si giunge alla base del cono sommitale del Velino, che si risale, giungendo alla croce di vetta. La discesa è per lo stesso itinerario.

Tour Velino-Cafornia da Massa d’Albe

  • Difficoltà Alta (EE con passaggi di I° grado, molto impegnativo fisicamente)

  • Dislivello Netto 1500m

  • Tempo Richiesto 9h

Monte Velino CimaGiro ad anello molto impegnativo dal punto di vista fisico, con qualche passaggio tecnico in cui si devono mettere mani su roccia, ma mai esposto. Probabilmente uno dei tour di maggiore soddisfazione di tutto il gruppo, permette di esplorare l’intero versante sud del Velino, godendone per una giornata intera in molte sfaccettature.

La salita, nelle prime ore della mattina, regala una vista struggente sulla Piana di Avezzano avvolta da nebbie evanescenti, che creano effetti surreali, immergendo l’escursionista in un’atmosfera magica.

Si parte dall’abitato di Massa d’Albe, parcheggiando dietro la piazza della frazione. Si procede lungo la strada sterrata per Fonte Canale, in leggera salita, per un paio di chilometri con molto leggeri. Dal fontanile di Fonte Canale si procede lungo la carrareccia che prosegue parallelamente a Velino e Cafornia, superando un rimboschimento (e una recente frana) e inoltrandosi fra gli alberi su sentiero ghiaioso fino al bivio dei sentieri 5 e 6. Si prende il sentiero 6 e inizia la vera e propria salita, traversando prima delle rocce in prossimità di una grotta, arrivando poi all’attacco del Canalino, un passaggio di I° grado fra strette rocce, che fa salire velocemente di un centinaio di metri. Usciti dal canale ci si trova in cresta, che si segue fino alla maestosa croce di vetta e alla Madonnina (2487m).

Si scende poi dalla parte opposta e si traversa l’imbuto detritico lungo un riposante sentiero a mezza costa, fino alla base della cima del Cafornia (2409m), che si risale brevemente. La discesa avviene per il sentiero 7A, che poi si ricongiunge al 7, scendendo molto velocemente lungo le pendici del Cafornia, fino a Fonte Canale e quindi a Massa d’Albe.

Il Lago della Duchessa da Cartore

  • Difficoltà: Medio-Facile (E)

  • Dislivello Netto: 800m

  • Tempo di Percorrenza: 5h

Lago della DuchessaIl Lago della Duchessa, tristemente noto per il sequestro di Aldo Moro, è uno stupendo gioiello incastonato fra gli omonimi monti, che fanno da cornice orientale al gruppo del Velino. Un lago di origine glaciale fra verdi rilievi e pareti rocciose. Il sentiero risale il piacevole e boscoso Vallone di Fua. In inverno, quando le montagne si ricoprono di neve e il lago ghiaccia, il luogo è particolarmente scenografico.

Si parte dal borgo disabitato di Cartore, raggiungibile dall’uscita Valle del Salto sulla A24, salendo lungo una lunga strada sterrata percorribile in macchina. Da Cartore si procede sul sentiero 2A, inoltrandosi nella stupenda faggeta del Vallone di Fua, che si risale fino ad uscirne, sempre con pendenze mai eccessive. Due punti leggermente più esposti sono attrezzati con catene a cui è possibile tenersi (non si tratta tuttavia di un sentiero attrezzato o con difficoltà alpinistiche di alcun tipo).

Ci si inoltra nel Vallone del Cieco, sempre fra faggi, e si esce poi allo scoperto fra gli stazzi dei pastori, proseguendo e arrivando brevemente al Lago (1788m), incastonato fra Monte Morrone e Murolungo. Il ritorno è per l’itinerario di salita.

Il Giro del Monte Sirente

  • Difficoltà: Medio-Difficile (EE)

  • Tempo di Percorrenza: 9h

  • Dislivello Netto: 1100m

Grande giro che permette di godere del Monte Sirente quasi integralmente (senza salire dal più ripido versante nord). Si parte da Ovindoli, lasciando la macchina in prossimità della Val d’Arano, raggiungibili andando in direzione Rovere.

Si prende il sentiero 13 per la vetta, raggiungendo su mulattiera la Bocchetta di Prato del Popolo, da cui ci si butta sui vasti pratoni in pendenza (sempre leggera), arrivando fino in vetta, con vista fenomenale sulla valle sottostante sul vicino gruppo del Velino.

Si piega poi a est, seguendo la cresta rocciosa lungo il sentiero 14 per svariati chilometri, fino a 1880m di quota c.ca. Da qui è possibile deviare sul sentiero 14A, per il Colle di Mandra Murata e per il Rifugio della Vecchia, accogliente bivacco in legno sulla panoramica cresta del Sirente.

Si prosegue poi per boschi fino all’abitato di Rovere, da cui è possibile spostarsi a piedi o in pullman fino al punto di partenza.

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