Giuseppe è un uomo che ha toccato il fondo, ma è riuscito a rialzarsi e ora aiuta chi è in difficoltà. Giuseppe è catanese, ha quarantasette anni. Quando ne aveva 12 ha incominciato a fumare spinelli, il passo verso le droghe più pesanti è stato breve: Peppe incomincia a bucarsi con l’eroina e fino ai 24 anni è un lungo calvario nelle droghe.
I genitori si accorgono del problema di Peppe e dalla Germania, dove abitavano, decidono di tornare in Italia, in un piccolo paesino del catanese. Messo alle strette Giuseppe entra nella comunità “Le Patriarche” (in Germania ci era stato già, ma era fuggito dopo tre mesi) a Castel Volturno ed è mandato alle isole Canarie. Lì Rimane per ben sei anni, diventando uno dei responsabili: i migliori operatori nelle comunità sono proprio gli ex tossici. Negli anni 90, come operatore Peppe è inviato a varie sedi: Madrid, Valencia, Garbagnate Milanese, Cozzo Lomellino, Palermo.
Nel 1996 lascia “Le Patriarche” e apre a Palermo un centro di ascolto per tossicodipendenti “Progetto Nuovo”. Nel 1998 a Mascalucia (in provincia di Catania) apre una comunità, dove accoglie anche quindici ragazzi desiderosi di uscire dalla droga. In seguito apre una nuova casa accoglienza a Zafferana e anche un punto per il reinserimento lavorativo di chi ha finito il programma di disintossicazione, ma non trova lavoro. Diventa, nel 2011, un volontario nella casa Nazareth, una comunità salesiana e poco dopo apre un centro ascolto per conto dell’associazione “Nuovi Orizzonti”, dove orienta i giovani e le famiglie che chiedono aiuto, segue campagne di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole, nelle parrocchie, nelle famiglie, nei comuni.
E’ toccante ascoltare una sua testimonianza. Racconta delle sue vicissitudini, ancora oggi soffre per le sue scelte sbagliate, ha contratto l’Epatite C, che l’ha costretto quattro anni fa al trapianto del fegato. Testimonia però che dalla droga si può uscire, che è possibile cambiare vita, che non è mai troppo tardi. Giuseppe ora ha una compagna e due figli, una bella casa nel catanese e gestisce un centro di ascolto dell’associazione “Nuovi Orizzonti” (chi volesse telefonare: 3487592424).
“Ci sono state insegnate tante cose – spiega Giuseppe – a scrivere, leggere, parlare, cantare, amare … ma nessuno ci ha mai insegnato ad ascoltare, mai nessuno ci ha mai detto che regalare ascolto è un gesto d’amore raffinato e che l’atteggiamento d’ascolto è tanto difficile quanto prezioso”. Impariamo ad ascoltare chi è difficoltà, un aiuto al momento giusto può salvare una vita.