Vi sono imprese sportive che hanno dell’incredibile, gare che ti lasciano senza respiro. Una di queste è sicuramente la Tor des Geants, corsa alpina che si corre in Valle D’Aosta, di ben 332 km con un dislivello di 24.000 metri. Si deve arrivare nel tempo massimo di 150 ore, si corre con ogni tipo di clima, di giorno e di notte, anche quando hai bolle ai piedi e muscoli doloranti. Ogni partecipante ha un motivo per partecipare a questa gara massacrante, ma la storia di Federico Mazzucchi, un uomo di 53 anni ha dell’incredibile: lui ha scelto di correre per amore.
“Oltre venti anni fa mia sorella Paola, insieme al marito Franco e ai loro tre figli -spiega Federico – decise di adottare un bimbo abbandonato, affetto da una terribile malattia rara, chiamata Lesch-Nyhan. Per oltre venti anni hanno combattuto, giorno dopo giorno, battaglie al cui confronto l’Iron Man o Tor des Geants sono facili passatempi”. Ebbene Federico è partito da zero, ha incominciato ad allenarsi tutti giorni per mettersi in forma e partecipare a una gara di 100 km tra le montagne, per raccogliere fondi per la ricerca di questa rara malattia. E’ riuscito nella prima scommessa, è arrivato al traguardo al 183 posto in ventisei ore, ma quello che più conta ha raccolto oltre 15mila euro che sono serviti per finanziare un progetto di ricerca diretto dalla professoressa Vanna Micheli, del Dipartimento di Biotecnologie, Sezione di Biochimica e Biologia Molecolare dell’Università di Siena, per combattere questa brutta malattia. Non contento, ha deciso di partecipare a questa nuova gara, stavolta di oltre 300 km! Nonostante fosse reduce da una frattura scomposta al gomito e vari guai al ginocchio destro e le caviglie in disordine, ha deciso di cimentarsi in questa gara massacrante.
E’ partito domenica 9 settembre alle 10 insieme con altri 600 concorrenti in questa gara, dove si corre senza sosta, giorno e notte, per arrivare nel minor tempo possibile dopo 330 km tra le montagne in salite e discese in sterrato. Federico, più volte, ha pensato di non farcela, muscoli doloranti, gonfiori alle caviglie, ginocchia che sembravano cedere. Nei punti di ristoro, dove si è medicati, ogni volta c’era la tentazione di mollare, più si avvicinava al traguardo e più il corpo cedeva, chiedeva ristoro, sonno. Eh sì, perché se ti fermi per riposare, le lancette girano lo stesso e finisci fuori tempo massimo e sei squalificato. Quindi, anche se mangi, lo fai correndo. I primi ad arrivare al traguardo hanno impiegato tre giorni, in pratica hanno corso senza dormire. Federico, dopo cinque giorni di gara, all’ultimo punto di ristoro, quando mancavano poche decine di chilometri, era stremato e a pezzi, con il ghiaccio sulle ginocchia, che sembravano esplodere. Venuto per sostenere lo zio, Michele, il ragazzo affetto dalla Lesch-Nyhan, vedendolo in quelle condizioni ha esclamato: “ Basta, ritirati!”. Federico, raccolte le ultime energie – e perché lui non corre solo per sé, ma per aiutare chi, come suo nipote, soffre di questa malattia rara – è ripartito. I polmoni che sembrano scoppiare, il freddo che ti entra nelle ossa, il corpo che è tutto un dolore, ma un passo dopo l’altro è arrivato. Si è classificato al 361 posto, correndo per 135 ore e quarantuno minuti, e dormendo in tutto solo dieci ore. E’ arrivato perché correva per essere vicino a sua sorella Paola che ha fatto una scelta coraggiosa, quella di adottare un bimbo che nessuno voleva. E’ arrivato perché correva per Michele, per dirgli che con la sua malattia, nonostante le tante difficoltà, non deve mollare, mai. E’ arrivato perché correva per tutte quelle famiglie che hanno figli disabili gravi e che ogni giorno non sanno come andare avanti. E’ arrivato perché correva per raccogliere fondi per la ricerca scientifica per debellare questa malattia rara.
Federico “corre” per tutti noi ricordandoci di aiutare chi soffre. Federico corre per ognuno di noi per dire di andare sempre avanti, lottando contro ogni avversità, anche le più terribili.
Il link della associazione sostenuta da Federico: http://www.lesch-nyhan.eu/it/index.php