La Germania detta legge all’Italia? Non in ambito politico o economico (o almeno non ancora), ma di certo in ambito televisivo. Basta dare un’occhiata ai palinsesti delle reti generaliste degli ultimi mesi, e soprattutto delle ultime settimane, per accorgersi della presenza sempre più costante di prodotti tedeschi sul piccolo schermo del nostro Paese.
Già, perché a partire dall’Ispettore Derrick (281 episodi dal 1974 al 1998), la fiction tedesca ha sempre incontrato il gusto del pubblico italiano. Ne sanno qualcosa a Raiuno, dove quotidianamente vengono trasmessi Un ciclone in convento (alle 11 del mattino) e l’ormai storico Commissario Rex (alle 18): il primo (titolo originale: Um Himmels Willen, “Per l’amor del cielo”) racconta le vicende del sindaco di una cittadina che vuole trasformare un convento in un avveniristico centro congressi, osteggiato dalla sorella, che invece vuole salvarlo (il telefilm è salito agli onori delle cronache – causa censura – l’anno scorso, quando viale Mazzini decise di non trasmettere un episodio che metteva al centro del racconto un matrimonio omosessuale); il secondo (titolo originale: Kommissar Rex), prodotto ormai dal lontano 1994, mette al centro della scena i casi e le indagini del leggendario pastore tedesco. Ma non è finita: Raiuno il martedì propone addirittura in prima serata Last Cop – L’ultimo sbirro (Der letzte Bulle), il cui protagonista è un poliziotto che si risveglia dopo un coma durato vent’anni, e che deve fare i conti con una realtà completamente nuova.
In effetti, il poliziesco pare rappresentare una garanzia di successo qui da noi: basti pensare a Una scatenata coppia di sbirri (titolo originale: Die Draufgänger – effettivamente, i responsabili dei titoli italiani dei telefilm hanno ben poca fantasia), vista su Raidue, o a Lasko (Lasko – Die Fuast Gottes), sempre su Raidue, o a Squadra Speciale Cobra 11 (Alarm für Cobra 11 – Die Autobahnpolizei), ancora – indovinate un po’? – su Raidue (tornato in onda dopo la tregua olimpica). Gli spettatori della seconda rete Rai, inoltre, hanno avuto la possibilità di vedere Guardia Costiera (Küstenwache), nel pomeriggio, ma anche Squadra Speciale Lipsia (SOKO Leipzig), Squadra Speciale Colonia (SOKO Koln) e Squadra Speciale Stoccarda (SOKO Stuttgart). Evidentemente, Raidue sembra proprio subire l’invasione tedesca: oltre ai polizieschi, vanno forte anche La nave dei sogni (Das Traumschiff), una sorta di Love Boat al gusto di wurstel e crauti, e le comedy, come Il nostro amico Charlie (Unser Charly) e il suo spin off La nostra amica Robbie (Hallo Robbie!). Ma, sia chiaro, si tratta di un’invasione tutt’altro che spiacevole: basti pensare a La nostra amica Robbie, diventata – decisamente a sorpresa – un fenomeno di culto, con ascolti superiori al 10 % di share medio.
Per concludere il panorama della tv pubblica, su Raitre va in onda ogni giorno alle 13.10 La strada per la felicità (Wege zum Glück), soap opera che prelude all’arrivo di Lena – L’amore della mia vita, sugli schermi dal prossimo autunno.
E Mediaset? Non sta certo a guardare: Rete4 è l’habitat dei polizieschi Siska, Wolff – Un poliziotto a Berlino (Wolffs Revier) e GSG9 – Squadra d’assalto (GSG9 – Ihr Einsatz Ist Ihr Leben), ma soprattutto di Tempesta d’amore (Sturm der Liebe), soap opera che nel preserale fa registrare spesso i dati d’ascolto migliori per la rete diretta da Giuseppe Feyles – e a proposito di soap opera, nel pomeriggio va in onda anche My life – Segreti e passioni (Rote Rosen); su Canale 5, invece, ormai da anni i pomeriggi estivi (e quelli invernali durante le vacanze natalizie) sono territorio privilegiato dei film provenienti dalla penna di Rosamunde Pilcher. Ma il tv movie a sfondo romantico sull’ammiraglia del Biscione va davvero forte, grazie anche ai prodotti tratti dalle storie di Lilly Schonauer e Inga Lindstrom.
Insomma, tra soap opera e polizieschi, sembra proprio che i telefilm tedeschi abbiano superato, in diversi casi, quelli americani nei gusti degli spettatori italiani. I motivi? Diversi. Da una parte i costi senza dubbio inferiori, a fronte di una qualità non troppo differente, che spinge le reti nostrane ad acquistare i prodotti della Germania invece che quelli provenienti da Oltreoceano; dall’altra, la vicinanza geografica tra Italia e Germania, che si riflette nelle storie raccontate: la fiction teutonica, insomma, pare più vicina a casa.
E poi c’è un altro aspetto da non sottovalutare, e riguarda più prettamente la fruizione: e cioè che spesso i telefilm americani oramai vengono visti in streaming su Internet (spesso in lingua originale e sottotitolati in italiano) già pochi giorni dopo la loro uscita negli Stati Uniti, e così quando vengono proposti in tv sono ormai vecchi, passati. Una tendenza che, per il momento, non riguarda ancora la fiction tedesca, che dunque al primo passaggio sul piccolo schermo rappresenta effettivamente una prima visione.
Per una volta, insomma, lo spread non riguarda solo i titoli (di telefilm) italiani, ma anche quelli americani. E la Germania avanza…