Ore 8.30 Si sveglia e recita una preghiera in memoria dell’orso Knut, che ci veglia sempre dall’alto.
Ore 9.11 Apprende da Internet che è ancora ricoverato in ospedale Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto, che purtroppo non dà segni di miglioramento. E nemmeno Toti.
Ore 10.00 Si mette in viaggio verso Firenze dove spera di essere intervistato da Irene Tarantelli sui saldi. Per sicurezza ripassa anche i siciliani al mare a novembre e il traffico in autostrada durante l’esodo di agosto.
Ore 11.32 E’ in crisi d’astinenza da previsioni del tempo: non se ne fa una da ieri sera. Gli effetti della crisi sono evidenti: ha la pelle d’oca, gli tremano le gambe, è agitato, dice frasi sconnesse. Insomma, è uguale a Patrizia Caregnato mentre conduce il tg.
Ore 11.57 Proseguono gli effetti dell’astinenza: si gratta le braccia e le gambe, comincia a scrivere il nome di Andrea Giuliacci sui muri.
Ore 11.59 Iniziano le allucinazioni: vede un gattino a passeggio con Stefano De Martino, mentre su Youtube il video di Belen che suona il pianoforte fa milioni di clic.
Ore 12.24 Accende la tv su Italia 1 per vedere quattro imbecilli che per strada dicono “Sì, fa caldo”, “Oggi fa caldissimo”, “Fa caldo e infatti mangio un gelato” e “Per fortuna Knut è morto, così non deve sopportare questo caldo”.
Ore 12.56 Finisce l’edizione meridiana del telegiornale. Bilancio: quattro “emergenza maltempo”, due “tragedia della follia”, sette “confessione choc”, tre “pare che la vittima conoscesse il suo assassino”, dodici “è stata uccisa proprio qui, nella casa che vedete alle mie spalle”.
Ore 14.28 Legge un’intervista in cui Sabrina Pieragostini difende Studio Aperto, nel mirino della critica perché accusato di dedicare pochissimo spazio agli esteri. “Non è vero, giusto l’altro giorno abbiamo parlato del lifting ai co*****i di George Clooney”, spiega la Pieragostini, senza specificare se si riferisca ai testicoli dell’attore o agli elettori di Berlusconi secondo il pubblico di Santoro. “Fosse per noi parleremmo anche della Papua Nuova Guinea: il problema è che lì non ci sono né fighe né orsi Knut. E poi tutto il mondo è paese: pensate forse che nei telegiornali iracheni parlino di Letta e Quagliariello?”.
Ore 15.34 Si incontra con il telespettatore medio di Quarto grado, che, tutto sommato, si rivela un ragazzo a modo: a vent’anni non ha ancora ucciso i suoi genitori.
Ore 16.21 Abituato a vedere gnocche totalmente fuori contesto in qualsiasi servizio di Studio Aperto, va all’Esselunga e si aspetta di trovare Michelle Hunziker che lecca un enorme lecca-lecca e Alessia Merz in una vasca da bagno piena di latte.
Ore 17.04 Studia, e si dedica alla letteratura leggendo Il principe di Macchiavello (Angelo).
Ore 17.28 Schiaccia per sbaglio una formica. Poi chiede ai parenti della formica che cosa provano in questo momento e se sono disposti a perdonarlo.
Ore 18.30 Inizia l’edizione serale del tg. Non mancano, come sempre, immagini raccapriccianti e particolari agghiaccianti all’insegna dell’orrore. Colpa dei primi piani su Silvia Vada.
Ore 18.44 Guarda un servizio a tema sociale. In effetti ogni volta che va in onda Studio Aperto, ce ne sarebbe bisogno. Dei servizi sociali.
Ore 19.04 A causa di un terribile disguido tecnico, l’edizione di Studio Aperto delle 18.30 è andata in onda senza mostrare nemmeno una diciottenne in bikini. Immediate arrivano le scuse del vice-direttore Anna Broggiato: “Per farci perdonare, domani Angelo Macchiavello condurrà il tg in topless”. La reazione del cdr, però, non si fa attendere. “Abbiamo un cdr?”.
Ore 22.31 Finalmente riesce a comprendere i meccanismi alla base del suo telegiornale preferito: se c’è un incidente con dieci morti in Australia, non interessa; se c’è in Italia, sì. Se c’è un terremoto con dieci morti in Giappone, non interessa; se c’è in Italia, sì. Se c’è un premier accusato di corruzione in Bolivia, non interessa; se c’è in Italia, nemmeno. Se c’è una con le tette di fuori, invece, interessa anche se è su Plutone.