Italia e Spagna consolidano la loro amicizia con un progetto culturale internazionale in omaggio a Pasolini e alle sue opere. L’Associazione spagnola Etcetèra presieduta da Oscar Ramirez Dolcet e il Movimento Culturale Spiragli di Bartolomeo Smaldone hanno realizzato un festival nell’antica città romana, ‘Tarraco’, patrimonio dell’Umanità.
Dal 14 al 17 luglio, partendo da Reus e proseguendo con Tarragona, artisti provenienti da diverse zone del mondo, hanno dato voce alla loro creatività proprio per ricordare il grande valore della produzione di Pier Paolo. Ha aperto la rassegna la mostra ‘Periferia di un sogno’, coordinata da Miguel Villalba, con l’esposizione delle opere di Jésica Cichero, Elchicotriste, Kap, Marilena Nardi e David Pablo Pugliese. Al Centre d’Art Cal Massò, il poeta Juan Lòpez Carillo e il musicista Gerard Marsal hanno unito musica e poesia in una performance d’effetto. Proseguendo all’Antica Audiència con la conferenza ‘Pier Paolo Pasolini, la ragione di un sogno’ a cura del prof. Roman Reyes, che ha portato alla luce il valore della scrittura dell’intellettuale, ancora oggi attuale e profetico nella sua espressione artistica, dal teatro al cinema, dalla letteratura alla televisione. Proprio addentrandoci nelle opere di Pasolini si può riscoprire la profondità dei significati, quella purezza estrema e ricercatezza nel linguaggio.
La proiezione di ‘Che cosa sono le nuvole?’ segna il punto più interessante della kermesse culturale per capire ancora meglio l’intuizione di Pasolini, che si spinge nella sacralità dell’essere, uomo innamorato della vita, predestinato a vivere fino in fondo il bene ed il male dell’esistenza. E’ proprio nella dimensione surreale dell’opera di Shakespeare ‘Otello’, che si sviluppa la trama del corto, lavoro che vede tra i protagonisti Totò, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Ninetto Davoli, Laura Betti e Domenico Modugno. E dopo la proiezione non poteva mancare l’intervento di Silvio Parrello, er Pecetto, pittore e poeta, amico di Pier Paolo, che da anni è impegnato per la ricerca della verità sull’omicidio. Parrello ha recitato poesie di Pasolini, rievocando ricordi ed emozioni, nel suo stile da cantastorie, sempre avvolgente. Molto toccante l’interpretazione di Giuseppe Lorin con la poesia “A mia madre”.
Nella serata al Claustre del Seminari Pau Vallvé, giovane cantautore popolare catalano ha coinvolto nel ritmo delle sue canzoni il pubblico, che lo ha applaudito e apprezzato. Al Porto di Tarragona si è tornati a parlare di Pasolini, dopo la proiezione del film di Xavier Juncosa ‘Pasolini, un viaggio in Italia’, una sorta di docufilm che ha raccolto le testimonianze della gente comune e degli amici più cari di Pasolini, da Dacia Maraini a Laura Betti, da Bernardo Bertolucci a Silvana e Fabio Mauri, un vero e proprio viaggio nei luoghi che lo hanno visto nascere, crescere e poi morire. Da Bologna a Casarsa, da Roma a Ostia, fino alla tragica fine di quella notte del 2 novembre 1975 all’Idroscalo. Ed è stata la calda voce di Bikimel a concludere il terzo giorno del Festival al Claustre del Seminari, luogo davvero suggestivo. Il quarto giorno è iniziato invece con il concerto del giovane talento del pianoforte Daklen Difato, che al Teatre El Magatzen si è esibito in brani classici, davanti ad un pubblico estasiato dalla sua notevole bravura.
Non sono mancate le presentazioni di libri, letture e performance di scrittori locali e provenienti dall’Italia, Giovanni Amoruso ha presentato il suo libro “Dal girone degli innocenti” e Bartolomeo Smaldone la sua raccolta “Poesia semplice”, Francesc Valls-Calçada, Quim Besora, Ferran Gerhard ed Enrique Villagrasa hanno letto le loro opere. Si è poi conclusa la sesta edizione del Premio letterario Spiragli di poesia, con la proclamazione del vincitore Alberto Arecchi, che si è classificato al primo posto con la poesia “Il criceto”. I primi tre classificati hanno ricevuto un’opera del giovane ceramista Marco Maria Siri. Un festival quindi all’insegna della condivisione, della bellezza e della sensibilità, che ha avuto nella figura di Pier Paolo Pasolini, il senso più autentico della libertà di espressione.