I cellulari sono un’invenzione decisamente utile ma, senza un piano tariffario adeguato, si rischia di spendere una fortuna per chiamare amici e parenti. Ecco perchè è importante individuare l’offerta su misura in base alle proprie esigenze e possibilità economiche. Per fare ciò è necessario dedicare del tempo al confronto delle varie tariffe proposte dagli operatori di telefonia mobile presenti sul mercato, considerandone attentamente vantaggi e svantaggi. Solo dopo esserci premurati di mettere le offerte Wind a confronto con quelle Vodafone, Tim e così via, trovare la soluzione più giusta per noi sarà davvero possibile e noi potremo inziare subito a chiamare senza limiti.

All’interno dell’offerta di Wind, Vodafone o Tim, esistono anche tariffe specifiche per comunicare dall’estero. Senza attivare queste promozioni è risaputo il prezzo proibitivo delle comunicazioni da Paesi esteri verso l’Italia e questo, incredibilmente, valeva anche all’interno della stessa Unione Europea. Entro dicembre 2015, però, dovranno essere azzerati tutti i costi aggiuntivi per il roaming all’interno dell’Unione Europea. Questo significherà che telefonate, messaggi e navigazione su internet non avranno sovraccosti per tutti i cittadini dei Paesi membri, all’interno del terriorio dell’Ue.

La novità deriva dalla risoluzione legislativa del Parlamento Europeo, votata in data 3 aprile 2014, che con 534 voti favorevoli, 25 contrari e 58 astensioni ha approvato la mozione della parlamentare europea relatrice della proposta Pilar del Castillo Vera per la realizzazione del “continente connesso” e del mercato unico delle telecomunicazioni.

Il regolamento, proposto dalla Commissione nel settembre 2013, intende velocizzare in modo rilevante la realizzazione di un vero mercato unico europeo delle telecomunicazioni, proprio attraverso, in primis, l’abolizione delle tariffe di roaming. 

Il progetto vuole anche portare avanti altri obiettivi: la disponibilità per tutti di un’internet aperta, il coordinamento della concessione di frequenze per la banda larga senza fili, una maggiore trasparenza dei contratti per gli utenti di internet e dei servizi a banda larga e la possibilità di passare più facilmente a un altro fornitore.

Un mercato unico che sarà quindi anche più rispettoso dei diritti dei consumatori e che dovrà diventare sempre più vicino alle loro esigenze. Il voto permette di consolidare il lavoro fatto finora e di passare la palla alla prossima legislatura, dopo le elezioni europee di fine maggio. I nuovi eurodeputati potranno così continuare il lavoro dei loro predecessori da dove è stato interrotto, adottando rapidamente il testo per concluderne rapidamente l’iter.

Un processo che tuttavia è ancora lungo prima dell’approvazione e la messa in pratica definitiva: il regolamento passa ora all’esame dei Paesi membri che, secondo la Commissione, dovrebbero raggiungere un accordo definitivo entro la fine dell’anno. «Con questo voto – ha dichiarato il Commissario Neelie Kroes – l’Ue fa qualcosa di concreto per i cittadini. L’Unione europea è proprio questo: eliminare le barriere per semplificare la vita e ridurre i costi».

Da parte sua l’industria delle telecomunicazioni ha nettamente bocciato le modifiche apportate dal Parlamento al testo originario della Commissione. Le compagnie telefoniche e i gestori del traffico internet hanno anche avvertito il Parlamento Europeo di non pensare che questo risolva il digital device che ancora caratterizza molte parti d’Europa e alcune zone in modo particolare. 

Gli interventi legislativi sono fondamentali ma non bastano. Saranno necessari, a detta delle compagnie e non solo, ben altri investimenti, da parte dell’Ue ma anche di tutti gli Stati membri singolarmente, per permettere all’Europa di continuare a crescere e di investire nel digitale.

 

Di Golem

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