Il re saudita Abdullah Bin Abdelaziz, ormai novantenne, vede le sue condizioni di salute peggiorare sempre di più e per questo ha deciso di preparare la successione, nominando il figlio quasi settantenne, principe Muqrin, come primo erede al trono dopo il quasi ottantenne fratello Salman.
Questa mossa ha però scatenato una lotta sotterranea di potere all’interno della famiglia reale, con parte dei principi che si è rifiutato di giurare fedeltà a Muqrin, mentre re Abdullah è deciso ad andare avanti con i preparativi alla successione che porterà avanti nelle prossime settimane anche un rimpasto di governo. La novità che riguarda il paese, considerato tra i principali produttori di greggio del mondo, riguarda il fatto che re Abdullah, ha deciso di imporre il figlio primogenito come terzo nella linea di successione del regno. In base alle regole di successione in vigore, il potere si trasmette da un fratello all’altro, nel rispetto del diritto di primogenitura, tra i figli del re Abdel Aziz al Saud, fondatore del regno.
Quindi, in caso di morte del re Abdullah, sarebbe il fratellastro Salman, 79 anni, a dover salire al trono. Il re ha invece chiesto al Consiglio dei principi della famiglia reale di approvare la sua decisione di nominare Muqri principe ereditario “in caso di ascesa al trono del principe Salman o di assenza” di quest’ultimo. Il re saudita ha quindi di fatto trascurato il principio di anzianità e ha scelto di elevare un suo aiutante sopra gli altri fratelli del re, e sopra la nuova generazione di principi. E’ per questo che un terzo dei membri del Consiglio dei principi sauditi avrebbe rifiutato di prestare giuramento di fedeltà al principe Muqrin come erede al trono a Riad. E’ quanto rivela il sito informativo egiziano “al Fajr”, mentre fonti del quotidiano “al Quds al Arabi” riportano che alcuni dei 34 membri del Consiglio dei principi sono contrari alla nomina di Muqrin come futuro monarca. Le divergenze sorte nella famiglia reale riguardano lo scontro tra re Abdullah e il suo fratellastro, il principe Meshal Bin Abdelaziz. Proseguono quindi le polemiche in Arabia Saudita sulla successione al trono ad Abdulla Bin Abdelaziz, malato da diversi anni, il quale ha smentito di voler abdicare. Fonti della famiglia reale hanno rivelato che sono attesi importanti cambiamenti che riguardano la seconda e terza generazione della famiglia reale, in particolare i ministri di primo piano del governo come quello degli Esteri, Saud al Faysal, che è al suo posto da 40 anni, e il ministro dell’Interno, principe Mohammed Bin Nayf, in carica dal novembre del 2012, così come il principe Mutab capo della Guardia nazionale.
Eppure il re saudita, che ha già vissuto la morte di due principi ereditari, Sultan e Naif, si vuole sbrigare a spostare la successione alla seconda generazione e questo potrebbe minacciare l’equilibrio di potere tra i vari clan al Saud e inevitabilmente emarginarne un certo numero, se la successione da orizzontale, tra fratelli, diventa verticale, da padre in figlio. Il fondatore del regno, Abdulaziz ibn Saud, mise da parte i suoi fratelli quando nominò il proprio figlio, Saud come principe ereditario nel 1932. Per capire la situazione va considerato che la nomina del principe Muqrin, come principe erede al trono saudita, dopo il principe Salman “è stata decisa per evitare eventuali scontri di potere in futuro sulla successione a re Abdullah”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione saudita, Khaled al Faysal, ai suoi più stretti collaboratori secondo quanto riporta il giornale “al Quds al Arabi”. “Abbiamo così impedito agli invidiosi e a chi ci odia – ha aggiunto – di intromettersi creando divisioni. In questo modo abbiamo evitato che potessero avere successo”. Il ministro è intervenuto nella polemica scoppiata in Arabia Saudita sulla nomina di Muqrin, dopo che ieri fonti della casa reale di Riad avevano smentito che re Abdullah avesse intenzione di abdicare in favore del principe Salman per motivi di salute.
Secondo la stampa araba, la tempistica con la quale è avvenuta questa nomina non è del tutto casuale. Alcune fonti riferiscono infatti dell’intenzione del re saudita di abdicare in favore del fratello Salman, sulla scia di quanto fatto oltre un anno fa dall’emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa al Thani, che ha lasciato il trono al figlio Tamim. L’indiscrezione è stata pubblicata dal quotidiano arabo “al Quds al Arabi”, secondo cui all’interno della Casa dei Saud sarebbero in corso intensi preparativi per la successione al trono. Si tratterebbe di “una decisione già presa, anche se la data dell’annuncio non è stata ancora decisa”. Il principe Muqrin, sulla base di tali indiscrezioni, diventerebbe di conseguenza l’erede di Salman.
Le stesse fonti sostengono che sarebbe stato lo stesso re Abdullah a voler garantire una rapida ascesa al trono da parte del principe Muqrin, considerato l’attuale erede al trono, Salman, ha già 79 anni e sarebbe affetto da condizioni di salute alquanto precarie. Dietro la decisione di nominare Muqrin prossimo erede al trono ci sarebbe anche la volontà di evitare un eventuale scontro di potere ai vertici della Casa reale, soprattutto nel caso in cui Abdullah e Salman dovessero venire a mancare nell’arco di un breve periodo di tempo. Il sovrano avrebbe così valutato tutte le possibilità sul tavolo, chiedendo inoltre al principe Mutab di prendere il posto di Muqrin come secondo vice premier, proponendolo di fatto come possibile successore al trono in futuro.
Le precarie condizioni di salute di re Abdullah sono state anche al centro di un editoriale pubblicato dal sito web marocchino “Hespress”, secondo cui hanno destato scalpore negli ambienti politici di Riad le immagini mandate in onda la scorsa settimana, quando il monarca saudita è apparso in pubblico con un respiratore artificiale. Gli analisti sauditi – riferisce “Hespress – non escludono “l’ipotesi che il re, al potere dal 2005, possa presto abdicare. Sono diversi i segnali in questo senso arrivati negli ultimi tempi: è la prima volta, infatti, che nel regno saudita vi sono due eredi al trono”. Re Abdullah aveva subito il 17 novembre del 2012 un intervento chirurgico alla schiena presso il policlinico di Riad. A causa di questo intervento, il monarca non ha avuto incontri ufficiali fino a pochi giorni or sono, non partecipando nemmeno agli ultimi due vertici della Lega araba. L’erede al trono Salman, in questo frangente di tempo, ha presieduto tutte le riunioni del governo. Quello del 2012 è stato in ogni caso solo l’ultimo di una serie di interventi subiti dal monarca, quattro negli ultimi due anni.