Cominciamo a parlare di soluzioni allo stress confrontando diversi tipi di personalità, nella prossima puntata tratteremo invece le soluzioni a livello più pratico e concreto (per le puntate precedenti leggere gli articoli correlati).
Vediamo dunque i due prototipi di personalità, quella maggiormente stressata e il suo opposto, per comprendere cosa fare e cosa non fare per resistere allo stress e canalizzarlo in modi costruttivi.
Personalità particolarmente stressate
Le persone maggiormente stressate manifestano diverse caratteristiche di personalità, ovvero: ostilità (considerata come caratteristica più importante), aggressività, impazienza ed eccessivo coinvolgimento nel proprio lavoro. L’insieme di queste caratteristiche viene indicato come personalità di Tipo A, la quale rappresenta un tipo di persone particolarmente competitive e improntate al successo, che temono lo scorrere del tempo, non riescono a rilassarsi, si obbligano a fare sempre di più in sempre minor tempo, impazienti, insofferenti ai ritardi, con la tendenza ad arrabbiarsi spesso, ad alzare la voce superando gli interlocutori per non essere interrotti, e che reputano gli altri come incompetenti. Si mostrano molto sicure, ma in realtà nascondono insicurezza dovuta a incessanti dubbi verso se stessi.
Queste persone tendono per ovvi motivi ad essere particolarmente stressate, e ricerche effettuate sia in ambito psicologico che medico, hanno verificato che sono facili a contrarre patologie cardiache e circolatorie. Soprattutto quelle particolarmente ostili (fattore di maggiore predizione) incorrono più frequentemente in attacchi di cuore, cardiopatia coronarica, occlusione delle arterie (maggiore il comportamento è simile a quello sopra indicato, maggiore è la gravita dell’occlusione). Infatti le persone con più alti livelli di ostilità hanno un maggiore aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco quando sono stressati rispetto alle persone meno ostili.
Come modificare la personalità di Tipo A
Chi possiede questo tipo di personalità non deve di certo darsi per vinto, quello che è certo è che sarebbe utile che incominciasse a darsi da fare per incidere sui punti critici, cosa tutt’altro che impossibile. Sono risultate utili tecniche cognitivo-comportamentali che hanno trovato anche riscontro scientifico in ricerche eseguite da Friedman dal 1985 al 1994.
Le tecniche insistono soprattutto sullo sviluppo della pazienza e l’abbandono dell’ostilità. Una tecnica utile per cominciare a sviluppare tali caratteristiche è sforzarsi a sopportare le file, in questo modo la persona sperimenta una riduzione del senso di impazienza e incomincia ad imparare a riflettere su cose alle quali solitamente non ha il tempo di pensare. Se la fila è fatta a piedi e non in macchina, si potrebbe anche cominciare a provare a parlare con le persone cercando di ascoltarle realmente.
L’altra tecnica da mettere in atto per cambiare il tipo di personalità di tipo A è esercitarsi ad esprimersi con calma, parlando lentamente e senza alzare la voce, evitando di interrompere gli altri ed accettando le interruzioni altrui.
Pian piano questi comportamenti inizialmente autoimposti, diventano sempre più parte della persona, fino a diventare parte profonda della propria struttura caratteriale.
Personalità che resistono allo stress
Le persone che rispondono positivamente allo stress sono coloro che si impegnano molto in quello che fanno, che accettano le sfide che la vita loro propone, che sentono di avere loro stessi il potere di scelta e un reale controllo sugli eventi della vita. Tutte queste caratteristiche sono considerate tra le più importanti, ma in particolare, i ricercatori Cohen e Edwards nel 1989, hanno dimostrato che coloro che si impegnano in quel che fanno e che sentono di poter esercitare il proprio controllo sulle situazioni, patiscono meno malattie nella loro vita.
Oltre a queste caratteristiche essenziali, ve ne sono altre che spesso risultano essere delle conseguenze delle prime, ma non per questo meno importanti: una attività percepita come appagante, una vita sociale soddisfacente e coraggio nell’intraprendere i cambiamenti (quest’ultima è un prodotto dell’impegno, del sapere accettare le sfide e del potere di scelta e di controllo; essa assume un’importanza particolare in quanto induce le persone a percepire i cambiamenti come delle opportunità di crescita e non dei pericoli pronti a ledere le proprie sicurezze). Questa caratteristica ha una rilevanza fondamentale non solo perché la vita è fatta di normali cambiamenti, ma anche perché spesso i cambiamenti sono necessari e la paura di affrontarli può portare le persone ad arenarsi, spesso tra enormi scogli fatti di stress.
Coloro che hanno il coraggio di affrontare i cambiamenti affrontano meglio anche le situazioni profondamente negative come la morte dei propri cari, una malattia grave o l’aver subito un evento particolarmente traumatico. Queste persone coraggiose riescono a trovare un significato a quanto accaduto, riescono a crescere e a maturare maggiormente.
Il cambiamento vissuto sempre come opportunità di crescita fa sì che la loro vita si riempia nuovamente di esperienze percepite come positive. Uno studio condotto da Tennen e Affleck nel 1999 riporta addirittura come risultato finale che questo tipo di persone nell’affrontare gli eventi drammatici personali o dei loro cari, sente come se la propria vita si stesse riempiendo di un significato più profondo e che l’evento drammatico li stia facendo crescere in modi più apprezzabili rispetto al passato. Queste persone sentono infatti crescere in loro una nuova forza che non credevano di avere e le loro relazioni diventano più profonde ed appaganti, il conseguente ottimismo rende la situazione meno stressante e in caso di malattia ne facilita la regressione.
Quali insegnamenti trarre da queste persone
Dalle caratteristiche risultanti dal tipo di personalità appena descritto possiamo trarre diversi insegnamenti. Ad esempio l’importanza di affrontare le situazioni sentendole come maggiormente influenzate dalle nostre scelte e dal nostro potere di controllo, senza però sentire le proprie responsabilità come un peso, ma anzi come opportunità di crescita da affrontare con coraggio. In questo modo si riescono ad affrontare meglio anche le situazioni imprevedibili e i cambiamenti a cui la vita ci espone.
Per fare questo sarebbe utile affrontare i sentimenti di ansia, impotenza e depressione causati dallo stress credendo maggiormente in se stessi, e ancora affrontare la rabbia imparando a gestire le situazioni con più calma; così che anche la mente sia meno offuscata e si riducano i comportamenti nocivi causa di ulteriore perdita di lucidità.
E’ ovvio che sia più facile a dirsi che a farsi, ma vi sono delle strategie utili proprio ad ottenere questo scopo.
Strategie contro lo stress
Per far fronte allo stress vi sono due grandi tipologie di strategie: le prime incentrate sull’abbattimento delle emozioni negative che accompagnano lo stress che quindi possono essere definite strategie centrate sulle emozioni.
Le seconde incentrate sulla ricerca di una soluzione concreta per l’abbattimento della causa stressante, le quali potranno quindi essere definite strategie centrate sul problema (o sulla causa).
Inoltre le strategie incentrate sulle emozioni possono essere di tipo comportamentale o cognitivo, cioè basate sull’assunzione di comportamenti utili alla modificazione del proprio stato emotivo, o su modi di ragionare messi in atto più o meno volontariamente per alleviare l’emozione negativa.
Le vedremo in modo particolareggiato ma per non creare troppa confusione, lo faremo nella prossima puntata. (fine quarta parte)