Bisogna ammetterlo. Vedere quel ragazzone fiorentino così contento, è un vero piacere. Da quando ha ricevuto il mandato esplorativo da Presidente del Consiglio, ha perennemente stampato in faccia un sorriso a 92 denti. Si vede che è contento.
Del resto chi glielo avrebbe mai detto che, a nemmeno quarant’anni, avrebbe ottenuto la poltrona più prestigiosa della politica italiana. Che sarebbe arrivato così in alto. E tutto filava liscio fino alle ore 13,45 di mercoledì 19 febbraio. Ora della diretta streaming con Beppe Grillo. Il Renzi è partito con il solito sorrisone, ha tentato di snocciolare qualche frase con fare piacionico, ma è stato subito interrotto dal feroce insetto genovese: non parlo con te, non sei credibile, sei buono ma espressione di poteri marci etc. etc. Insomma una constatazione dietro l’altra. A lui? Al simpatico toscanaccio così giovane e così arguto. Non è riuscito a dire nemmeno una parola in inglese. Il vecchio comico glielo ha impedito. Ha 40 anni di palcoscenico sulle spalle, l’insetto. Mica facile rubargli la scena. E con il sorriso a 92 denti che gli moriva su un volto che diventava sempre più inespressivo, Renzi si è visto piantare in asso, come uno scolaretto qualsiasi. E il giorno dopo tutta la stampa a commentare. Ha vinto l’uno! No, ha vinto l’altro! Insomma un putiferio. Mica come con Berlusconi. Con il padrone di Dudù si è incontrato alla vecchia maniera. Zitti zitti in una segreta stanza. Che chissà cosa si son detti.
Ma qualunque cosa sia lo hanno fatto come si conviene. Tanto che i giornali lo hanno quasi ignorato, tutti presi dallo streaming con il Grillo straparlante. Poi pare sia arrivata una telefonata da papà Renzi, democristiano di lungo corso: “Oh Matteooo… Mica mi starai a fare il grullo?! Non devi essere triste… Oggi è stata una grande giornata per te!” – “Ma papà, quel cattivo signore con i capelli bianchi tutti spettinati, mi ha fatto fare una figura di merda! Nemmeno una sillaba mi ha fatto dire!” – “Meglio!” sembra abbia risposto il saggio padre – “Così hai evitato di dire altre cose che poi non potrai mantenere! E poi tutti si sono occupati di questo e nessuno del colloquio con il padrone!” Laddove, per padrone, sottintendeva ovviamente Berlusconi. “Non ci avevo pensato, papà… Grazie, ora sto meglio!” E magicamente, dopo aver attaccato, gli è tornato il solito sorriso a 92 denti. Forse non ci aveva pensato nemmeno Grillo. Mica farà parte anche lui, seppure involontariamente, della schiera degli “inutili idioti” che circondano il pregiudicato? Perché è vero che lui mica ci voleva parlare con Renzi e che è rimasto intrappolato nella sua stessa sacra rete. Ma ci poteva mandare qualcun altro. Magari il giovane Di Battista, quello che la mattina, guardandosi allo specchio, crede di vedere Renzi!