È ormai passato il periodo delle grandi critiche al colosso dell’attività sociale online, è ormai passato il tempo dei grandi dubbi sul Social Network per antonomasia; oggi Facebook è entrato a far parte a tutti gli effetti della vita di milioni di italiani, proseguendo nella sua politica di offerta di un servizio completo, rivolto ad uno dei target più ampi di sempre: il mondo intero.
Facebook ora offre un servizio di email, di condivisione foto, di collaborazione in tempo reale, di marketing dei prodotti e dei brand: una piattaforma quindi che mira a diventare il punto di riferimento sul web per qualsiasi attività.
Troppo spesso però si confonde il concetto di Social Media con quello portato avanti dalla creazione di Mark Zuckerberg; in questo grande raggruppamento di servizi orientati all’interconnessione, Facebook rappresenta infatti il punto di riferimento solo se ci si ferma al numero di iscritti. Nella realtà esistono migliaia di Social Media che si prestano a scopi ben precisi, rivolgendosi a un target ben più selezionato, e costruiti in modo tale da porsi più come veicolatori affidabili dell’informazione che come semplici passatempi.
Il web è ormai pieno di documenti, articoli, portali, contenuti multimediali e spam di vario tipo: una situazione nella quale diventa veramente difficile orientarsi, anche per il navigatore più esperto.
Google e gli altri motori di ricerca sono servizi che rendono possibile trovare velocemente ciò che si cerca: grazie a complessi algoritmi – e a una potenza di calcolo dislocata su decine di server in tutto il globo – si hanno una precisione e una velocità nella restituzione dei risultati che ormai si avvicinano alla perfezione.
Ciò che i Social Media offrono è invece totalmente diverso: non è l’uomo a cercare l’informazione, ma viceversa. Tramite la condivisione di links, file, considerazioni e contenuti multimediali ogni persona riceve infatti consigli di lettura veloci e probabilmente affini ai propri interessi. Il tutto si basa sulla fiducia verso i propri amici e sulla ipotetica affinità di interessi. In Facebook, data la grande generalizzazione del target di riferimento, la funzione primaria resta però quella di connettere “semplicemente” le persone; le notizie passano in secondo piano e, spesso e volentieri, il Social Network si riduce a un’eccezionale rete che permette di sprecare il tempo in modo innovativo.
In altri casi, la minor estensione del target e la maggiore tematizzazione dell’intero Social, portano ad avere servizi che, senza perdere la loro funzione primaria di interconnessione fra le persone, si mostrano particolarmente utili in determinati frangenti; analizziamone alcuni.
Twitter, nota piattaforma di microblogging, è quindi ottimo per la diffusione e l’aggregazione di notizie, informazioni e links: grazie al limite di 140 caratteri per messaggio, gli utenti sono costretti a ridurre all’osso le proprie considerazioni, spesso riducendole a brevissimi commenti a collegamenti esterni che portano alla notizia o al documento. Sempre seguendo questa filosofia è possibile inoltre organizzare in liste personalizzate i propri contatti, in modo da avere flussi di notizie generate dagli amici organizzate per categorie.
Allo stesso modo Friendfeed aggrega i flussi di notizie, scelti dai propri amici, e prelevati automaticamente da vari portali d’informazione.
Non mancano poi i Social Network professionali: il leader del settore, con 100 milioni di utenti, è LinkedIn e ha sede a Palo Alto, in California. LinkedIn permette di esporre il proprio curriculum gratuitamente – corredandolo di informazioni aggiuntive – e allo stesso tempo di mantenere una lista di persone conosciute in ambito lavorativo, colleghi e potenziali partner commerciali, con la possibilità di richiedere loro anche un feedback sul proprio operato, andando a incrementare così la visibilità e credibilità del proprio profilo.I Social Network professionali danno all’utente la possibilità di avere una grossa visibilità a costo zero e, dall’altra parte, di avere una valida soluzione per la ricerca del personale.
Altra grande rivoluzione si ha in ambito mobile, il settore legato a internet da cellulari e smartphone, che sembra riscuotere particolare successo in Italia. Foursquare porta l’essenza social anche su dispositivi portatili, usando come cardini del software le mappe e la geolocalizzazione. Chi installa Foursquare sulla propria periferica mobile, può pubblicare aggiornamenti sui propri spostamenti, visibili ai propri amici, oltre a partecipare a giochi e gare che portano a riconoscimenti che, in alcuni casi, si traducono in sconti reali in strutture ricettive, negozi e bar.
Foursquare suggerisce inoltre luoghi interessanti, recensioni sulle strutture ricettive e sui locali scritte dagli altri utenti e materiale di vario tipo; tutto rigorosamente localizzato sulle mappe.
A questo proposito, le parole di Dannis Crowely sono esplicative : “[…] puoi essere ovunque nel mondo e Foursquare deve essere capace di suggerirti qualcosa di interessante da fare nelle vicinanze”.
Google , il colosso della ricerca di casa Mountain View, ovviamente non guarda passivamente; oltre a vari tentativi di implementazione di un social network nel proprio complesso di siti, ha infatti implementato molte nuove funzioni di ricerca sociale nei propri algoritmi, lavorando sui concetti di grafi sociali e di riprova sociale.
Non solo le condivisioni su Facebook e Twitter influenzano direttamente il posizionamento dei singoli risultati nelle classifiche, ma vi entrano a far parte pesantemente, personalizzando i risultati in base alle condivisioni e preferenze degli utenti e dei loro amici.
Il web sta così inserendosi nella vita della gente, pesantemente, a forza, facendo leva sulle necessità reali delle persone ma anche sulla mania per la novità e la moda che da sempre contraddistingue il genere umano. I Social Network saranno davvero strumenti di veicolazioni dell’informazione efficaci? O serviranno solo a popolare il web di grandi quantità di dati inutili dal punto di vista culturale?
*Consulente di WebMarketing in SEO Point