Sul mio ultimo articolo “Vittoria assicurazioni, scacco alla libertà in tre mosse!… “ che parla dello scontro tra SNA e ANAPA (Golem 26 febbraio), ho ricevuto un commento di Roberto F. Dirigente di un’importante Compagnia: ”L’articolo a me sembra un pochino partigiano… Comunque, situazione interessante”. La mia risposta: “Io sostengo tutto ciò che va verso la libertà e sono contro ogni forma di (stra)potere . Quindi, caro Roberto, il mio articolo non è “un pochino” partigiano ma molto partigiano….”
Ho riportato questo cordiale colloquio con un rappresentante di una Compagnia per due motivi: perché mi piace il fatto di dialogare con un’Impresa assicurativa (spero che ce ne siano altre) e perché mi da la possibilità di chiarire qual è la mia posizione sulle questioni che stanno coinvolgendo tutti gli intermediari italiani (tra agenti, broker, promotori finanziari ecc. stiamo parlando di oltre 30.000 persone) .
Il mestiere del giornalista.
Qualcuno penserà che un giornalista non dovrebbe schierarsi, che dovrebbe essere “bipartisan”, allora citatemi il nome di un solo giornalista, di una sola testata, che sia totalmente, esclusivamente, asetticamente al di sopra delle parti…No, i giornalisti si schierano, devono schierarsi, l’importante è che lo facciano dichiarandolo apertamente, separando i fatti dal commento. Il lettore deve sapere da che parte sta il suo editorialista. I miei lettori più affezionati lo sanno. Tutti i miei servizi partono sempre da un fatto, basta sfogliare le decine di titoli del mio archivio: una volta è l’abbandono delle Compagnie dal sud d’Italia, un’altra volta sono le sanzioni alle imprese assicurative per lesione di qualche diritto dei consumatori (elusione dell’obbligo a contrarre, ritardato o mancato pagamento dei sinistri Rca, chiusura delle agenzie ecc.), un’altra volta ancora le leggi sulle assicurazioni. Sulla nascita del terzo “sindacato” (Anapa), ad esempio, ho scritto diversi articoli, dando spesso la parola ai protagonisti (l’ultima intervista è del 2 novembre 2012) a Demozzi, Congiu , Cirasola (Sna, Unapass e Anapa) e a Iannello, un associato “di base”, ma ho anche inserito il mio punto di vista.
Gli interessi dei consumatori.
Un fatto è un fatto. Ma non nasce per caso. Prendiamo la nuova legge sulla collaborazione. Quali sono i fatti? La legge che consente a tutti gli intermediari (ma sono gli agenti che soprattutto vivono questa novità) di essere impresa autonoma. E le conseguenze?
Da una parte l’impresa assicuratrice che crea prodotti da vendere, dall’altro l’impresa commerciale distributrice di quei prodotti. Due imprese. Distinte. Separate . Due organizzazioni diverse. Con interessi diversi. La prima ha interesse che siano venduti solo i propri prodotti (e non quelli di altre Compagnie concorrenti) e la cosa riesce più facile con una rete distributiva propria, fedele , inamovibile; la seconda ha interesse a vendere. Punto. E la vendita sarà sempre più facile e remunerativa quanto più la scelta sarà ampia.
In questo rapporto meramente economico si inserisce un altro fattore (ed è questo aspetto più importante che mi porta ad essere sostenitore di chi sostiene il libero mercato): il soddisfacimento dei bisogni del consumatore. Il commerciale (l’intermediario) vendendo un prodotto altamente sociale, com’è quello assicurativo, sarà sempre più portato a rispondere alle esigenze dell’assicurato. Dovrà eseguire, è giocoforza, analisi sempre più approfondite dei suoi bisogni (consulenza) e cercare risposte (polizze) che coincidano sempre più con la soluzione di quei problemi. Questa spinta avrà come positiva conseguenza il miglioramento dei prodotti e soprattutto l’abbassamento dei prezzi. Un conto è, infatti, risolvere il problema con un “monoprodotto” ed un conto è risolverlo con centinaia, migliaia di prodotti da scegliere da altrettante Compagnie pescate nel mercato mondiale (e non in una manciata di imprese italiane). In quel mercato gli intermediari diventeranno sempre più arbitri e le Compagnie saranno sempre più mere fornitrici di “prodotti”. Questo migliorerà quei prodotti nella misura in cui una Compagnia cercherà di battere l’altra offrendo –agli intermediari- polizze sempre più “tailor made” , sempre più tagliate sulle necessità dei clienti . Insomma, diversamente da quanto è avvenuto sinora, saranno finalmente le Compagnie e non gli intermediari a farsi concorrenza. Un fatto. Voluto fortemente da Sna e realizzato dal governo Monti sulla spinta dell’Europa (e poi c’è chi vuole uscire dalla UE…).
Assicurare il mare….
In questo ping pong di interessi economici tra imprese assicurative e intermediari si inseriscono le azioni dell’una e dell’altra parte. Le Compagnie utilizzano tutti i sistemi leciti (ma a volte anche pericolosamente border line…) per evitare la perdita della propria rete in esclusiva. Gli agenti, dopo più di un secolo di sottomissione alle imprese, cercano di emanciparsi , di liberarsi dalla “droga” di aiuti, sostegni vari, premi e… pacche sulle spalle, ma non senza paure, dubbi e tentennamenti. Il nuovo fa paura. Per fortuna anche i più dubbiosi non resteranno soli. C’è il sindacato e oggi una legge dello Stato. Bella, chiara, semplice, inequivocabile . Ma è solo l’inizio del nuovo cammino. Ci sono delle scelte da fare. Dice, in sostanza, Demozzi ai suoi colleghi: se non hai la forza di camminare con le tue gambe cammina con le nostre. Nel frattempo noi ti daremo i mezzi e tutti i sostegni per camminare insieme a noi. Se poi, proprio non ce la fai, resta pure fermo, ma sappi che comunque, da oggi, non sarai mai più solo con te stesso.
Ecco quello che mi piace dello Sna: la spinta innovativa, la protezione degli iscritti e soprattutto la spinta libertaria che fatalmente diventano difesa del consumatore perché il consumatore, dal nuovo intermediario, avrà solo vantaggi. Come già detto, un intermediario libero, forte, organizzato, professionalmente preparato inciderà sui “manufatti” delle imprese assicurative le quali, se vorranno vendere, dovranno imparare a non assicurare più solo… il mare contro gli incendi….
Sna avvantaggia i consumatori.
Sostenere la nuova politica di Sna, quindi, è sostenere l’interesse dei consumatori. La Rca costa troppo? Il presidente Demozzi (in una lunga intervista finita alle tre e mezzo di notte) potrebbe risolvere il problema. E’ un’ipotesi, ancora da sviluppare, ma che potrebbe addirittura ripristinare il “principio della mutualità” da tempo abbandonato dalle Compagnie: verificare i prezzi delle polizze del sud d’Italia e quelli di aree “tranquille” tipo Val d’Aosta, fare una media e poi imporre alle Compagnie che, ad esempio, il prezzo massimo non debba essere superiore a due-tre volte quello minimo.
Ma non basta, per il sud, Sna ha anche altre buone idee:
1) Detassazione degli utili per quelle Imprese che aumenteranno il numero delle agenzie (idea fatta propria dalla senatrice Vicari e divulgata il 21 febbraio nel suo comunicato Stampa),
2) obbligo per le Imprese di (ri)aprire gli uffici sinistri se non in ogni provincia, almeno in ogni regione del sud per evitare che i consumatori, danneggiati in un sinistro stradale, siano costretti, ogni volta, a servirsi di legali – “e poi le Compagnie, si lamentano che i costi dei sinistri aumentano…”
Ho chiarito ?
Credo di aver chiarito, anche al mio amico “direzionale” Roberto, perché sostengo Sna.
Ma il mio non è un sostegno acritico e indefinito.
Sarò dalla parte di Sna solo fino a quando gli interessi dei consumatori coincideranno con la sua politica .
Per adesso coincidono perfettamente !
INTANTO, UNA NOTIZIA DELL’ULTIM’ORA!
Zurich: mentre il gruppo agenti critica la libera collaborazione, la compagnia la propone agli agenti come soluzione alle difficoltà nelle assunzioni
Secondo fonti informate, la Direzione Commerciale di Zurich ha scritto a Enrico Ulivieri, Presidente del Gruppo Agenti, nonché Vice Presidente di Anapa, per informarlo delle iniziative che la compagnia ha intrapreso per proporre agli agenti alcune possibili soluzioni alle esigenze “informalmente rappresentate”. Fra queste iniziative spicca un accordo di collaborazione tra Zurich e un Broker, già in fase di test presso alcune agenzie, per la vendita di prodotti di RC Professionale del medico di alcune note compagnie italiane. Una delle critiche rivolte a Zurich dai propri agenti, infatti, riguardava l’irrigidimento assuntivo e il fenomeno delle disdette massive di portafoglio di RC professionale.
Chissà come il Presidente del GA Zurich prenderà questa fuga in avanti della compagnia, dopo aver pubblicamente bollato con il marchio di infamia i provvedimenti del DL Crescita 2.0, poi divenuto legge dello Stato? Recentemente, infatti, Ulivieri aveva accusato i provvedimenti di liberalizzazione di voler trasformare gli agenti “in dopolavoristi tedeschi o corridores spagnoli. Trasformati, ma felici di aver avuto in cambio la libera collaborazione.”
Orbene, Ulivieri dovrà prendere atto che, una volta tanto, è più lungimirante la compagnia ad individuare nella vituperata collaborazione tra i propri agenti e un broker una modalità per la soluzione delle reciproche esigenze.