Anche una vita che sembrava persa può rinascere. Il Libro di Silvio Cattarina “Torniamo a casa – l’imprevisto: storia di un pericolante e dei suoi ragazzi” ci racconta di come dalla dipendenza della droga sia possibile uscire.
Cattarina pone l’accento su ciò che occorre per aiutare un ragazzo tossicodipendente: l’accoglienza, l’ascolto, una figura di riferimento. L’autore di questo appassionante volume è un uomo che ha fatto una scelta importante, dedicare la sua vita ai giovani dipendenti dalle droghe. Non è il solito trattato che parla di stupefacenti, di comunità, ma è un libro che parla di amore verso questi giovani e di come far nascere in loro la voglia di prendere in mano le proprie vite senza alcuna dipendenza.
“Sono sempre stato con i tossici- spiega Silvio Cattarina- sono cresciuto e invecchiato con loro, non sono mai andato da nessuna altra parte, è più quello che ho ricevuto di quello che ho dato, mi hanno insegnato tutto loro, guai a chi me li porta via… Sono essi l’imprevisto della mia vita, l’imprevisto, un’eccedenza della realtà, una sovrabbondanza di grazia che ci viene incontro avvolgendoci di meraviglia. Anche il male e il dolore, in un certo senso, sono una sovrabbondanza, uno straripante bisogno d’amore. Nel dolore e nella sofferenza vive un mistero da guardare, di fronte al quale inginocchiarsi e chinare il capo”.
Tutto il libro è una straordinaria storia d’amore di Silvio verso questi ragazzi, per far loro capire che sono importanti, unici e che possano realizzare i loro desideri. I ragazzi si accorgono di questa attenzione nei loro confronti: “ La vita è cattiva, io sono stata tante volte cattiva con la vita, –scrive Eleonora– ed essa mi ha punito severamente, così anch’io mi sono punita, ma se non avessi fatto l’esperienza della comunità, sarei ancora piena di odio, non sarei in grado di godere delle cose belle che la vita mi offre. La comunità è quel punto di riferimento che non si dimentica mai, di qualsiasi cosa io abbia bisogno loro ci sono, e il bello di aver incontrato loro è- come mi dice sempre Silvio- che io ci sarò sempre, penso che sia la cosa più importante: io ci sarò sempre, non sentirsi più soli”.
La comunità è il luogo, dove molti ragazzi cambiano vita e diventa punto di rifermento anche per le famiglie che riscoprono i propri figli. Molto bello l’episodio di un padre di un ragazzo che si trova in comunità che si ritrova il braccio del figlio intorno al collo. Questo padre non aveva mai avuto un gesto di affetto dal figlio e si mette a piangere, alla domanda di Silvio sul perché piangesse, il padre risponde: “ Ci volevano proprio dieci anni di droghe, di sofferenze, di paure, poi ancora due comunità per avere il braccio di mio figlio intorno al collo”. Questo bel testo è una vera miniera d’oro per comprendere questi ragazzi, sul trovare sempre nuove risorse per scuoterli. Un volume che andrebbe consigliato a tutti gli operatori delle comunità, agli psicologi, agli assistenti sociali, per capire come sia importante trattare questi ragazzi da persone e non da tossici. Questo testo è una grande risorsa anche per i genitori, i giovani, per sapere come affrontare questo tema. Silvio Cattarina è un uomo che ha a cuore i ragazzi e che valuta ogni parola per far loro capire la bellezza della vita.
Silvio Cattarina, Torniamo a casa – l’imprevisto: storia di un pericolante e dei suoi ragazzi, editore Itaca, 14 euro