Ore 8.30 Si sveglia e va in soffitta a osservare il quadro che invecchia e va ai processi al posto suo.
Ore 9.14 Gli comunicano che nel Pdl sono preoccupati perché sta un po’ compromettendo la propria reputazione: settimana scorsa è stato a cena con cinquanta capi di Stato esteri e non ha fatto nemmeno una gaffe.
Ore 9.28 Inizia a pensare al futuro del partito: chi prenderà il suo posto di leader? Di certo non una donna. “Non siamo pronti – spiega ai suoi collaboratori – per un Presidente del Consiglio donna. E magari mamma. Insomma, non ce lo vedo un capo del governo dire «Ma chi è che ha fatto questa bella cacchina? E di chi è questo bel culetto?». Oddio, già questa seconda frase riesco a immaginarmela, che esce dalla bocca di un premier…”.
Ore 10.11 In un momento di debolezza, tira fuori da un cassetto il diario che teneva quando andava alle elementari. “Caro diario, oggi la maestra mi ha interrogato. «Allora Silvio, mi dici il passato remoto di mangiare?». «Cosa sono queste domande? – le ho risposto – Mi avvalgo della facoltà di non rispondere, lei è una maestra comunista». «Ma come…». «Sì, e ha anche in mano la penna rossa. Lei è piena di pregiudizi, spostiamo l’interrogazione a Brescia, la querelo». Anche oggi l’ho scampata”.
Ore 12.52 Chiede al suo medico se, quando la morte verrà a prenderlo, lui potrà ricorrere al legittimo impedimento.
Ore 14.00 “Bondi, smettila di provare a morderti la coda e vieni qua, ho un problema: non riesco più a distinguere quando sto parlando seriamente e quando sto raccontando una barzelletta”. “Non si preoccupi, presidente, basta guardare la reazione di chi la ascolta: se le persone ridono, vuol dire che sta parlando seriamente”.
Ore 14.07 “Bondi, ti ho detto mille volte di non salire sul divano! Piuttosto, secondo te come verrò ricordato tra vent’anni?”. “Lei per metà degli italiani sarà sempre quello che ha avuto la colpa di far sesso con una minorenne”. “E per l’altra metà?”. “Quello che ha avuto il merito di far sesso con una minorenne”.
Ore 15.55 Legge la 94esima intervista rilasciata da Renzi a Chi, dove il sindaco di Firenze dichiara, tra l’altro: “Io non me la sento di giudicare Berlusconi per gli scandali sessuali in cui è coinvolto. Anche io una volta sono stato con un 76enne”.
Ore 16.32 Telefona a Ghedini: “Niccolò, ma quindi se proprio sicuro? Non c’è niente da fare?”. “Certo Presidente, la legge di gravità non possiamo proprio cambiarla”.
Ore 17.08 “Bondi, vai a prendere il guinzaglio che ti porto a fare un giro e parliamo un po’. Secondo te che Italia lasciamo ai nostri figli?”. “Sa, presidente, non è vero che noi politici rappresentiamo il popolo italiano. Gli italiani sono molto peggio di noi”. “Lo so, lo so. No, non sulla ruota della macchina, aspetta almeno che ci avviciniamo agli alberi no? Comunque, caro Bondi, un tempo ci si lamentava dicendo che in Parlamento c’erano sempre le stesse facce. Secondo te la situazione è migliorata, adesso che hanno tutti il passamontagna?”.
Ore 17.24 Cerca di modernizzare il partito, imponendo ai suoi fedelissimi di mettere l’orecchino come Vendola. La Russa opta per il piercing all’ombelico, Tremonti per quello sul sopracciglio. Bondi vorrebbe farlo sulla lingua ma Berlusconi glielo proibisce: poi gli darebbe fastidio alle chiappe. Nessuna novità, invece, per Gasparri: l’anello al naso l’ha sempre avuto.
Ore 18.29 “Presidente, ma secondo lei ci saranno brogli ai ballottaggi per le amministrative? Dobbiamo preoccuparci?”. “Bondi – replica Silvio mettendogli qualche croccantino nella ciotola – possibile che tu non l’abbia ancora capito? Il problema dell’Italia non è che le elezioni sono truccate. Il problema dell’Italia è che le elezioni non sono truccate”.
Ore 21.11 Ormai è sera: viene rimesso a posto nella valigia dal suo ventriloquo Gianni Letta.