ROMA. Dopo il successo della prima edizione nella scorsa stagione teatrale e la partecipazione a importanti eventi estivi come il Festival dei Due Mondi di Spoleto, torna al Teatro Due di Roma (Vicolo Due Macelli, 37) “Shades of Women” che lunedì 22 ottobre inaugura la serie di cinque serate dedicate al mondo della fotografia al femminile. L’ingresso è libero.
Ideata dalla fotografa romana Ilaria Prili, la seconda edizione di Shades of Women ospita trenta tra le più affermate e premiate fotografe internazionali – tra cui Sarah Elliott, Simona Ghizzoni, Bénédicte Kurzen, Ilvy Njiokiktjien, Laerke Posselt, Alisa Resnik Lana Slezic – , in una rassegna che si articola in cinque lunedì di proiezioni sul palco del teatro, ognuna delle quali dedicata a un tema diverso, con musica e letture di testi che interagiscono con le immagini. Vedremo opere che trattano di violenze e soprusi, di diritti richiesti e negati, di circoli viziosi da spezzare, ma anche di famiglia, di amore, di arte, di bellezza presente anche nel dramma; tutti lavori, comunque, aperti alla speranza: “Spes contra spem”. WorldPress Photo, il più importante premio dedicato al fotogiornalismo internazionale; il festival di fotogiornalismo francese Visa pour l’Image; il Pictures of the Year International, uno fra i concorsi fotografici più importanti al mondo; il Prix de la Photographie Paris, il New York Photo Awards, e molti altri. L’elenco dei premi complessivamente vinti dalle autrici di Shades of Women, è innumerevole. Grazie a tutte loro vogliamo aprire al mondo le indagini, le storie, i fatti e le vicende che appartengono alle più diverse dimensioni della realtà contemporanea e ne rappresentano, allo stesso tempo, una sorta di paradigma, di denominatore comune di situazioni, emozioni, drammi o anche gioie, che avvicinano tutte le donne del mondo al di là dei confini geografici e delle culture cui appartengono.
La prima serata del 22 ottobre ha come titolo Bleeding blossoms – Germogli spezzati e sarà un breve viaggio nelle aberrazioni della violenza, soprattutto quando opprime l’insopprimibile desiderio di libertà e di conquista di elementari diritti di giustizia ed equità. Saranno proiettate immagini di Nadia Shira Cohen sulla Primavera Araba; Rena Effendi sul conflitto in Georgia; Simon Ghizzoni sulla tragedia ancora trascurata del Sahara Occidentale attraverso le testimonianze delle prigionieri sopravvissute (la fotoreporter sarà presente con la giornalista Emanuela Zuccalà per presentare il progetto di crowdfunding Just to let you know that I’m alive al sito Emphas.is); Sofie Amalie Klougart sulla base militare della Danimarca dove vengono addestrati giovanissimi soldati che andranno in Afghanistan; Benedicte Kurzen sull’incontro-scontro dei cristiani e dei musulmani in Nigeria centrale; Ilvy Njiokiktjien and Elles Van Gelder sui Kommandokorps del Sud Africa; Lana Slezic sulle donne afghane.
Shades of Women prosegue il 5 novembre con Minds in path – I luoghi e i volti, il 19 novembre con Nasty Circles – Circoli viziosi, il 3 dicembre con Binding ways – Le molteplici vie di un legame, per concludersi il 17 dicembre con Thin ice – Storie di donne.
”Fotografia non soltanto come fatto estetico-cronachistico, ma anche, e forse soprattutto, come arte capace di indagare la psicologia dell’uomo nel suo vivere qui ed ora, nella prospettiva affascinante dei valori e dei problemi dell’essere”, spiega Ilaria Prili, curatrice dell’iniziativa. “Shades of Women, lo sguardo femminile sulla realtà che ci circonda; la fotografia come strumento privilegiato di questa indagine, capace di contribuire a far maturare nella coscienza comune una concezione nuova e più ricca dell’agire fotografico; il Teatro come luogo e simbolo della conoscenza, anche di se stessi: questa è la mia idea della Fotografia e questa la mia proposta.”
Per ulteriori informazioni:
www.shadesofwomen.it