Napoli, 17 febbraio 2011 – Dall’alba i finanzieri del comando provinciale di Napoli, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, stanno eseguendo il sequestro di un villaggio turistico del litorale domizio ritenuto edificato abusivamente su un’area sottoposta a vincoli paesaggistici ed ambientali di proprietà della Regione Campania.Il sequestro riguarda anche beni per un valore di oltre 25 milioni di euro. La guardia di finanza ha accertato l’indebita percezione di contributi pubblici oltre ai reati di truffa aggravata, abusivismo edilizio e vari reati fiscali.

A conclusione delle indagini coordinate dalla sezione Reati contro la Pubblica amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli, gli ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti al nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito, a Giugliano (Napoli), un decreto di sequestro preventivo del complesso turistico Stella Maris. Tra i numerosi reati contestati vi sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale ed ideologica, invasione di terreni, costruzioni in assenza di autorizzazioni e lottizzazione abusiva. L’indagine è stata avviata nel 2008 con lo scopo di verificare la posizione della società Stella Maris srl che gestisce l’omonimo villaggio turistico sul litorale domizio in relazione ai finanziamenti agevolati alle imprese previsti dalla legge 488 del 1992. La società risultava beneficiaria di contributi pubblici, finanziati da fondi erogati dallo Stato e dall’Unione europea, nell’ambito del Piano operativo regionale Campania per il periodo 2000-2006. Secondo quanto riferisce la Procura, si è scoperto come, attraverso un ingegnoso meccanismo fraudolento messo in piedi con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, di perizie tecniche e autocertificazioni false. Così, è l’accusa, la società era riuscita ”in modo del tutto indebito” a ottenere dal ministero delle Attività produttive del tempo un contributo pari a oltre 383 mila euro, di cui più di 345 mila già erogati per l’ampliamento del villaggio turistico.

 

Inoltre, riferisce la Procura, è risultato come la società Stella Maris, nel periodo 2003-2005 avesse effettivamente realizzato il progetto di investimento agevolato per il quale aveva ottenuto ”con artifici e raggiri” il finanziamento pubblico. Tutti i lavori edili, consistiti nella realizzazione di 108 nuovi bungalow, rispetto ai 185 già esistenti nel villaggio turistico, ”erano tuttavia avvenuti in assenza di ogni autorizzazione e/o licenza edilizia. Ancor più sorprendente è stato accertare che in realtà l’intero complesso turistico era stato realizzato abusivamente su un terreno di proprietà della Regione Campania e quindi di natura e destinazione pubblica”. L’intera area, pari approssimativamente a 150 mila metri quadrati, appartenuta prima all’Opera nazionale carabinieri e passata successivamente, nel 1979, nella proprietà della Regione Campania è tutt’ora gravata da vincoli paesaggistici, archeologici ed ambientali”. Il reato di lottizzazione abusiva viene contestata per due alberghi, tre piscine, vari corpi di fabbrica adibiti a ristoranti, pizzerie, palestra, sala giochi, un centro commerciale, oltre a 300 strutture di accoglienza per un valore complessivo di 25 milioni di euro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *