Trascurata la celebrazione del 25 aprile milanese dalla stampa nazionale, la cronaca locale si è soffermata sulle solite polemiche tra Sindaco e un cittadino deluso e gli insulti tra pseudopalestinesi e brigate ebree.
In verità si voleva cancellare la dichiarazione lucida e coerente di Carlo Smuraglia, segretario generale dell’Anpi e professore emerito di diritto alla Statale di Milano. Cosa dice di così eclatante da censurarlo? Carlo Smuraglia dice le stesse cose dei professori, quelli contestati da Renzi e dal nuovo corso del Pd che dimentica i valori della Resistenza.
Piero Calamandrei sull’intangibilità dei principi era molto fermo. Il senato Sabaudo era composto da nominati della Monarchia, magari con alto merito ma non eletti dal popolo. Il senato elettivo è stato un segnale di svolta rispetto a un sistema che permise, senza toccare lo Statuto Albertino del 1848, senza pesi e contrappesi, l’avvento della dittatura fascista. Durante il ventennio il senato come un’istituzione vuota. Solo la Camera fu chiusa alla democrazia.
L’antipolitica di questi mesi ha voluto punire una delle istituzioni più alte del Paese. Smuraglia con molto lucidità invoca riforme meno devastanti come la riduzione degli stipendi da riportare agli standard europei e dei parlamentari senza ricorrere a un compromesso vergognoso con un pregiudicato mafioso che, caso unico, sta scontando una pena ridicola. Il mondo ci ride dietro. Manca IL PRINCIPIO DI LEGALITA’ e stiamo distruggendo il patrimonio di lotta contro il fascismo. Ricordiamo che quest’anno ricorre il 90 anniversario del delitto Matteotti. Onoriamo la sua memoria di martire facendo sentire la nostra voce. La COSTITUZIONE DEL 1948 NON SI TOCCA, come nel 2006, gli italiani scendano in piazza per impedire il colpo di stato tra il piduista e un imbecille che crede di fare lo statista della Leopolda.