Il sesamo è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae originaria dei paesi orientali. Attualmente il sesamo viene coltivato in India, Birmania e Cina mentre in Europa lo possiamo trovare coltivato in Grecia e nel sud dell’Italia.
Dalla colorazione dei suoi semi si possono distinguere le varie specie di sesamo: con semi bianchi, semi neri e semi rossastri. Molti sono i prodotti che si ricavano dalla lavorazione dei semi di sesamo: olio, tahin (crema di semi di sesamo usata nella cucina greca), halva (derivato del tahin) e gomasio che si ottiene dai semi di sesamo e dal sale marino e per questo motivo può essere utilizzato al posto del sale.
La storia del sesamo inizia nel cuore dell’antico mondo islamico. I semi di sesamo, stipati dentro i frutti coriacei di un’erba dai minuscoli fiori rosa e bianchi si dice siano stati creati da Yamail, dio indiano dalla morte, con un gravoso compito: ” tu sei il sesamo consacrato al dio Soma, creato dagli dei durante il Giavasava (il sacrificio della vacca cosmica), portato dagli antichi in sacrificio; rallegra i defunti, questi mondi e noi“. Ricette di unguenti, cataplasma di impacchi a base di questa spezie, appartenenti a molte delle più importanti culture antiche, testimoniano quanto fossero conosciuti come medicamento fin dalla notte dei tempi. Qualcuno li reputò addirittura in grado di neutralizzare il morso della temibile lucertola maculata, secondo un’antica leggenda inviata da Dio agli uomini per portare l’annuncio della morte senza ritorno.
Nel primo testo di farmacologia cinese risalente al I secolo a.C., nell’elenco dei 265 elementi considerati, per qualità medicamentose, farmaci a tutti gli effetti, i semi di sesamo spiccano fra quelli il cui consumo quotidiano è particolarmente consigliabile. Veniva loro attribuita tra l’altro la facoltà di rendere longevi e di prevenire la caduta dei capelli. Greci e romani, dalla varietà nera, ottennero un inchiostro in cui intingere la penna d’oca. col tempo impararono a cospargere i semi bianchi sul pane a macinarli con l’aiuto di un rudimentale mortaio, per ricavarne una pasta molto simile alla tahina, ancora oggi utilizzata in medio oriente nei paesi del Mediterraneo dalle massaie per impreziosire dolci focacce.
In India, durante le esequie, al termine della cerimonia della cremazione, gli intervenuti, prima di immergersi nelle acque del grande fiume, lasciano sulla riva dei semi di sesamo, perché sostengano il defunto durante l’estremo viaggio.
Da un punto di vista fitoterapico i semi di sesamo, ricchi in calcio sono utili per curare e prevenire problemi di osteoporosi e reumatismi. Grazie alla capacità di aumentare la produzione di serotonina sono degli ottimi regolatori dell’umore. Grazie alla capacità di far aumentare le piastrine sono utili in caso di emoglobina bassa e anemia. il buon contenuto di acido oleico aiuta ad abbassare la quantità di colesterolo cattivo LDL e ad aumentare il colesterolo buono HDL La presenza di mucillagine, un tipo di fibra solubile, ne fanno un prezioso aiuto per colon irritabile e cattiva digestione. Il selenio invece, insieme agli altri composti antiossidanti presenti nel sesamo, ha proprietà efficaci nel contrastare l’attività dei radicali liberi.