LOS ANGELES. Martin Scorsese torna nelle sale con Hugo, film tratto dal romanzo illustrato di Brian Selznick del 2007, che uscirà il prossimo 23 novembre negli Stati Uniti. Il regista di The Departed e Shutter island ha deciso di fare una brusca virata rispetto ai suoi lavori precedenti mettendo in scena una fiaba moderna che strizza l’occhio a un pubblico giovanissimo e, come hanno fatto Steven Spielberg e James Cameron, ha scelto di puntare tecnologia 3D. “Volevo fare un film che piacesse a Francesca, mia figlia, di dodici anni – ha detto il regista in un’intervista esclusiva al magazine Entertainment Weekly – A casa mia il film che andava per la maggiore tra tutti quelli che ho fatto era il cartone animato Shark Tale. Ero diventato l’idolo dei compagni di scuola di mia
figlia. Così ho pensato a loro, ai bambini, quando ho deciso di dirigere Hugo“. Scorsese, che ha anche prodotto la pellicola, ha avuto seri dubbi prima di convincersi a girare un film con la
tecnica del 3D: “Credo che il pubblico si stia annoiando dei film in 3D. Sono convinto che qualcuno si sia chiesto nel mezzo di una sala buia che cosa ci faceva con degli occhiali da sole in testa. La chiave del successo è una sola: non bisogna mai cercare di fare un film in tre dimensioni se la sceneggiatura non lo richiede. In questo caso era cosi”. Con Hugo, Scorsese racconta la Parigi degli anni Trenta e la vicenda di un bambino orfano che vive nascosto negli anfratti di una stazione
ferroviaria: saranno uno strano inventore di robot (interpretato da Jude Law) e una coetanea (la giovane attrice Chloe Grace Mortetz) ad aiutarlo nel riscatto personale.