Un ponte per unire l’Italia. Dal liceo Tron di Schio è partita una bella iniziativa, You Tubo, che mirava a unire il Veneto alla Missione Speranza e Carità di Palermo. Con You Tubo furono raccolti 1400 euro per i poveri di Palermo, ma soprattutto nacque un impegno, quello di alcuni giovani che sarebbero andati in Sicilia per fare volontariato. Tommaso, alunno del quinto anno del Tron, ora diplomato, ma anche scout, ha proposto al suo gruppo di mettere in pratica questa iniziativa.
Il Clan Contro Corrente del Gruppo Scout Agesci Dueville 1 ha accolto con piacere la sfida e i primi giorni di agosto sono arrivati a Palermo nella Missione di Fratel Biagio. Più di venti giovani del Veneto, divisi in due gruppi, si sono messi a disposizione delle missioni maschili e femminili, che in totale accolgono circa 1000 persone. I ragazzi sono stati impiegati, nelle Missioni maschili, come supporto in cucina, nella distribuzione dei pasti, ma anche per preparare polpette e tagliare cipolle. I giovani si sono anche impegnati a sgomberare materiale edile di risulta, frutto dei continui lavori di recupero d’immobili in Missione. Tra le operazioni più importanti c’è stata anche la pulizia di un’aerea esterna alla Missione, in via Decollati, per dare messaggi di vivibilità e fratellanza con le zone limitrofe. Le ragazze hanno anche operato, nella Missione femminile, vari servizi nelle cucine e si sono dedicate in grandi lavori di pulizia di varie sale. Poiché la missione femminile accoglie anche tanti bambini, di tutte le parti del mondo, le ragazze hanno avuto il gran dono di giocare con loro e in sei giorni di servizio hanno anche aiutato una signora africana ad apprendere la lingua italiana. Tante sono le cose che hanno colpito questi giovani: “Qui non ti chiedono, da dove vieni? Chi sei? – spiega Sara- ma ti accolgono con un sorriso chiamandoti fratello e sorella”. “Le varie religioni s’integrano senza problemi – racconta Giacomo – Islam, Cristianesimo”. “È stato bellissimo condividere la nostra Gioia con quella dei bimbi”, aggiunge Paola.
“Ho notato che la Missione non è solo un punto di arrivo – pone l’accento Isabel – ma piuttosto un punto di ri-partenza”. “Mi ha reso gioioso l’esperienza in Missione – evidenzia Marco – quando ho prestato la mia opera, mi hanno ringraziato con il cuore in mano”. “Tra le persone che vivono in Missione, c’è molta serenità – ha notato Lisa – e sono sempre pronti a donare un sorriso. E questa è la migliore carica per trascorrere la giornata”. “Si sono creati nuovi rapporti – specifica Laura – e non volevano che noi ripartissimo per il Veneto, questi bei rapporti sono nati in soli sei giorni”. “ Avevo conosciuto Fratel Biagio a scuola al liceo Tron – specifica Tommaso – e mi ha colpito molto, ma vederlo nella sua Missione e notare come la gente che aiuta gli sia grata per quello che fa, mi ha lasciato senza parole”. “Siamo un’associazione che educa i giovani – spiega Marco, il capoclan – e abbiamo voluto dare un segnale forte. Per sporcarsi le mani per aiutare chi soffre, non occorre fare i salti mortali, andare lontano, ma guardarsi intorno e mettersi a disposizione. Questo è successo anche a Fratel Biagio che dopo tanto muoversi è tornato nella sua Palermo per assistere chi era in difficoltà”. “Siamo stati molto contenti dell’arrivo degli scout dal Veneto – evidenzia Fratel Biagio- ci hanno dato una mano proprio in un momento, quello estivo in cui abbiamo meno volontari, li ringrazio di cuore, con l’auspicio che questo ponte tra Nord e Sud possa continuare. Un collegamento di solidarietà!”