“Le misure che sembra saranno messe in campo venerdì 29 agosto dal Consiglio dei Ministri per aggredire l’arretrato dei procedimenti nel processo civile suscitano molte perplessità e, in breve tempo, potrebbero rivelarsi un flop. Stando alle anticipazioni, sembrano del tutto inadeguate a smaltire l’arretrato.
Potranno forse essere utili per il futuro, ma non serviranno al presente e consentiranno di definire pochissimi giudizi. Inoltre è appena il caso di ricordare che grandissima parte dell’arretrato e’ responsabilità degli Enti pubblici, che preferiscono prendere tempo con i giudizi piuttosto che rispettare i diritti di cittadini e imprese, a causa dei noti problemi di bilancio”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Ester Perifano, che aggiunge:
“Le anticipazioni che circolano su una possibile stretta sull’Appello e sul ricorso per Cassazione, specularmente a quanto e’ stato detto per il penale, vanno nel solco, gia’ percorso in modo fallimentare, di cercare di intervenire sui numeri, a scapito delle tutele. Si va così sempre di più verso un processo autoritario, in cui le parti finiscono in un angolo, in linea con la tendenza degli ultimi 20 anni , con quasi tutti i provvedimenti sulla giustizia civile che hanno prodotto risultati scarsi e insoddisfacenti, sotto gli occhi di tutti.
Tutti fingono di non vedere, ma serve ricordare dove si annidano le vere inefficienze: ad esempio, tra la fine della trattazione della causa al momento della decisione in moltissimi tribunali passano anche anni, a volte anche più di cinque , nel corso dei quali il fascicolo staziona negli armadi dell’ufficio e non viene svolta nessuna attività”.
“La verita’ – continua Perifano – e’ che per il settore giustizia servono investimenti: piu’ magistrati, con retribuzioni ridimensionate, visto che percepiscono cifre ben più alte rispetto ai loro colleghi europei; occorre bandire i concorsi per avere piu’ personale di cancelleria, che sia dunque anche piu’ giovane e piu’ preparato alla gestione del processo telematico, e piu’ fondi proprio per far funzionare bene il PCT, che nonostante il grande sostegno profuso dall’avvocatura, va avanti a stento in molte zone del Paese”.
“Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo : meglio sarebbe finirla con provvedimenti spot, dando il tempo a quelle approvate negli anni scorsi di produrre i loro produrre effetti, e piuttosto sostenere e varare rapidamente quella riforma strutturale alla quale sta lavorando la commissione Berruti, le cui premesse sono buone”, conclude Perifano.