Non dobbiamo mai dimenticare come è stata REALIZZATA l’Unità d’Italia, con l’INVASIONE MILITARE del Regno di Napoli, da parte dei “PIEMONTESI”, appoggiati dalle POTENZE europee, Francia e Inghilterra, che vedevano come il fumo negli occhi l’assoluto predominio sul mare Mediterraneo, del Regno Borbonico e la concorrenza dei prodotti agricoli e industriali (prima ferrovia in Europa = Napoli – Portici; originalità di sistema sociale e impresa tessile = San Leucio; cantieri navali di Gaeta e Civitavecchia, distrutti a favore di Genova ecc.) delle Due Sicilie sui mercati mediterranei ed anche dell’Europa continentale.

Uno Stato Unitario debole e corroso da conflitti interni, era per loro molto più conveniente di uno Stato piccolo, ma forte, determinato e motivato, o peggio (come con tutta probabilità, naturalmente sarebbe accaduto) uno Stato federato, con solido intreccio di valori e di interessi, e solidale.

Allora c’era l’indiscusso sistema delle MONARCHIE negli Stati Europei; quindi andava così.
Però, quante volte mi sono sentito dire, da STUDIOSI e STORICI, forniti di onestà intellettuale, del NORD, oltre che del SUD, “il vero Re d’Italia, avrebbe dovuto essere il BORBONE, non quel “pecoraio” del SAVOIA”!
E PECORAI erano, come dimostrato anche dai DISCENDENTI; tutti, e dico TUTTI, da BUTTARE VIA, come abbiamo ben visto.
GARIBALDI era un ESALTATO, “Eroe dei Due Mondi” del suo fanatismo schizoide; strumentabilissimo, quindi, come si è visto: “OBBEDISCO!”. Lo Scilipoti del XIX secolo, io lo definisco. E addirittura gli  abbiamo dedicato PIAZZE, VIALI e MONUMENTI (faremo così anche col “nostro” Scilipoti?).

MAZZINI era un idealista pieno di dubbi e di contraddizioni; una MANNA in mano a chi ha un suo BEN PRECISO PROGETTO da portare a termine.
L’unico che aveva TUTTE le CARTE in mano, era CAVOUR, ma non aveva, certo, a cuore l'”ITALIA”, che non esisteva. Lui, logicamente, aveva a cuore l’ESPANSIONE di quel debole e imbelle REGNO SABAUDO [pure la definitiva cessione ai Francesi della Corsica (dove fu autoritariamente e drasticamente, VIETATO l’uso diffusissimo dell’Italiano nei documenti pubblici), fu ratificata], e per questo, senza esitare, l’Alta Savoia e la Costa Azzurra abbiamo (anzi hanno) REGALATO alla Francia.
Da allora, tra l’altro, dato che ci fu l’ANNIENTAMENTO dell’agricoltura, delle industrie e, in genere, dell’ECONOMIA del Sud, iniziò l’EMIGRAZIONE, inizialmente SOLO dal Sud, poi PREVALENTEMENTE dal Sud, verso il Nord Europa, le Americhe, ma… DA NON SOTTOVALUTARE, quanto agli interessi in gioco… verso il NORD dell’ITALIA, dove i MERIDIONALI andarono ad INCREMENTARE consistentemente, lo SVILUPPO delle INDUSTRIE.
I meridionali hanno dato CONSISTENZA e CARATTERE al Nord (che poi miserabilmente ha generato la “LEGA”. Anche questo dovevamo vedere!).
Dobbiamo certamente tenere conto di TUTTO ciò.

TUTTAVIA
non è che mò possiamo ritornare a PRIMA dell’UNITA’ d’ITALIA.
L’unica cosa che possiamo fare è una matura RIFLESSIONE CRITICA senza conformismi e pregiudizi, della STORIA d’ITALIA dopo la sua UNITA’.

Ricapitoliamo:
Le GUERRE COLONIALI furono roba da TROGLODITI;
la PRIMA GUERRA mondiale fu un OBBROBRIO;
il FASCISMO fu una DEPRAVAZIONE SOCIALE;
la SECONDA GUERRA mondiale fu un CONCENTRATO di ORRORI;
50 ANNI di DEMOCRAZIA CRISTIANA hanno determinato il TRADIMENTO (che ha trovato l’APICE nello stragismo e nella strumentalizzazione del “terrorismo” con la strategia della tensione) dei VALORI della RESISTENZA e della LIBERAZIONE;
l’EPOCA SUCCESSIVA, fino ai NOSTRI GIORNI (con la MINCHIATA di TANGENTOPOLI in mezzo) ha DECRETATO il TRIONFO, l’ORGIA della CORRUZIONE, della CRIMINALITA’ ORGANIZZATA e della DECEREBRAZIONE sociale.
E le GRANDI OPERE? L’ARTE? LA LETTERATURA? LA SCIENZA?
Fateci caso: TUTTO CIO’ che ABBIAMO di GRANDIOSO, risale a PRIMA dell’Unità d’Italia, e noi lo spacciamo come PATRIMONIO ITALIANO. Anche per questo non siamo invogliati e non lo sappiamo valorizzare.
OGGI  niente di che.
Vendiamo (la grande distribuzione e le banche ai Francesi, le case automobilistiche agli Americani, ai Cinesi e agli Indiani, la compagnia aerea e i grattacieli di Milano agli Arabi, ecc.); scopiazziamo le OPERE degli ALTRI (v. la vergogna dell’ “l’albero della vita” ) e mettiamo i CAMOUFLAGE alle GRANDI OPERE INCOMPIUTE; ecc. ecc.

L’unica GRANDE CONQUISTA del POPOLO ITALIANO, la lotta di liberazione, la nostra RIVOLUZIONE contro la DITTATURA e l’OPPRESSIONE ETICA e CULTURALE, il 25 APRILE (il nostro 14 Luglio) di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario; il momento più qualificante, le 4 GIORNATE di NAPOLI (la nostra presa della Bastiglia), invece di VALORIZZARLA la buttiamo alle ortiche. Ce ne vergogniamo quasi.
Che cosa “festeggiamo” invece? Il centenario dell’inizio (per l’Italia, già in arretrato sugli altri) della PRIMA GUERRA MONDIALE; cioè l’INIZIO di 30 ANNI di umiliazioni, vergogne e rovine, ai quali, con SACRIFICI, LUTTI e BATTAGLIE, il popolo italiano ha posto fine nel 1945.
Il seguito è stato di DELUSIONI, INVOLUZIONI e DEGENERAZIONI, come si sa; ma con quello che avevamo alle spalle (V. SOPRA), è stato piuttosto facile per il MALE, prevalere sul BENE.
Ecco: se GUARDIAMO a tutto questo, con CORAGGIO, SPREGIUDICATEZZA, e senza DOPPI FINI e RETICENZE, ma con VERITA’ e SERENITA’ d’animo; avremo certamente, non si può sbagliare, un FUTURO MIGLIORE.

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