La regione del Sahara marocchino è in procinto di registrare un rapido sviluppo ed è destinata sempre di più ad essere il centro della logistica per i commercianti dell’Africa occidentale:
Dopo decenni di abbandono dal punto di vista economico e di investimenti, a causa dell’annosa contesa del Sahara occidentale da parte del Fronte Polisario che ne chiede la secessione dal Marocco, ora quell’area sta vivendo un nuovo sviluppo in diversi settori come il turismo, l’energia e appunto il trasporto e la logistica. In occasione del 28esimo anniversario della Marcia Verde è stato firmato il primo accordo riguardante l’apertura di collegamenti terrestri regolari tra i tre paesi africani dall’azienda di trasporto in Marocco Ctm e Supratours, da quella mauritana Tayba e da quella senegalese Trasporti logistica Africa (Tal).
Si tratta di tre compagnie di trasporti considerate tra i leader nel settore del trasporto merci e della logistica nella regione. “L’apertura di una linea di collegamento tra il Marocco, la Mauritania e il Senegal fa parte della dinamica che affrontano il settore dei trasporti in Marocco e nel contesto della cooperazione Sud-Sud”, ha dichiarato alla stampa il ministro delle Infrastrutture marocchino, Mohamed Najib Boulif, aggiungendo che “le convenzioni evidenziano i legami tra i paesi africani e il Marocco”. I dirigenti della società di trasporti marocchina Supratours hanno sottolineato l’importanza dei flussi di passeggeri tra il Marocco, la Mauritania e il Senegal, considerato come molti studenti mauritani e senegalesi si trovino in Marocco, oltre al movimento dei commercianti che operano tra i tre paesi. La nuova linea di autobus collegherà la città di Fez, nel nord del Marocco e meta religiosa per i musulmani senegalesi, a Dakar, passando per le città di Laayoun e Dakhla, nel sud del Marocco, e per la capitale mauritana, Nouakchott, facendo del Sahara un importante luogo di transito per gli abitanti della regione.
Da anni inoltre si sta sviluppando nella zona, e in particolare nella città di Dakhla, il settore del turismo con la nascita di decine tra alberghi, resort e campeggi per turisti marocchini e occidentali, mentre è crescente l’interesse delle compagnie energetiche internazionali per il gas scisti presente nel mare antistante le coste del sud del Marocco e per i giacimenti di fosfato trovati. Sempre nel campo della logistica i porti del Sahara, come quello di Argoub, sono rientrati nel piano di sviluppo nazionale dei porti marocchini che prevede uno sviluppo del settore dei trasporti marittimi e portuali allo scopo di far diventare il porto di Tangeri un hub per il trasporto marittimo e la logistica delle navi dirette nel Mediterraneo e i porti del Sahara riferimento per le navi dirette in Africa occidentale.
E’ per questo che, in occasione dell’anniversario della Marcia Verde, che celebra il corteo pacifico di migliaia di marocchini che 38 anni fa, dopo la fine del colonialismo spagnolo, hanno ripreso il controllo delle regioni meridionali del paese, il re di Rabat, Mohammed VI, ha tenuto un lungo discorso televisivo dedicato proprio a questa regione. A riprova delle potenzialità di sviluppo di questa regione c’è il fatto che a causa della contesa del Sahara occidentale i rapporti tra Marocco e Algeria diventano di giorno in giorno sempre più tesi. L’anniversario del 6 novembre è caduto quest’anno in un momento di forte crisi a causa del discorso tenuto la scorsa settimana ad Abuja dal presidente algerino, Abdel Aziz Bouteflika, il quale ha chiesto l’ampliamento delle competenze della missione internazionale Minurso nel Sahara anche alla protezione dei diritti umani, provocando l’ira di Rabat e dell’opinione pubblica marocchina. Ira che ha spinto un gruppo di manifestanti a radunarsi davanti al consolato algerino di Casablanca e uno di loro a arrampicarsi sin sul tetto della sede consolare per rimuovere la bandiera algerina, questo mentre la casa reale di
Rabat richiamava in patria per consultazioni il suo ambasciatore ad Algeri.