La stampa spagnola ha pubblicato nuove denunce che riguardano il caso di Brahim Ghali, il leader del Fronte Polisario attualmente ricoverato in un ospedale iberico. L’ultima è stata pubblicata dal giornale “La Razon” (https://www.larazon.es/internacional/20210501/h74tu3dmnvcmrlk2kjuluyq6dq.html) e riguarda Khadijatou Mahmoud la quale da 11 anni non ha smesso di denunciare le violenze subite in diversi forum internazionali. La donna afferma di averlo conosciuto quando era ambasciatore del gruppo in Algeria. La giovane donna è nata nel luglio 1991 nei campi di Tindouf, in Algeria, e dal 1996 partecipa al programma “Vacanze in Pace”. È tornata nei campi per visitare la sua famiglia biologica, cogliendo l’occasione, di sfuggita, di lavorare come traduttrice per le ONG. Ha subito la prima violenza all’età di 18 anni e nonostante si fosse recata da un medico la madre le ha consigliato di non denunciare l’accaduto. Solo una volta tornata in Spagna, ha avuto il coraggio di denunciarlo nel 2013. Attualmente Khadijatou gode dello status di apolide, anche se vive con i suoi genitori adottivi spagnoli. Questa situazione, secondo lei, ha rappresentato un ostacolo in tribunale, perché i fatti sono avvenuti all’estero e la pubblica accusa spagnola ha finito per respingere la sua denuncia nel 2018. Khadijatou spera che dopo il movimento #MeToo la sua futura denuncia venga accettata.