La rosa canina è una pianta antichissima i cui reperti fossili sono stati ritrovati in Oregon e Colorado più di quaranta milioni di anni fa. In dialetto, la rosa canina, viene denominata “grattacu”, rosa selvatica, rosa delle siepi, rosa spina, rosella, rosa di macchia e biancarosa.
L’appellativo “canina” ha origini remote: fu Plinio il Vecchio a diffondere la credenza che la radice di questa pianta fosse un utile rimedio contro la rabbia, trasmessa dai morsi dei cani. Credenza rivelatasi in seguito infondata. La rosa canina viene menzionata anche nella Bibbia secondo la quale Giuda utilizzò proprio l’albero di questa pianta per suicidarsi, mentre la corona di spine di Gesù sarebbe stata realizzata con i rami di questo stesso arbusto.
Secondo la leggenda, dobbiamo al dio Bacco la nascita della rosa canina. Il mito narra che il dio del vino si invaghì di una ninfa e, come al suo solito, tentò di conquistarla, ma lei, terrorizzata, fuggì finché non inciampò in un cespuglio. Provò più volte a rialzarsi ma Bacco la raggiunse. Consumato l’atto, Bacco, trionfante e soddisfatto per l’impresa, per ringraziare il cespuglio lo trasformò in rosa, facendogli spuntare splendidi fiori di un delicato color rosato, il colore delle guance della sua ninfa.
Da un punto di vista fitoterapico la rosa canina è la pianta più ricca di vitamina C esistente (50 volte la quantità presente negli agrumi). Basti pensare che un’arancia ideale di 100 grammi, fornisce all’incirca 50 mg di vitamina C, a pari quantità, la rosa canina ne assicura oltre 2.200 mg. Poiché il corpo umano non può sintetizzare da solo la vitamina C, deve assumerla dall’esterno. Lo stile di vita occidentale, l’inquinamento, l’influsso di apparecchi elettronici e il fumo di sigarette sono tutti fattori che aumentano il nostro fabbisogno, per cui un’integrazione di vitamina C è praticamente indispensabile. La rosa canina, aumentando le difese immunitarie, è, in primo luogo, la cura elettiva in caso di raffreddore e tutte le malattie da raffreddamento, ma anche un eccellente tonico per fronteggiare l’esaurimento e la stanchezza, aiuta a sconfiggere lo stress, l’asma e le infezioni delle prime vie aeree. La sua azione vitaminizzante si lega a quella antiossidante dei bioflavonoidi, contenuti nelle polpa e nella buccia, che agiscono sinergicamente alla Vitamina C, favorendo l’assorbimento del calcio, del ferro e dell’acido folico, equilibrando il livello di colesterolo e contribuendo alla produzione di emoglobina. Anche in cosmesi la rosa canina è una pianta ampiamente adoperata per la formulazione di creme antirughe, pomate lenitive contro gli eritemi solari e maschere per il viso.