MILANO. Apre il 28 dicembre con il Romeo et Juliette di Sasha Waltz, creato sulla Sinfonia Drammatica di Hector Berlioz, la stagione di balletto del Teatro scaligero. L’opera coreografica, che fu creata nel 2007 per l’Opéra di Parigi e mai eseguita in Italia, coinvolge eccezionalmente tutte le masse artistiche. Il ballo, naturalmente, l’orchestra diretta per l’occasione da James Conlon, il coro guidato da Bruno Casoni, accanto alle tre voci soliste di Ekaterina Semenchuk, Leonardo Cortellazzi, Nicolas Cavallier.
Si replica sino all’8 gennaio. Protagonisti di Romeo et Juliette le etoiles dell’Opera di Parigi Aurélie Dupont e Hervé Moreau nei ruoli di Giulietta e Romeo. Dal 30 dicembre (Invito alla Scala) nei ruoli principali debutteranno la solista Emanuela Montanari e il primo ballerino Antonino Sutera, che saranno in scena anche nelle recite del 2, 5 e 8 gennaio, sempre accanto a Mick Zeni nel ruolo di Padre Lorenzo. Sempre a inizio gennaio (3 e 4) , si assisterà a un ulteriore debutto, affidato ai primi ballerini Petra Conti, Eris Nezha e Alessandro Grillo, rispettivamente Giulietta, Romeo e Padre Lorenzo. ”Mentre lavoravo, nel 2004, sui pezzi pianistici di Franz Schubert, raccolti all’interno degli Impromptus, mi sono immersa in una riflessione sui temi della solitudine e della malinconia nel periodo romantico”, ha spiegato Sasha Waltz. ”Interessante il suo lato d’ombra legato al desiderio, ad una costante nostalgia, ad una insoddisfazione perenne. Come nel Romeo et Juliette di Berliotz. Impossibilità d’amare, prossimità della morte. Rispetto il conflitto tra le due famiglie – ha proseguito Sasha Walts- ma non ne racconto le vicende in modo totalmente cronologico. Piuttosto mi sono messa alla ricerca di una dimensione atemporale. Al di là del mito, Romeo e Giulietta sono diventati il simbolo dell’amore e dell’innocenza, vittime che sacrificano la loro unione perché nasca finalmente la pace, ponendo fine a un conflitto tra opposte società”.