Rilanciata dalla rinnovata partecipazione della Regione Lazio grazie alle modifiche alla legge n. 2/2012 sulla promozione del cinema e dell’audiovisivo approvate dalla giunta Zingaretti, la Roma Lazio Film Commission è entrata nel 2014 nel suo ottavo anno di vita. Per le attività della Fondazione, l’atto della Regione ha previsto uno stanziamento di 600 mila euro per il biennio 2014-2015. Una boccata d’ossigeno per una FC che si propone di incentivare sempre di più le imprese nazionali e straniere del settore cinematografico e audiovisivo ad investire e produrre a Roma e nel territorio regionale.

Ne parliamo con il Direttore Generale Cristina Priarone, membro del Consiglio Direttivo di Media Desk Italia, del Consiglio Direttivo di Cineuropa e della Giuria dei David di Donatello, un passato al lavoro per ISIN (Istituto Italiano di Negoziazione e Scienza dello Scambio) e Must Comunicazione e Formazione. Responsabile Marketing e Coproduzione dal 2003 al 2005 presso Cinecittà Holding, responsabile marketing e sviluppo di “Cinema e Audiovisivo – Fondo di Venture Capital” in Filas Finanziaria Laziale di Sviluppo dal 2005 al 2007, è alla guida della Roma Lazio Film Commission dal 2007.

01priaroneQual è la data di costituzione della Roma Lazio Film Commission? Da quale esigenza è nata?
«La Roma Lazio Film Commission nasce nel 2007 su iniziativa della Regione Lazio, del Comune di Roma e della Provincia di Roma a cui si uniscono le province di Frosinone, Rieti e Viterbo con lo scopo di avere uno strumento per lo sviluppo delle risorse del territorio nel campo dell’audiovisivo e di offrire un’immagine unitaria della città di Roma e l’intero territorio regionale in modo efficace e ben identificabile, sia nel rapporto con gli operatori esteri, sia con l’intero settore audiovisivo nazionale.
Lo sviluppo e la crescita di un settore si può raggiungere, non solo attraverso l’erogazione di contributi finanziari, ma soprattutto attraverso l’attivazione di buone pratiche, di collaborazioni efficaci e di processi virtuosi, in grado di liberare le risorse del settore (economiche e culturali, artistiche e professionali) necessarie alla realizzazione, alla diffusione e alla fruizione delle opere cinematografiche e audiovisive e alla crescita della loro industria.
Roma Lazio Film Commission opera per realizzare questi meccanismi di sviluppo e per la promozione del territorio laziale».

Quanto è stato importante il ritorno della Regione Lazio per le attività della Fondazione?
«Il rientro della Regione permette di ristabilire la continuità di un progetto iniziato nel 2007 su impulso della Regione Lazio stessa, che è fra i Soci fondatori di Roma Lazio Film Commission. Il suo rientro riporta la struttura Film Commission ad un buon livello di consolidamento, utile ad agire in modo unitario su tutto il territorio regionale. Negli anni, abbiamo visto un aumento costante delle attività e della crescita internazionale della FC, la fase di fuoriuscita della Regione dalla Fondazione ha esposto la struttura a difficoltà che abbiamo superato con un grosso impegno.
È altresì importante per la Regione Lazio, come avviene in altre realtà in Italia, avere con sé la Film Commission, organismo dedicato alle attività di assistenza alle produzioni, di promozione e sviluppo in campo audiovisivo, con obiettivi strategici di lungo periodo, per offrire verso l’esterno e l’estero, un’immagine di stabilità, affidabilità e continuità».

Nel vostro lavoro di supporto e assistenza, in quale modo sostenete le produzioni?

«Roma Lazio Film Commission offre supporto e assistenza nelle varie fasi di sviluppo di un progetto offrendo assistenza in tutte le fasi di lavorazione, dallo sviluppo del progetto, alle fasi di post-produzione e anteprima. Con particolare attenzione allo sviluppo internazionale di progetto e di impresa. La ricerca di convenzioni per forniture e servizi, hotel, service, trasporti, catering, rental e ogni altro servizio utile alle produzioni, è un’attività che richiede a FC, nel settore audiovisivo e in quello della ricettività, di operare sia con forti realtà consolidate e mature, sia con realtà più giovani e in crescita, per offrire alle produzioni le migliori offerte e condizioni».

La Roma Lazio Film Commission mette a disposizione dei finanziamenti diretti per le produzioni che chiedono assistenza?
«No, non è previsto». 

Qual è il criterio con cui la Fondazione sceglie le produzioni da sostenere?
«Ogni produzione viene accolta e seguita per agevolarne al meglio le riprese, per risolverne i problemi o per trovare per essa opportunità (sponsorship, special rate, agevolazione permessi, location scouting, promozione, etc.)».

La vostra Film Commission per statuto può anche co-produrre film?
«No».

Dalla data della vostra fondazione ad oggi, quanti lungometraggi, documentari e cortometraggi avete sostenuto anno per anno?

«Roma Lazio Film Commission, in media ha registrato annualmente circa 300 richieste di assistenza da produzioni nazionali e internazionali per lungometraggi, documentari, spot, animazione, format TV, cortometraggi, shootings fotografici, servizi televisivi etc., includendo anche le richieste specifiche per la coproduzione che Film Commission sviluppa negli incontri del network europeo CRC delle Film Commission Capitali di Parigi, Berlino, Madrid e Roma di cui è fondatrice e le attività di promozione del settore e del territorio che Film Commission porta avanti ai festival e mercati di Berlino, Cannes, Los Angeles, Hong Kong, Venezia, Roma etc.».

La vostra Film Commission promuove anche la distribuzione locale?
«Abbiamo partecipato a un progetto di distribuzione sul territorio regionale nel 2008 (Prime Visioni), ma attualmente non ci sono programmi di sostegno alla distribuzione che ci vedono coinvolti».

Quanto è stata importante la cancellazione del Centro Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo? Comporterà realmente un risparmio e una maggiore attenzione alle produzioni indipendenti?

«La cancellazione del centro è stata a mio parere una scelta oculata, per evitare duplicazioni di spese e ruoli. In tutto il mondo le strutture di riferimento per il cinema sul territorio sono le Film Commission, esse sono riconosciute come le strutture in grado di incidere sulla formazione delle politiche di settore a livello regionale, nazionale e internazionale; dunque, anche in un’ottica di rinnovamento, non serve a mio parere inventare nuove strutture.
In merito alla questioni delle produzioni indipendenti è importante avere un sistema di mercato che permetta l’affermarsi di operatori indipendenti in grado di costruire la propria professionalità e imprenditorialità, al fine di ottenere ciò è necessario che il sistema pubblico salvaguardi il mercato da posizioni di oligopolio e di stortura di una sana concorrenza, come purtroppo al momento avviene nel campo della produzione e della distribuzione».

Il nuovo corso della FC passerà anche da una differenziazione della sua mission?
«La rilevanza del settore audiovisivo sul territorio rende il Lazio un luogo peculiare in cui la Film Commission dai suoi inizi è stata chiamata a svolgere un ruolo catalizzatore e di facilitatore per gli operatori nazionali e internazionali. Catalizzatore delle istanze differenti degli interlocutori coinvolti e facilitatore della relazione tra il settore, il territorio e la loro incisività e riconoscibilità internazionale. Fino all’arrivo di Roma Lazio Film Commission il termine “Lazio” era quasi uno sconosciuto nei festival internazionali di cinema, già fin dai primi anni di attività, i festival internazionali e i loro operatori sono tra i nostri consueti interlocutori. Facilitatore dei processi e della raccolta delle risorse e della conoscenza necessarie agli operatori per realizzare i loro progetti».

Un rinnovato obittivo della Fondazione è anche quello di aiutare la formazione e lo sviluppo delle maestranze del cinema.
«Roma Lazio FC da sempre considera la formazione un elemento fondamentale per lo sviluppo di settore. Da un lato è importante promuove iniziative di formazione continua per stabilizzare la continuità lavorativa, o per facilitare l’entrata delle nuove leve, d’altro canto è necessario operare contro il rischio di perdita delle antiche professionalità del cinema con necessarie azioni di recupero per salvaguardare il patrimonio delle maestranze e il know-how da trasmettere ai giovani».

Quanto percepiscono membri del CdA e dipendenti della Film Commission?
«I membri del CdA non percepiscono compensi a parte un gettone di presenza di non oltre 30 euro come stabilito dalla legge».

Responsabili e addetti della Film Commission possono contemporaneamente ricoprire altri ruoli o per statuto durante il mandato non possono farlo?
«Il personale di Filmcommission, attualmente l’organico è composto di 3 persone, operano con regolare contratto di categoria come dipendenti full time nella struttura di Filmcommission. Non possono ricoprire ruoli che siano in conflitto d’interesse con la mission e il ruolo della struttura».

Si è mai verificato che uno dei responsabili della FC si sia trovato in una situazione di conflitto di interesse? Per esempio, un responsabile che firma una sceneggiatura di un film finanziato dalla FC oppure un responsabile che fa il produttore e finanzia un film della sua casa di produzione.
«No, non è mai capitato».

Che budget annuale avete a disposizione? Quanto per la struttura e quanto per il sostegno ai film?
«Il budget iniziale previsto dai Soci fondatori era di 690.000 euro annuali destinato sia alla struttura che al sostegno delle produzioni. Negli ultimi anni le vicende dei Soci hanno determinato un dimezzamento del budget a disposizione».

Quando non è possibile intervenire sulla vostra dotazione finanziaria né sul film fund, quali strumenti usate per supportare le produzioni?
«Fra le attività a supporto grande importanza è riservata allo sviluppo internazionale e alla ricerca di coproduttori internazionali. Inoltre l’offerta di alte percentuali di sconto per hotel e servizi (anche del 60%) si trasforma in risparmio diretto per le produzioni. Ove possibile, agevoliamo il reperimento di sponsor».

03 sacrograLa burocrazia comunale e regionale è davvero il grande punto dolente del sistema cinema italiano?
«Non saprei ora parlare dell’intero sistema cinema italiano. A livello di un territorio come Roma e il Lazio, la necessità di sostenere l’industria del cinema e dell’audiovisivo, in quanto forza vitale per il territorio, mette in evidenza una serie di esigenze professionali, tecniche e logistiche legate alle riprese cinematografiche e audiovisive, sul territorio di Roma in particolare, che se opportunamente prese in considerazione possono portare benefici al settore e offrire leve di sviluppo e promozione per la città. Le amministrazioni e la burocrazia dovrebbero essere al servizio delle esigenze degli operatori e della cittadinanza, non essere fini a se stesse. Migliorando rispetto a costi, flessibilità e certezza delle tempistiche. Bisogna individuare le esigenze delle varie parti coinvolte e trovare i meccanismi per tutelare l’operatività professionale e la vita dei cittadini. La complessità di una città come Roma, rappresenta in questo senso la sfida più impegnativa».

Quali sono gli obiettivi e i progetti per il 2014-2015 della Roma Lazio Film Commission?
«Il consolidamento delle attività a livello nazionale e internazionale, la sintonia con il fondo regionale come strumento di attrazione internazionale, l’impegno per lo sviluppo della distribuzione, della formazione e della crescita delle produzioni indipendenti. Inoltre, la crescita delle attività legate alle Film Commission come sistema, attraverso l’associazione delle Film Commission italiane (IFC Italian Film Commissions: www.italianfilmcommissions.it) che vede ora al coordinamento Toscana, Lazio e Sardegna».

                                                                                                                                                                            (9/ Continua)

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