Viva l’Italia, l’Italia che non muore.
Viva l’Italia, presa a tradimento,
l’Italia che si dispera, l’Italia che s’innamora,
l’Italia metà dolore e metà fortuna,
viva l’Italia, l’Italia sulla luna.
L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l’Italia, l’Italia che resiste.
Così ce la canta Francesco De Gregori; lo ringraziamo per questo, ma è lui che l’Italia deve ringraziare?
Viva l’Italia, l’Italia che è in panne, e sa chi deve ringraziare per questo.

IO COMINCEREI col RINGRAZIARE il Grande Professore Bocconiano che anziché lasciare che le dinamiche democratiche e dialettiche si sviluppassero e fluttuassero tra le Forze Politiche, nell’interesse del Paese, ha prediletto l’interesse di parte, un mix narcisistico, lobbistico, massonico, clericale, indirizzato all’obiettivo di fare di lui, (Super)mario Monti, un vero Monumento dell’Italian Look, il Premier Aeternus, come erano i Premier dei Governi Democristiani, eterni aghi della bilancia (quel sistema, per intenderci, che portò l’Italia a Tangentopoli), ed invece questo sogno, per lui (incubo per noi) è durato il tempo di una bolla di sapone.

Ironia della sorte: per come sono andate le cose (ma probabilmente un buon contributo l’ha dato proprio lui a come sono andate le cose), se fosse rimasto fuori dalla mischia, e avesse mantenuto integra la sua immagine di Personalità al di fuori degli schieramenti, disponibile a fare la sua parte solo per la salvezza della Democrazia e della Libertà nel nostro Paese, sarebbe stato ora lui il punto di riferimento più probabile per condurre un Governo provvisorio, con il compito di cambiare la legge elettorale, e possibilmente regolamentare il conflitto di interessi (come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio). Questo avrebbe fatto sì che lui passasse alla Storia e noi per questo avremmo dovuto ringraziarlo, col sorriso sulla labbra.
Invece lo ringraziamo oggi col ghigno sulle labbra e l’amaro in bocca.

DOBBIAMO poi RINGRAZIARE immancabilmente un certo CAVALIERE, ma questo mi fa un po’ specie, perché è scontato; è come mettere il bugiardino nei medicinali.
Lui, come Nat “king” Cole, più noto come Silvio “Bunga” Berlusconi ha d’autorità messo lo schütze musicista Maroni, leader di un partito che boccheggia per raggiungere il quorum, a capo della Lombardia, per che cosa poi? Per vincere con se stesso la scommessa di aver speso bene i propri soldi acquistando Balotelli (da non credere!) e con che arma poi? Quella che si accompagna alla performance più antica del Mondo, dei ruffiani e delle cortigiane, l’arma del ricatto, salvo poi scatenare nel violentato, soggetto passivo della brutalità morale così esercitata, sotto le mentite spoglie di Maurizio Crozza, la “famosa” sindrome di Stoccolma, per cui egli abbraccia il suo aguzzino e lo proclama “il miglior Presidente di tutti tempi”.
E così, in Lombardia, la Regione guida, lo Stato di New York del nostro Paese, potremo, per i prossimi 5 anni, trastullarci tra le quote latte, le fiere strapaesane e le nenie degli zampognari, mentre il Resto del Mondo gira.

Grazie Grande Paziente di Oftalmologia e Cardiologia del… eh… eh… eh… San Raffaele! 4 milioni di disoccupati ai quali hai dato un posto di lavoro, e 9 milioni di pensionati ai quali hai restituito l’IMU, ti aspettano in lacrime e a braccia aperte, dopo di che solo l’abbraccio di Dio, può essere per te un vero balsamo dell’anima, oltre che del corpo.

Non possiamo dimenticare i Democratici. Ma, tanto per fare uno stacco, non posso esimermi dal segnalare per i RINGRAZIAMENTI i vari ALBERTINI… ci ha tenuto tanto, ma proprio tanto a tagliare l’erba sotto i piedi di Ambrosoli. Chi sa a quale disegno strategico, da relegare Machiavelli in fondo allo scaffale nello scantinato, ciò preludeva. Ora in fondo allo scaffale nello scantinato, ci è finito pure il suo disegno; i vari INGROIA… ci ha tenuto tanto, ma proprio tanto a togliere l’aria (quel poco d’aria, diciamo) a Bersani. Lui però si salva, per sua fortuna, dallo scaffale in fondo allo scantinato, perché è già annotato nelle pergamene della Storia, come “il Machiavelli del Guatemala”; i vari GIANNINO… ci ha tenuto tanto, ma proprio tanto a regalare voti a Berlusconi pensando bene, mentre qui infuriava la campagna elettorale, di andarsene a cantare allo Zecchino d’Oro, e farsi un master così… a Chicago; i vari Di Pietro, Fini, Casini, sui quali, però non ho nulla da dire. Quelli di cui ho poco più su parlato, erano pur sempre portatori di passioni, sentimenti, ideali, per quanto in forma patologica, ma gli ZOMBI pensano? Amano? Soffrono? Odiano? Boh! Comunque ringraziamo anche loro.

Ed eccoci al PD, l’AREA DI SINISTRA, la Grande Assente.
GRAZIE! GRAZIE INFINITE per aver vinto la battaglia della VERGOGNA.
Una Grande Vergogna è stata, certamente, quella dei LACCHE’ di BERLUSCONI assiepati sullo scalone del Palazzo di Giustizia di Milano per essere immortalati nella foto di gruppo più obbrobriosa del XXI secolo, finora, ma non mettiamo limiti alla Provvidenza, già passata alla Storia come “IL CORO di MAMELI in PLAYBACK” (quella dei Gerarchi Fascisti attorno al Duce, “manuale degli orrori” alla mano, non è comparabile perché appartenente al secolo precedente), dove si vedeva che tra i presenti, a parte il folto scilipotame osannante, in mezzo al quale una équipe delle Jene avrebbe fatto scintille con le interviste sul perché erano lì “per una partita di calcio? Per una puntata di bastard chef? Per protestare contro il Governo Indiano?” ecc. ecc. ecc., qualcuno per il quale quella boiata (possiamo chiamarla così, o verremo tacciati di “buonismo”?) è stata una palese costrizione; qualcuno per il quale essere lì, essere impietosamente ripreso dalle telecamere e dagli agguerriti fotografi, ha significato la sconfessione di un’intera vita relazionale e professionale radicata nel Palazzo di Giustizia di Milano, come un fiore allo stelo (perché così è per chi lavora qui) ormai reciso; qualcuno che ha dovuto rinnegare i migliori anni della sua vita, e lo portava, a chiare lettere, scritto in faccia, e nella postura, quasi “di passaggio” nella spietata fotografia in tutte le edicole… parliamo di Milano, della Lombardia, ma anche di Roma, di Napoli, dell’intera Italia.

Ma, siccome, per come siamo abituati, non c’è ormai più limite, ben più Grande Vergogna è stata quella del monito di Napolitano che, anziché dire “ma come vi permettete, dopo quest’ultima porcata che avete fatto di venire a disturbare me? Costringendomi ora a convocare immediatamente ed informare i media di avervi presi a calci in culo, per ristabilire l’equilibrio!” ha detto più “cardinaliziamente” (per comprendere che cosa intendo con questo termine, basta guardare il filmato dei Cardinali in giro per Roma, intervistati a volo dai giornalisti sulla pedofilia e sulla presenza di Cardinali pedofili all’interno del Conclave): “all’onorevole Berlusconi (ma chi è l’onorevole Berlusconi? E’ lui, quello dei processi, delle truffe ai danni dello Stato, del cambiamento del corso della Storia attraverso l’acquisto dei Parlamentari dell’Italia dei Valori. Non si tratta di un caso di omonimia)… all’onorevole Berlusconi, dunque, devono essere garantiti i suoi diritti politici, e quindi il diritto di continuare a bivaccare in Parlamento! Questo è sacrosanto e fondamentale. Poi anche voi pidiellini state un po’ più tranquilli, non fate i capriccioselli. Ma questo è peccato veniale. Quello dei giudici… mortale!”

A Roma, ormai tra Presidenti e Cardinali e tra competenze per mandare all’Inferno, a Montecitorio, a Porta a Porta o in Paradiso, è tutto un fritto misto.
Ma non finisce qua: la Vergogna più Vergogna di tutte (è un bel match tra Vergogne qua; uno spaccato del Paese da guida Michelin) è l’ASSENTEISMO TOTALE della Sinistra, delle Forze Democratiche varie, del PD in primis. A quanto pare Berlusconi è attaccato alla bombola ad ossigeno, ma Bersani è in coma proprio.
L’unico ad alzare la voce in difesa dei Magistrati di Milano e dell’effettiva uguaglianza dei cittadini di fronte alla Giustizia (se la visita fiscale fosse stata mandata ad un qualunque sig. Brambilla, l’unico sit-in possibile sarebbe stato quello dei familiari davanti ai servizi igienici dell’infermeria di San Vittore, altro che San Raffaele, per protestare contro il sovraffollamento degli stessi, e gli avvocati ribelli sarebbero stati subito deferiti al Consiglio Forense per gli opportuni provvedimenti), e contro i minuetti di Napolitano, da Capo Quadriglia del Ballo Liscio, più che Capo del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato Beppe Grillo.

da_NA_a_MIMa come! Si propongono TUTTI come il “nuovo che avanza” e NESSUNO convoca un sit-in sullo scalone del Palazzo di Giustizia di Milano per rispondere per le rime alla Santancheata e alla Quirinalata di cui sopra?
L’ho fatto io! Non ne ho potuto proprio fare a meno; NEL MIO PICCOLO, ho lanciato un “sasso in piccionaia”, proponendo a tutti, attraverso Facebook, un raduno per un sit-in sullo scalone del Palazzo di Giustizia di Milano per la mattinata del 15 marzo, allo scopo di rivendicare l’intoccabilità dell’assetto istituzionale italiano, la Giustizia innanzitutto (per quanto essa sia carente e criticabile). Naturalmente non mi ero illuso circa le scarsissime chance di riuscita, ma lo scopo era soprattutto pulire col calpestio delle nostre scarpe (come fece l’Intoccabile, alla trasmissione di Santoro, con la sedia dove era seduto Travaglio, usando il proprio fazzoletto, per esorcizzarla dal suo odio verso l’informazione) il fango lasciato dai GAGLIOFFI ritratti nella PANORAMICA dell’OBBROBRIO.

Ed infine… col cuore in mano, anzi tra i denti… GRILLO!
Grillo dobbiamo ringraziarlo (e io che sono stato e, in parte, sono ancora un grande frequentatore e commentatore del suo blog, mi metto nel gruppetto dei battistrada) per averci dato l’ILLUSIONE (anche di illusioni si vive) che finalmente un nuovo partito del popolo, un nuovo movimento democratico, potesse mettersi in prima fila nella conduzione del Paese, avvalendosi anche delle esperienze di altre Forze di Sinistra, essendo NATURALMENTE una Forza Politica di Sinistra, alleandosi, coltivando una grande dialettica interna ed esterna, confrontandosi con l’Opposizione, secondo le regole generali di rispetto e analisi delle opinioni altrui, che devono essere ferme come rocce contro l’eversione e l’autoritarismo, e invece…

Lasciamo perdere i test geognostici a carotaggio continuo, trattandosi qui di derivazioni “dal basso”, che danno risultati come quello del matrimonio con il cane, a tre ecc., lasciamo perdere l’autista manager che dirige società commerciali off-shore, lasciamo perdere la fascistona capogruppo che sprizza simpatia da tutti i pori e intelligenza dal cuoio capelluto, lasciamo perdere quella deputata che, convinta di aver vinto l’ammissione a sorteggio, come socia ad un circolo dopolavoristico denominato “Montecitorio”, si è portata in aula la bambina da allattare e l’iPad per giocare a Ruzzle con le amiche, ma, a parte tutto questo, se c’è UNO SOLO che decide, e tutti gli altri devono attenersi, e se non si attengono subiscono RITORSIONI, che cos’è questo? Se l’Intera SOCIETA’ ITALIANA, dalla quale, tra l’altro, è stato attinto il bagaglio di consensi necessario per questo Movimento “aperto alla Società Civile”, sbaglia, e solo il suo CAPO ha capito tutto e non sbaglia mai, questo cos’è?

Non so fino a che punto ci si possa rivolgere ai grillini, qui conviene rivolgersi direttamente al Capo.
Caro Beppe, se neanche il barcollamento di Napolitano ti scuoterà; se neanche le petizioni di persone, aderenti o simpatizzanti, che hanno un nome nell’arte, nella scienza, nell’economia, nella letteratura, nella filosofia e nelle politica ti scuoteranno, allora GRAZIE davvero, nessun alibi potrà più schermarti.
Sarai proprio tu l’ARTEFICE INDISCUSSO del DESTINO dell’ITALIA, senza che vi sia, almeno per questa volta, nulla da sfottere o ironizzare circa il solito “andazzo all’italiana”, perché essendo tu “portatore di novità” sei di Diritto e di Fatto, INTOCCABILE; quel Destino che non vorrei fosse già riflesso nella tristezza che trasuda dai volti dei Parlamentari M5S, essendo ben consci, essi, di non contare una mazza (come oggi si dice); sono solo dei “grillini” e basta, e sono stati privati del dono della parola (come si sa non c’è nulla di più avvilente), e sanno che se violeranno gli ordini del loro Vate (l’Italia è il Paese dove ogni tanto qualcuno si proclama Vate) saranno offesi, umiliati, derisi, sommersi, oltre ogni misura da VAFFA… e persino il Guru (in quel movimento oltre al Vate c’è anche un Guru), così come ha vaticinato la III Guerra Mondiale Atomica, potrà vaticinare la loro crocefissione.
GRAZIE… GRAZIE di TUTTO.
Ora, dopo aver fatto a tutti i doverosi ringraziamenti, come uscirà l’Italia dalla situazione (da nessun aggettivo esattamente individuabile) nella quale adesso si trova?
Dipende: se terrà conto del contenuto e delle motivazioni dei ringraziamenti stessi, in senso dinamico crescendo, evolvendosi e migliorando; se non ne terrà conto, in modo statico, in pace, forse una pace eterna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *