Per l’Associazione nazionale avvocati italiani dimezzare il carico giudiziario ed accorciare ad un terzo la durata dei processi sono proposte meritevoli di attenzione.
“Spero che non siano solo annunci” ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla. “Il processo telematico è agli inizi, con ritardi e difficoltà. Sui tempi dei decreti ingiuntivi inviati in via telematica sono state dette alcune bugie. In molti uffici giudiziari dopo quasi due mesi si è ancora in attesa di una risposta. Le disfunzioni tecnologiche dei tribunali sono ben conosciute”.
Riguardo alle proposte legislative formulate dal Governo, “ben venga la previsione che il giudice dopo una prima trattazione della causa (che non merita un’adeguata istruttoria) sottoponga alle parti una ipotesi di accordo; Ma ciò comporta che il giudice si legga attentamente le carte del processo e sia preparato e disponibile a dialogare con gli avvocati. Il che spesso non succede” ha continuato De Tilla.
“Riguardo poi al lavoro e alla produttività dei giudici, la proposta Renzi di accorciare le ferie estive non ci trova consenzienti. Bisognerebbe rendere efficace e produttivo il lavoro dei giudici in tutti gli altri mesi dell’anno. Il giudice non è legato a nessun orario di lavoro e, anche se ciò fosse imposto, si troverebbe a lavorare in una struttura giudiziaria in massima parte carente ed inidonea”.
“Per quanto riguarda poi la negoziazione assistita – ha continuato il presidente De Tilla – che si traduce in una preventiva richiesta obbligatoria alla controparte di avviare la procedura, limitata ad alcune circoscritte materie, la stessa avrà ben poca incidenza sul piano pratico. Se veramente si vuol fare qualcosa di più efficace bisogna estendere l’istituto a tutte le materie oggi comprese nella mediaconciliazione obbligatoria con abrogazione della medesima o con alternativa alla stessa”.
La procedura, secondo De Tilla, senza costi e senza orpelli potrebbe essere questa:
“Si invia una lettera raccomandata alla controparte con tutte le modalità previste dalla legge; in assenza di una risposta tempestiva o negativa si procede con la causa.
In caso di riscontro positivo, si inizia una trattativa che potrebbe concludersi con un accordo siglato dagli avvocati”.
“Anai, ha concluso De Tilla, sta avanzando una proposta concreta e facilmente attuabile, ci auguriamo che il ministro Orlando esca da via Arenula e verifichi la situazione reale degli uffici giudiziari per adottare i rimedi necessari. Questo sì che sarebbe un reale cambiamento di rotta”.