Oggi al VII Congresso giuridico-forense di aggiornamento organizzato dal Cnf si discute sul ruolo del Parlamento nel rilancio della riforma della professione forense. Gli esponenti del Pdl, Pd, Idv al Governo: “La professione di avvocato non è esercizio di attività commerciale e la liberalizzazione non significa dequalificazione”.
Il Parlamento è pronto a riprendere l’esame della riforma forense in Commissione Giustizia alla Camera. Lo hanno ribadito i rappresentanti dei partiti della maggioranza davanti ad una platea di 2500 avvocati provenienti da tutta Italia e alle centinaia che seguono in diretta web i lavori del VII Congresso Giuridico Forense, che si sta tenendo in questi giorni a Roma.
Dal 24 marzo, non appena il decreto Cresci-Italia sarà convertito, Montecitorio riprenderà i lavori sulla proposta di legge, con l’obiettivo di riaffermare i principi costitutivi della professione forense. Una professione definita da tutti i partecipanti alla tavola rotonda essenziale per il corretto funzionamento della giurisdizione.
“Occorre riprendere l’esame parlamentare al più presto perché la modifica degli ordinamenti professionali trova la sua naturale sede nel percorso parlamentare”, ha detto Filippo Berselli (Pdl) presidente della commissione giustizia del Senato.
D’accordo Domenico Benedetti Valentini (Pdl) per il quale non è possibile procedere a colpi di decreti legge. “I veri poteri forti sono altrove”, ha detto. “La professione forense non è un’attività commerciale. Parlano dell’avvocatura come una casta, ma in realtà dovrebbero aiutarci a rafforzare la qualificazione della categoria”.
Anche Mario Cavallaro (Pd), ha confermato che il suo gruppo è convinto che serva una riserva di legge per la professione e che dal 24 marzo e nel giro di pochi mesi la Camera farà la sua parte.
Per Luigi Li Gotti (Idv) “la liberalizzazione non può essere intesa come dequalificazione perché i cittadini mettono nelle mani degli avvocati il loro destino. Non mi metterei mai nelle mani di un medico selezionato dal mercato”.
Maurizio Gasparri (Pdl) si è assunto ufficialmente l’impegno di garantire una rapida ricalendarizzazione della proposta di legge alla Camera.
Il presidente del Cnf Guido Alpa, a conclusione della tavola rotonda, ha rappresentato anche in questa occasione, come già ieri al ministro guardasigilli, il disagio che sta vivendo la categoria che dovrebbe viceversa essere valorizzata in quando svolge in molteplici occasioni anche un ruolo di ammortizzazione sociale e di sussidiarietà rispetto al servizio giustizia. “Difendiamo la democrazia giudiziaria di cui l’avvocatura è parte essenziale”.