Il bonus elettorale di 80 euro per i redditi inferiori ai 1.500 euro mensili, gli 80 euro per le neomamme promessi nella trasmissione della D’Urso e gli 800mila posti di lavoro annunciati dal Ministro dell’Economia Padoan.
Il numero 8 sembra ricorrere sempre più frequentemente nell’annuncite renziana. Forse il Premier si è ispirato alla numerologia, per cui l’8 è il frutto di una combinazione ottimale: il raddoppio del n° 4 che già da sé ha il significato di coppia. Esso rappresenta l’equilibrio ma anche il conflitto tra spirito e materia. Al concetto di 8 indicante l’equilibrio del cosmo, è legato il frequente uso antico di 8 pilastri per reggere la volta dei templi o la struttura di mausolei e moschee. E’ facile trovare questo numero presente in numerose chiese cristiane, soprattutto nella forma ottagonale dei fonti battesimali, dove si vuol richiamare l’ottavo giorno in cui Dio inizia il percorso cristiano dopo la creazione.
Oppure Renzi ha pensato alle 8 braccia della dea Khalì, o ai miti giapponesi della 8 isole o agli 8 raggi della sacra ruota che, nel buddismo, rappresentano la redenzione. Per qualcuno, invece, il Premier si sarebbe ispirato nell’ordine: al numero atomico dell’ossigeno, ai lati dell’ottagono, alle facce dell’ottaedro, al numero delle zampe degli insetti, al numero di bit in un byte, alla suddivisione dei cristalli, alla classificazione delle foglie, al punteggio massimo del Totogol, ai minuti impiegati dalla luce del Sole per raggiungere la Terra, ai passaggi di stato della materia, ai tipi di colonne, alle monete in euro, alle vie della redenzione nella religione buddista. La verità, però, è molto più semplice. Renzi non ha pensato all’8 ma al Lotto.
Nella smorfia napoletana il numero 8 significa “La Madonna” ed è solo ‘a Maronna che gli italiani si possono rivolgere per sperare di sopravvivere. Quanto a Renzi, per associazione di idee, pensando al Lotto, gli è venuta in mente la famosa commedia di Eduardo De Filippo, ispirata a questo gioco, il cui titolo sembra il vero programma del suo Governo degli annunci: “Non ti pago!”