“La laicità è la moglie del demonio”, il terremoto in Abruzzo è “una manifestazione della volontà divina mirata”, “Satana è dappertutto, anche nell’Università. Non mi meraviglio che vi siano dei professori cornuti con tanto di tridente e di coda”. Queste alcune delle dichiarazioni del direttore del prestigioso network che si ispira ai principi di pace e amore per il prossimo.
Ancora all’insegna di una sana comunicazione volta all’aiuto reciproco, il solidale direttore padre Livio Fanzaga, a un ragazzo che chiede “ah, io, io perché dovrei credere in Dio? Io sono felice”, risponde cristianamente “ti venisse un cancro”.
Ma il fiero diffusore dei valori cattolici non si ferma ai benevoli consigli e come i suoi colleghi vuole l’obolo dai fedeli, confidando nelle loro salde capacità di intendere e di volere. Inizia quindi a mandare ad ascoltatori ultraottantenni un questionario in cui chiede di fare testamento a favore di Radio Maria e, se nel frattempo fossero presi da impellente necessità di donare, allega un bollettino già intestato. Padre Fanzaga sa di essere nel giusto e grazie alla protezione divina, nessun tribunale italiano potrà mai condannarlo…