Mi avevano detto che in America non avrei trovato tante difficoltà perché in fondo tutto il mondo è paese. Ma nessuno mi aveva detto che i pomelli della porta si chiudono per essere aperti, che gli interruttori della luce si alzano invece di essere premuti.


Nessuno mi aveva detto che le tendine americane sono bianche e riparano dalla luce in modo ridicolo.
Dopo tre tende nere comprate al Wallmart ho cominciato a rendermi conto che l’America che conosciamo noi italiani è l’America dei film, e venendo qui alcuni di noi si aspettano intelligentemente che quello che abbiamo visto sia uno stereotipo, mentre altri stupidamente che sia davvero come crediamo. La risposta come in tutte le cose si trova nel mezzo.
Quello che si vede dell’America è il prato del vicino falciato che ti saluta tutte le mattine anche se non ti conosce. Quello che si vede sono le casette bianche di legno che però quando c’è un uragano rischiano di crollare con un soffio. Dell’America si vede la ricchezza, si vedono le donne tutte bionde, magre e con gli occhi azzurri e la tua coordinatrice Helen che rientra perfettamente in questo stereotipo. Quello che vediamo dell’America sono i grattacieli, i newyorchesi sparsi per Broadway e intasati sul Queensboro Bridge. Vediamo gli agenti di borsa vestiti in giacca e cravatta che tutti i giorni vanno a lavorare a Wall Street. Vediamo le luci sfavillanti di Times Square e crediamo nella tipica indifferenza della grande città. Pensiamo che l’America sia il pozzo senza fondo dove costruire una fortuna dal nulla perchè c’è ancora qualche ingenuo che pensa che questo paese sia come agli inizi nel ‘900, o come negli anni ’70 in cui Madonna ha fatto fortuna con solo venti dollari in tasca.
Quello che non vediamo dell’America è che in realtà dietro questa facciata che del tutto falsa non è, si nascondono mille sfaccettature che rendono questo paese unico nel suo genere e al contempo simile al nostro. Il proverbio dice non è tutto oro quello che luccica e in effetti te ne accorgi quando vedi che Helen fa le scale tutti i giorni invece di prendere l’ascensore e che alla mensa mangia solo un’insalata (la dieta a base di cheeseburger delle Gilmore Girls ci ha fatto credere di potere essere magre mangiando schifezze tutti i giorni). Quello che non si vede dell’America sono le donne in carriera che in metro si tolgono i tacchi e con un gesto rapidissimo accentuato dall’abitudine si infilano le scarpe da ginnastica. Quello che non si vede dell’America è la straordinaria umanità dell’uomo di colore gigantesco che scende dal camion per aiutare la vecchina di Harlem ad attraversare, o lo strano tipo che si piazza a Central Park distribuendo abbracci gratuiti a chiunque ne senta il bisogno. Vediamo la ricchezza di un paese che è in difficoltà con la crisi economica, vediamo un paese che sta comunque meglio dell’Italia, ma dove la gente cerca di non ammalarsi per poter continuare a lavorare. Vediamo un paese dove la tua coordinatrice ti risponde anche alle 11 di sabato sera per aiutarti, ma dove ci si aspetta che faccia la stessa cosa anche tu. Quello che non si vede della luccicante Manhattan sono le persone che non riescono ad arrivare a fine mese, sono le persone che fanno un lavoro duro e umiliante, ma che sono fiere della propria indipendenza. Quello che non si vede dell’America è la straordinaria amichevolezza della gente che ti aiuta in tutti i modi quando arrivi all’aeroporto di Boston e ti perdi e non hai la più pallida idea di come arrivare in città. Cosa non si vede dell’America sono le facce preoccupate dei broker a fine giornata, la persone con le cuffie più grandi delle loro orecchie che si rifugiano nella solitudine della metro perchè mentre tu sei in vacanza a Manhattan, loro ci vivono e devono combattere tutti i giorni con le grane della vita. Quello che non si sa dell’America è che se ti perdi a fissare le luci sfavillanti di Times Square c’è il rischio di essere investiti da un taxi.

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